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Pdl: Ziberna, patto generazionale per assumere giovani lavoratori

24.01.2014
11:14
(ACON) Trieste, 24 gen - COM/AB - Una ricerca condotta da un'agenzia specializzata fa emergere come la provincia di Gorizia sia all'ottavo posto in Italia quanto a disoccupazione giovanile. Nel nostro Paese, infatti, il 25% dei giovani di età inferiore ai 30 anni è disoccupato, percentuale che sale al 40% per i giovani al di sotto dei 25 anni. "Da diversi mesi - afferma il consigliere regionale di centrodestra Rodolfo Ziberna - ho proposto alla Giunta di adottare uno strumento che la Provincia di Bolzano ha adottato alcune settimane fa, il patto generazionale, che consiste in un accordo tra quei lavoratori ai quali mancano al massimo cinque anni per porsi in quiescenza, i quali possono volontariamente collocarsi in part-time, con una riduzione del lavoro dal 25% sino al 50%, una contestuale riduzione del salario ma non dei contributi, che consentirà loro di andare in pensione come se avessero lavorato a tempo pieno". "Ciò, però, a condizione che il datore di lavoro assuma un giovane con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato", precisa Ziberna, aggiungendo che "non vi sarebbero oneri aggiuntivi per la semplice ragione che un lavoratore alla soglia della pensione ha un costo largamente superiore del neo assunto e la forbice di differenza servirebbe per assicurare i medesimi contributi pensionistici". "Diversi gli obiettivi che si raggiungerebbero nel medesimo momento - aggiunge Ziberna - tra i quali un ricambio generazionale nel lavoro dando la possibilità di occupare moltissimi giovani, affrancandoli dalla famiglia, dando loro la possibilità di crearsi una vita propria, di acquisire una professionalità e di uscire da quella precarietà che oggi nega loro al diritto a un futuro". "È una proposta che ho ripetutamente formulato alla Giunta Serracchiani - ha assicurato Ziberna - trovando però il solito muro di gomma sul quale rimbalzano le proposte. Il patto generazionale tra chi è prossimo alla pensione e i giovani in cerca di lavoro non sarà il toccasana di tutti i mali e non sarà sufficiente a risolvere il problema della disoccupazione giovanile, ma sarebbe comunque un punto di partenza realizzabile senza oneri".