III Comm: riforma sanità, ddl illustrato da assessore Telesca (1)
(ACON) Trieste, 27 ago - RCM - Una riforma urgente, che
richiede la revisione della rete ospedaliera a vantaggio di
un'assistenza territoriale più forte, con 100 milioni di risorse
spostate dagli ospedali al territorio secondo un percorso
graduale: lo aveva già detto, e lo ha ribadito, l'assessore
regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, in occasione della
presentazione, in III Commissione consiliare, del disegno di
legge con cui la Giunta Serracchiani intende riordinare tutto il
Sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia.
Tre i testi sul tavolo, il presidente Franco Rotelli (Pd) ha dato
la parola per prima all'assessore Telesca affinché potesse
illustrare il proprio, soffermandosi in particolare sulle novità
rispetto alla bozza presentata lo scorso 31 luglio.
A chi si chiede perché rivedere la sanità, la Telesca risponde
che è un problema di costi, sì, ma non è solo una questione di
tagli. Esistono precisi criteri per finanziare la sanità, il
problema è come utilizzare bene le risorse, dunque spostarle
dall'assistenza ospedaliera ai reali bisogni del cittadino. Oggi
la rete ospedaliera è ridondante, va riformulata. I distretti
diventano il fulcro delle attività primarie, come primari
diventano i medici di famiglia, che saranno chiamati a rivedere
il loro modo di lavorare.
E sempre riferendosi a un esempio di risorse ben spese, la
Telesca ha ricordato che il punto nascita di Gorizia, chiuso
perché non aveva più di 200 parti all'anno, costava 2 milioni di
euro che sono subito stati riconvertiti per raddoppiare il
sistema infermieristico delle équipe territoriali.
Assistenza sanitaria - ha concluso l'assessore - significa
assistere il cittadino in tutte le fasi della sua malattia,
nonché puntare alla domiciliarità e alla residenzialità.
Ecco che nel disegno di legge si legge che con il primo gennaio
2015 sono Aziende per l'assistenza sanitaria (Aas): l'Aas n. 1
"Triestina", con sede legale a Trieste; l'Aas n. 2 "Bassa
Friulana-Isontina", con sede legale a Gorizia, istituita mediante
accorpamento delle Aziende per i servizi sanitari (Ass) n. 2
"Isontina" e n. 5 "Bassa Friulana"; l'Aas n. 3 "Alto
Friuli-Collinare", istituita mediante accorpamento delle Ass n. 3
"Alto Friuli" e di parte dell'Ass n. 4 "Medio Friuli", con sede
legale a Gemona del Friuli; l'Aas n. 4 "Friuli Centrale", con
sede legale a Udine; l'Aas n. 5 "Friuli Occidentale", istituita
mediante accorpamento dell'Ass n. 6 "Friuli Occidentale" e
dell'Ass "S. Maria degli Angeli" di Pordenone, con sede legale a
Pordenone. Ovviamente per ciascuna Aas il disegno di legge
prevede i rispettivi ambiti territoriali, ovvero i Comuni che vi
sono compresi.
Sempre a decorrere dall'1 gennaio 2015, sono Enti del Servizio
sanitario regionale: le Aas sovra-elencate; l'Azienda ospedaliero
- universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste e l'Azienda
ospedaliero - universitaria "Santa Maria della Misericordia" di
Udine; gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico
(Irccs) "Burlo Garofolo" di Trieste e "Centro di riferimento
oncologico" di Aviano; l'Ente per la gestione accentrata dei
servizi condivisi.
Da pari data, ma per massimo un anno, l'Aou di Trieste e l'Aas n.
1 "Triestina" sono rette da un unico commissario straordinario.
Stessa sorte per l'Aou di Udine e l'Aas n. 4 "Friuli Centrale".
Il provvedimento introduce anche l'Ente per la gestione
accentrata dei servizi condivisi, preposto a svolgere, per conto
degli enti del Servizio sanitario regionale, funzioni di
aggregazione della domanda e centrale di committenza per
l'acquisizione di beni e servizi, nonché funzioni accentrate di
supporto, amministrative e gestionali.
