PD-Ssk: Gabrovec, soppressione Province profondamente sbagliato
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/AB - "La soppressione delle
Province in assenza di un progetto globale di riforma del sistema
delle autonomie locali lede i diritti della minoranza slovena e
viola i trattati internazionali".
Ad affermarlo in Aula, nel corso del dibattito generale sulla
proposta di legge nazionale 1 di modifica dello Statuto, è stato
il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost Igor Gabrovec,
che dopo un lungo e articolato intervento ha infine preannunciato
la sua non partecipazione al voto sul provvedimento.
Dopo una ricostruzione storica di come hanno ben operato le due
province di Trieste e Gorizia nei confronti della minoranza
slovena, Gabrovec si è detto convinto che la soppressione di
questo ente intermedio porterà alla perdita di una consolidata
realtà politico-amministrativa di area vasta, importante per la
comunità slovena, senza che a ciò si accompagni la transizione a
un nuovo modello chiaro e delineato. "Chiudiamo le Province - ha
affermato - senza sapere con chiarezza con che cosa, come e
soprattutto quando le sostituiremo".
"La nostra Regione è autonoma e a Statuto speciale - ha aggiunto
- in forza della presenza di minoranze linguistiche riconosciute
e tutelate, tra queste quella slovena che è anche minoranza
nazionale e tutelata, oltre che da norme legislative interne, da
specifici trattati internazionali.
"L'ambito di esercizio dei diritti della minoranza è stato dunque
storicizzato da una sequenza di atti normativi e amministrativi
che configurano complessivamente uno status quo consolidato, la
cui modificazione produce condizioni di evidente discriminazione
della minoranza slovena. La rimozione del livello di protezione
attraverso la soppressione delle Province - o anche con la loro
modificazione senza garanzie di mantenimento almeno del livello
esistente di coinvolgimento - modifica l'assetto territoriale
degli organi di decentramento e partecipazione politica,
assumendo i connotati di effettiva lesione di un impegno assunto
dal nostro Paese in sede internazionale. Il legislatore regionale
non può quindi, se non in spregio di molteplici norme
internazionali, costituzionali e statutarie, disporre lo
smantellamento dell'apparato amministrativo che garantiva in
precedenza - seppur solo apparentemente senza esplicite norme di
garanzia - l'adeguata partecipazione della minoranza alla vita
politico-amministrativa locale".
"Ritengo questo progetto di legge voto nazionale profondamente
sbagliato sotto molteplici punti di vista - ha concluso Gabrovec
- primo fra tutti il vulnus ai diritti delle minoranze, quella
slovena in particolare. Un progetto di legge che a mio avviso
viola delicati impegni internazionali e trascura importanti
sentenze della Consulta in materia. Prendo atto che la
maggioranza in quest'Aula e forse anche nel Paese la pensa
diversamente. Ed è quindi soltanto per rispetto e senso di lealtà
nei confronti della mia stessa maggioranza e partner politici che
non parteciperò al voto, pur denunciando tutte le lacune che
minano la norma. Sperando che da qui alla conclusione dell'iter
parlamentare previsto per le leggi di rango costituzionale ci sia
qualcuno che recepisca le ragioni che ho appena espresso".