IV Comm: illustrata proposta di legge riqualificazione urbana
(ACON) Trieste, 28 gen - MPB - La riqualificazione urbana, il
decoro paesaggistico e la valorizzazione del patrimonio edilizio
esistente sono gli obiettivi della proposta di legge presentata
dal consigliere di Autonomia Responsabile Roberto Revelant, primo
firmatario, assieme ai colleghi di gruppo Giuseppe Sibau, Valter
Santarossa e Roberto Dipiazza, ai leghisti Mara Piccin e Claudio
Violino, e ai consiglieri di centrodestra Riccardo Riccardi,
Alessandro Colautti, Paride Cargnelutti, Rodolfo Ziberna, Roberto
Novelli e Luca Ciriani, nonché Bruno Marini e
Elio De Anna (GM/FI).
Un provvedimento che nasce dall'osservazione attenta del nostro
territorio - ha detto Revelant tracciandone i contenuti - troppo
spesso deturpato da ruderi, edifici in stato di abbandono e aree
produttive dismesse che, oltre a ledere il paesaggio, in molti
casi mettono a rischio l'incolumità fisica dei cittadini a causa
della mancata messa in sicurezza delle strutture. Immobili che a
causa del momento economico e della pesante crisi del mercato
dell'edilizia vengono spesso abbandonati più per l'impossibilità
economica di alienarli o ristrutturarli che per una reale
negligenza dei proprietari. Inoltre, risulta indifferibile
contenere il consumo del suolo attraverso la valorizzazione del
patrimonio immobiliare esistente. Ma gli attuali strumenti
urbanistici non offrono soluzioni adeguate.
La proposta di legge punta a coniugare la lotta al degrado
ambientale e al consumo del suolo ad azioni concrete a favore del
comparto dell'edilizia e del tessuto economico in generale,
trasformando gli immobili abbandonati e le aree dismesse in vere
e proprie risorse e stimolando la compartecipazione di pubblico e
privato nella tutela del paesaggio e nella rigenerazione urbana,
anche a fini energetici e ambientali.
Punto di partenza è il censimento degli edifici in stato di
abbandono e le aree dismesse, per una valutazione numerica
dell'incidenza di tali immobili sul territorio, coinvolgendo
cittadini, enti locali e categorie economiche nella redazione di
un registro su base comunale e regionale, indispensabile per
monitorare la situazione e per una programmazione tesa a ridurre
il consumo del suolo, a recuperare i fabbricati, a migliorare
l'efficienza energetrica, a prevenire i rischi conseguenti alle
calamità naturali.
Tre le sezioni del registro in funzione delle diverse tipologie
di immobile e delle relative forme di intervento: la prima fa
riferimento agli edifici residenziali in stato di abbandono, per
i quali si prevede un contributo in conto capitale per promuovere
la demolizione dell'immobile come misura di salvaguardia contro
il degrado ambientale, cui si associano misure incentivanti per
favorire, nel caso di ricostruzione o restauro dell'edificio,
interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica e
per agevolare i nuclei familiari con persone con gravi disabilità
o non autosufficienti a costruire alloggi confacenti alle loro
specifiche esigenze.
La seconda sezione è invece dedicata agli immobili che fanno
parte della tradizione rurale regionale (ad esempio stavoli,
baite, case coloniche o casoni) con lo scopo di promuovere la
tutela, valorizzazione e manutenzione dell'architettura rurale
tradizionale esistente in quanto depositaria del patrimonio
storico-culturale e delle tecniche costruttive tradizionali.
La terza sezione, infine, registra gli edifici produttivi e le
aree dismesse e pone importanti incentivi per il riuso di tali
aree affinchè diventino uno strumento di marketing territoriale
per attrarre nella nostra regione nuovi investimenti e nuove
imprese.
Scopo di tali misure a favore dell'insediamento in aree
produttive dismesse è quello di offrire contributi alla creazione
di imprese affinchè, attraverso la rivalutazione dell'area, sia
l'imprenditore stesso a riqualificare il tessuto urbano, con
benefici per la comunità, per l'impresa e per l'economia
regionale. Le risorse stanziate a questo scopo potranno essere
ammortizzate attraverso i risparmi delle amministrazioni
pubbliche che devono sostenere i costi per combattere il degrado
ambientale, ma anche dai benefici che la creazione di nuove
imprese portano con sé in termini di IVA, produttività e lavoro.
In questo senso la norma prevede anche l'applicazione di una
aliquota IRAP agevolata per le imprese di nuova istituzione.
Le disposizioni, contenute in 23 articoli, sono organizzate in
sei Capi, dove il I tratta le disposizioni generali e il II
riguarda il registro degli edifici e delle aree dismesse
istituito nell'ambito dell'Osservatorio regionale della
pianificazione territoriale e urbanistica e suddiviso
rispettivamente nelle sezioni per edifici residenziali, edifici
rurali tradizionali ed edifici produttivi e aree dismesse.
Prevista inoltre la costituzione del registro comunale degli
edifici e delle aree dismesse nell'ambito dello Sportello unico
per l'edilizia (SUE) e dello Sportello unico delle attività
produttive o relativi uffici competenti, e definite le modalità
di iscrizione al Registro nelle diverse sezioni, rimandando a uno
specifico regolamento il compito di stabilire i criteri e
le modalità di attuazione delle diverse prescrizioni. I successvi
tre Capi riguardano le forme contributive rispettivamente per
ciascuna delle sezioni: il III i contributi per edifici ad uso
residenziale, il IV gli interventi per gli edifici rurali
tradizionali e il V le misure per edifici produttivi e aree
dismesse. Il capo VI contiene le norme transitorie e finali.
Una proposta - ha concluso Revelant - che vuole essere uno
strumento innovativo a carattere trasversale, con il duplice
scopo di salvaguardare il paesaggio della nostra regione e di
dare impulso al settore dell'edilizia, da una parte, e al tessuto
imprenditoriale dall'altra.
La Commissione terrà una serie di audizioni sulla proposta di
legge.
(immagini tv)