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PD-Ssk: Gabrovec, soppressione Province profondamente sbagliato

29.01.2014
16:09
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/AB - "La soppressione delle Province in assenza di un progetto globale di riforma del sistema delle autonomie locali lede i diritti della minoranza slovena e viola i trattati internazionali".

Ad affermarlo in Aula, nel corso del dibattito generale sulla proposta di legge nazionale 1 di modifica dello Statuto, è stato il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost Igor Gabrovec, che dopo un lungo e articolato intervento ha infine preannunciato la sua non partecipazione al voto sul provvedimento.

Dopo una ricostruzione storica di come hanno ben operato le due province di Trieste e Gorizia nei confronti della minoranza slovena, Gabrovec si è detto convinto che la soppressione di questo ente intermedio porterà alla perdita di una consolidata realtà politico-amministrativa di area vasta, importante per la comunità slovena, senza che a ciò si accompagni la transizione a un nuovo modello chiaro e delineato. "Chiudiamo le Province - ha affermato - senza sapere con chiarezza con che cosa, come e soprattutto quando le sostituiremo".

"La nostra Regione è autonoma e a Statuto speciale - ha aggiunto - in forza della presenza di minoranze linguistiche riconosciute e tutelate, tra queste quella slovena che è anche minoranza nazionale e tutelata, oltre che da norme legislative interne, da specifici trattati internazionali.

"L'ambito di esercizio dei diritti della minoranza è stato dunque storicizzato da una sequenza di atti normativi e amministrativi che configurano complessivamente uno status quo consolidato, la cui modificazione produce condizioni di evidente discriminazione della minoranza slovena. La rimozione del livello di protezione attraverso la soppressione delle Province - o anche con la loro modificazione senza garanzie di mantenimento almeno del livello esistente di coinvolgimento - modifica l'assetto territoriale degli organi di decentramento e partecipazione politica, assumendo i connotati di effettiva lesione di un impegno assunto dal nostro Paese in sede internazionale. Il legislatore regionale non può quindi, se non in spregio di molteplici norme internazionali, costituzionali e statutarie, disporre lo smantellamento dell'apparato amministrativo che garantiva in precedenza - seppur solo apparentemente senza esplicite norme di garanzia - l'adeguata partecipazione della minoranza alla vita politico-amministrativa locale".

"Ritengo questo progetto di legge voto nazionale profondamente sbagliato sotto molteplici punti di vista - ha concluso Gabrovec - primo fra tutti il vulnus ai diritti delle minoranze, quella slovena in particolare. Un progetto di legge che a mio avviso viola delicati impegni internazionali e trascura importanti sentenze della Consulta in materia. Prendo atto che la maggioranza in quest'Aula e forse anche nel Paese la pensa diversamente. Ed è quindi soltanto per rispetto e senso di lealtà nei confronti della mia stessa maggioranza e partner politici che non parteciperò al voto, pur denunciando tutte le lacune che minano la norma. Sperando che da qui alla conclusione dell'iter parlamentare previsto per le leggi di rango costituzionale ci sia qualcuno che recepisca le ragioni che ho appena espresso".