FI: Riccardi, riforma Insiel, più costi che risparmi
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/MPB - In merito alla riforma
Insiel interviene il capogruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale, Riccardo Riccardi.
"Forse - avverte Riccardi - sarebbe il caso che gli azionisti di
Insiel, convocati in prima data lunedì, facciano bene attenzione
a quanto previsto dalla legge regionale in vigore dallo scorso
dicembre che riforma i vertici della società. In un articolo
della norma infatti, per giustificare il nuovo assetto del Cda e
la conseguente defenestrazione degli attuali amministratori, si
fa esplicito riferimento al "fine della razionalizzazione e del
contenimento della spesa", principio che starebbe alla base
dell'introduzione dell'amministratore unico o del Cda nella nuova
composizione.
"Peccato però - puntualizza il consigliere - che, conti e carte
alla mano, di questo risparmio non solo non ci sia traccia, ma
anzi i costi sembrerebbero lievitare. Come noto, infatti, il
Presidente uscente ricopriva anche l'incarico di direttore
generale per un costo di 79mila Euro all'anno, ai quali vanno
sommati gli emolumenti per il Cda, arrivando così a una cifra
complessiva di 117mila Euro. Ora - precisa Riccardi - a seguito
della nuova legge, la Giunta il 7 febbraio ha stabilito che il
nuovo presidente, che sarà anche amministratore delegato,
percepirà in tutto oltre 150mila Euro, ai quali si somma anche il
rimborso spese. Nella fattispecie, essendo stato individuato un
manager proveniente da Torino, i costi di viaggio, vitto e
alloggio non saranno certo insignificanti e di sicuro superiori
alle spese del presidente uscente, visto che é residente in
regione. D'altronde, sotto questo aspetto ci é andata bene, visto
che la Presidente Serracchiani si é dichiarata disposta ad andare
a reperire i vertici delle società partecipate fino su Marte,
località notoriamente più distante di Torino.
"Ora - conclude l'esponente di Forza Italia - dal momento che non
pare proprio esserci quel contenimento della spesa previsto, e
Insiel é si una Spa, ma a partecipazione pubblica, un eventuale
controllo potrebbe essere rinviato a un giudizio contabile della
Corte dei conti, considerato che i costi sono stati fissati dalla
stessa Giunta regionale. Sullo sfondo, inoltre, la possibilità,
ventilata alla stampa dallo stesso assessore Panontin, che la
Regione possa essere condannata a pagare la rimozione anticipata
senza giusta causa degli attuali amministratori. Un'ulteriore
spesa aggiuntiva di soldi pubblici. Insomma questa di Insiel pare
essere una riforma che, in contrasto con le annunciate
intenzioni, rischia di ritorcersi contro i contribuenti del
Friuli Venezia Giulia aprendo scenari di opacità che sarebbe bene
evitare".