Sono poi specificati i ruoli dei sindaci, delle università, del
dipartimento di prevenzione, dei distretti, dell'assistenza
medica primaria e di quella domiciliare, del dipartimento di
salute mentale, delle strutture intermedie aventi una funzione
appunto intermedia fra l'ospedale, riservato alle patologie acute
e complesse, e i servizi domiciliari e ambulatoriali, destinate
alla presa in carico del paziente affetto prevalentemente da
malattie croniche, che necessita di assistenza o monitoraggio
continui al di fuori dell'ospedale.
Si ridisegna la rete ospedaliera, organizzata secondo il modello
"hub and spoke", con quattro presidi ospedalieri "spoke", tre
presidi ospedalieri "hub" e tre presidi ospedalieri
specializzati.
I presidi ospedalieri di base "spoke", con bacino di utenza tra
80.000 e 150.000 abitanti, sono i seguenti: Gorizia e Monfalcone;
Latisana e Palmanova; San Daniele del Friuli e Tolmezzo; San Vito
al Tagliamento e Spilimbergo. Svolgono le seguenti funzioni:
direzione medica ospedaliera, pronto soccorso e medicina
d'urgenza con posti di osservazione breve e semi-intensivi,
medicina interna, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia,
ginecologia e ostetricia con punto nascita, anestesia e
rianimazione con posti intensivi. Inoltre svolgono le attività di
oncologia, emodialisi, farmacia e, attivabili sulle ventiquattro
ore, di radiologia, servizio cardiologia, servizio di
gastroenterologia, "point of care" di laboratorio ed emoteca.
Tramite la telemedicina si avvalgono delle funzioni di
laboratorio di analisi e di microbiologia, del servizio di
medicina trasfusionale e di anatomia patologica.
I presidi ospedalieri "hub", di primo o secondo livello, con
bacino di utenza maggiore di 300.000 abitanti, sono: "Santa Maria
degli Angeli" di Pordenone; "Santa Maria della Misericordia" di
Udine; "Cattinara e Maggiore" di Trieste. Quelli di primo livello
svolgono, oltre alle funzioni che caratterizzano i presidi
ospedalieri di base, le seguenti ulteriori funzioni: pronto
soccorso con posti di osservazione temporanea o breve, medicina
d'urgenza, pediatria, cardiologia con unità coronarica ed
emodinamica-elettrofisiologia, gastroenterologia, neurologia con
"stroke-unit", oncologia, pneumologia, servizio psichiatrico di
diagnosi e cura, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia,
anatomia patologica, laboratorio di analisi, servizio di medicina
trasfusionale e microbiologia. Quelli di secondo livello
svolgono, oltre alle funzioni che caratterizzano i presidi
ospedalieri di primo livello, le seguenti ulteriori funzioni:
ematologia, neurochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia
maxillo-facciale, chirurgia plastica, chirurgia toracica,
chirurgia vascolare, neonatologia, terapia intensiva pediatrica,
radioterapia e neuroradiologia. Nella sede di Trieste le funzioni
dell'area pediatrica sono assicurate dall'Istituto di ricovero e
cura a carattere scientifico "Burlo Garofolo".
I presidi ospedalieri specializzati sono i seguenti: Istituto di
ricovero e cura a carattere scientifico "Burlo Garofolo" di
Trieste, specializzato nell'area materno infantile; "Gervasutta"
di Udine, specializzato nell'area della riabilitazione; Istituto
di ricovero e cura a carattere scientifico "Centro di Riferimento
Oncologico" di Aviano, specializzato nell'area oncologica. La
rete ospedaliera pubblica è integrata con i posti letto delle
case di cura private accreditate.
Capitolo a parte, le reti di patologia: reti professionali che
integrano l'attività ospedaliera per acuti e post acuti con
l'attività distrettuale, con l'obiettivo di assicurare la
continuità assistenziale e definire modalità di presa in carico e
trattamento dei pazienti su tutto il territorio regionale,
facendo partecipare attivamente anche i rappresentanti di
cittadini o pazienti per favorire una umanizzazione dei percorsi
dell'assistenza e una modalità organizzativa dei servizi coerente
con i loro bisogni di assistenza.
Così come capitolo a parte sono anche le disposizioni per
l'informatizzazione del Servizio sanitario, la comunicazione al
cittadino, la formazione del personale, ma anche gli
accreditamenti delle strutture sanitarie e sociosanitarie.
(foto; immagini tv)
(segue)