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IV Comm: illustrata proposta di legge riqualificazione urbana

28.01.2014
12:17
(ACON) Trieste, 28 gen - MPB - La riqualificazione urbana, il decoro paesaggistico e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente sono gli obiettivi della proposta di legge presentata dal consigliere di Autonomia Responsabile Roberto Revelant, primo firmatario, assieme ai colleghi di gruppo Giuseppe Sibau, Valter Santarossa e Roberto Dipiazza, ai leghisti Mara Piccin e Claudio Violino, e ai consiglieri di centrodestra Riccardo Riccardi, Alessandro Colautti, Paride Cargnelutti, Rodolfo Ziberna, Roberto Novelli e Luca Ciriani, nonché Bruno Marini e Elio De Anna (GM/FI).

Un provvedimento che nasce dall'osservazione attenta del nostro territorio - ha detto Revelant tracciandone i contenuti - troppo spesso deturpato da ruderi, edifici in stato di abbandono e aree produttive dismesse che, oltre a ledere il paesaggio, in molti casi mettono a rischio l'incolumità fisica dei cittadini a causa della mancata messa in sicurezza delle strutture. Immobili che a causa del momento economico e della pesante crisi del mercato dell'edilizia vengono spesso abbandonati più per l'impossibilità economica di alienarli o ristrutturarli che per una reale negligenza dei proprietari. Inoltre, risulta indifferibile contenere il consumo del suolo attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente. Ma gli attuali strumenti urbanistici non offrono soluzioni adeguate.

La proposta di legge punta a coniugare la lotta al degrado ambientale e al consumo del suolo ad azioni concrete a favore del comparto dell'edilizia e del tessuto economico in generale, trasformando gli immobili abbandonati e le aree dismesse in vere e proprie risorse e stimolando la compartecipazione di pubblico e privato nella tutela del paesaggio e nella rigenerazione urbana, anche a fini energetici e ambientali.

Punto di partenza è il censimento degli edifici in stato di abbandono e le aree dismesse, per una valutazione numerica dell'incidenza di tali immobili sul territorio, coinvolgendo cittadini, enti locali e categorie economiche nella redazione di un registro su base comunale e regionale, indispensabile per monitorare la situazione e per una programmazione tesa a ridurre il consumo del suolo, a recuperare i fabbricati, a migliorare l'efficienza energetrica, a prevenire i rischi conseguenti alle calamità naturali.

Tre le sezioni del registro in funzione delle diverse tipologie di immobile e delle relative forme di intervento: la prima fa riferimento agli edifici residenziali in stato di abbandono, per i quali si prevede un contributo in conto capitale per promuovere la demolizione dell'immobile come misura di salvaguardia contro il degrado ambientale, cui si associano misure incentivanti per favorire, nel caso di ricostruzione o restauro dell'edificio, interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica e per agevolare i nuclei familiari con persone con gravi disabilità o non autosufficienti a costruire alloggi confacenti alle loro specifiche esigenze. La seconda sezione è invece dedicata agli immobili che fanno parte della tradizione rurale regionale (ad esempio stavoli, baite, case coloniche o casoni) con lo scopo di promuovere la tutela, valorizzazione e manutenzione dell'architettura rurale tradizionale esistente in quanto depositaria del patrimonio storico-culturale e delle tecniche costruttive tradizionali. La terza sezione, infine, registra gli edifici produttivi e le aree dismesse e pone importanti incentivi per il riuso di tali aree affinchè diventino uno strumento di marketing territoriale per attrarre nella nostra regione nuovi investimenti e nuove imprese.

Scopo di tali misure a favore dell'insediamento in aree produttive dismesse è quello di offrire contributi alla creazione di imprese affinchè, attraverso la rivalutazione dell'area, sia l'imprenditore stesso a riqualificare il tessuto urbano, con benefici per la comunità, per l'impresa e per l'economia regionale. Le risorse stanziate a questo scopo potranno essere ammortizzate attraverso i risparmi delle amministrazioni pubbliche che devono sostenere i costi per combattere il degrado ambientale, ma anche dai benefici che la creazione di nuove imprese portano con sé in termini di IVA, produttività e lavoro. In questo senso la norma prevede anche l'applicazione di una aliquota IRAP agevolata per le imprese di nuova istituzione.

Le disposizioni, contenute in 23 articoli, sono organizzate in sei Capi, dove il I tratta le disposizioni generali e il II riguarda il registro degli edifici e delle aree dismesse istituito nell'ambito dell'Osservatorio regionale della pianificazione territoriale e urbanistica e suddiviso rispettivamente nelle sezioni per edifici residenziali, edifici rurali tradizionali ed edifici produttivi e aree dismesse. Prevista inoltre la costituzione del registro comunale degli edifici e delle aree dismesse nell'ambito dello Sportello unico per l'edilizia (SUE) e dello Sportello unico delle attività produttive o relativi uffici competenti, e definite le modalità di iscrizione al Registro nelle diverse sezioni, rimandando a uno specifico regolamento il compito di stabilire i criteri e le modalità di attuazione delle diverse prescrizioni. I successvi tre Capi riguardano le forme contributive rispettivamente per ciascuna delle sezioni: il III i contributi per edifici ad uso residenziale, il IV gli interventi per gli edifici rurali tradizionali e il V le misure per edifici produttivi e aree dismesse. Il capo VI contiene le norme transitorie e finali.

Una proposta - ha concluso Revelant - che vuole essere uno strumento innovativo a carattere trasversale, con il duplice scopo di salvaguardare il paesaggio della nostra regione e di dare impulso al settore dell'edilizia, da una parte, e al tessuto imprenditoriale dall'altra.

La Commissione terrà una serie di audizioni sulla proposta di legge.

(immagini tv)