LN: Zilli, Gemona non diventi il capro espiatorio della sanità
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/MPB - "Riformare la sanità è un
esercizio delicato e complesso, che richiede l'utilizzo di
strumenti di precisione. Non è pensabile tagliare con il machete,
sacrificando gli ospedali minori per salvaguardare i nosocomi dei
grandi centri o i doppioni. Saremo responsabili e ragionevoli, ma
non permetteremo che l'ospedale di Gemona diventi il capro
espiratorio della riforma sanitaria del Friuli Venezia Giulia.
Più in generale, porremo il problema della sperequazione di
risorse che, storicamente, affligge la sanità dell'Alto Friuli:
per anni, qui facevamo sacrifici mentre altri poli venivano
innaffiati di soldi pubblici".
Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord,
esprime la propria posizione sulla riforma sanitaria e sul
riassetto degli ospedali.
Zilli nei giorni scorsi ha incontrato i vertici dell'azienda
sanitaria numero 3, guidati dal direttore generale Beppino Colle.
Dal colloquio è emerso un quadro "che certifica la gestione
virtuosa dell'azienda dell'Alto Friuli, e la strategicità
dell'ospedale di Gemona. Siamo molto attenti alle richieste del
gruppo Cicogna, del neo costituito comitato San Michele e, più in
generale, di tutti cittadini del gemonese, e mi aspetto che la
Regione allacci i fili del dialogo con i territori prima di
procedere".
Ancora Zilli: "I conti dell'azienda sono in attivo, e Gemona
assicura servizi fondamentali per il territorio. La crisi impone
una dieta severa a tutti, ma non ha senso che i virtuosi paghino
un prezzo eccessivo e sconsiderato.
"La sanità - conclude la consigliera leghista - è come una rete
che avvolge e protegge la cittadinanza. Se la Regione colpisce
Gemona, scioglie un nodo e rompe l'intera struttura. Ogni
intervento deve essere misurato e compatibile con la tutela della
salute, dei posti di lavoro e delle esigenze del territorio".