CR: finanziaria 2014, i relatori di maggioranza (2)
(ACON) Trieste, 10 dic - AB - Renzo Liva (PD), uno dei tre
relatori di maggioranza, ha affermato che la finanziaria 2014
viene condizionata da due fattori: i 440 milioni di minor
capacità di spesa e la sentenza della Corte costituzionale del
2012 che non permette più di iscrivere a bilancio l'avanzo
presunto (che oscilla tra i 250 e i 300 milioni), utilizzabile
solo dopo il giudizio di parificazione della Corte dei conti.
Sommando queste novità, la manovra di bilancio, che normalmente
si chiudeva a dicembre, diventa una manovra in progresso, che si
dispiegherà da qui all'estate, fino alle variazioni di bilancio,
che diventano quindi una vera e propria fase-2.
La finanziaria rinvia quindi all'assestamento la partita degli
investimenti, mentre ora copre la parte corrente delle spese. Per
questi motivi sono state assunte scelte in taluni casi dolorose,
per dare priorità alla fruizione di servizi pubblici piuttosto
che a politiche individuali di contributo. Nessuna battaglia
ideologica, quindi, ma priorità ai servizi. Se ci saranno nuove
risorse, nessuna preclusione a intervenire anche con il sostegno
al reddito individuale.
Pietro Paviotti (Citt), secondo relatore di maggioranza, ha
richiamato i nuovi e diversi vincoli che hanno condizionato la
finanziaria, vincoli così pesanti da aver sostanzialmente
determinato la maggioranza di governo a indirizzare la manovra
verso la copertura della spesa corrente, rinviando a un
successivo momento la decisione di nuove spese d'investimento,
pur permanendo a bilancio le risorse per gli investimenti già
deliberati negli esercizi passati.
Dopo aver ragionato su entrate, spese, patto di stabilità,
Paviotti ha fatto un'analisi dei diversi settori per macroaree,
economie e lavoro, sanità e sociale, ambiente e territorio,
cultura e sport, autonomie locali, mobilità e trasporti, e ha
concluso confermando il giudizio positivo del suo Gruppo, già
espresso in Commissione, sull'approccio di carattere politico che
è stato dato a una legge finanziaria, forse la più difficile da
che è iniziata la crisi economica, considerata la massa di
vincoli sia di entrata che di spesa.
Anche Alessio Gratton (SEL), terzo relatore di maggioranza, ha
invitato a valutare la finanziaria come suddivisa in due tempi e,
di conseguenza, a considerare il contesto di sensibile difficoltà
economica all'interno del quale vengono effettuate le scelte
metodologiche: non più tagli lineari, ma affrontare ponderando
capitolo per capitolo, posta per posta, le questioni più
importanti per il futuro della regione. Con scelte politiche ben
precise che si raccordano alle linee guida delle riforme già
approvate e a quelle che si andrà a fare.
Dopo un periodo in cui la sicurezza economica era di casa - ha
aggiunto Gratton - ora ci troviamo pericolosamente in bilico, ma
non per questo siamo impauriti e quindi andiamo alla ricerca di
nuove vie cercando di mantenere in vita ciò che ancora abbiamo
del nostro tessuto produttivo più tradizionale.
Le scelte che vengono fatte in questa finanziaria tengono
presente questo contesto e vanno lette e inquadrate dentro di
esso. La riduzione del volume del bilancio costringe a ritoccare
verso il basso tutte le macroaree, concentrando i maggiori sforzi
e gli investimenti sulla cultura, le infrastrutture e la
mobilità, considerati come volani economici.
(foto, immagini tv)
(segue)