III Comm: riforma sanità, illustrata pdl Gruppo Forza Italia (3)
(ACON) Trieste, 27 ago - ET - La riforma è necessaria e
improcrastinabile ed è necessario rispettare i tempi previsti per
il suo iter, perché questa possa essere efficace dal primo
gennaio 2015.
Chiara la posizione di Riccardo Riccardi (FI), primo firmatario
della proposta di legge presentata dal Gruppo consiliare di Forza
Italia. Una proposta che il capogruppo ha definito intermedia tra
quella della maggioranza e l'impostazione contenuta nel pdl di
Renzo Tondo.
Perno del provvedimento: la riorganizzazione dell'architettura
istituzionale. La norma presentata verte dunque su una sola
Azienda sanitaria territoriale - comprensiva degli ospedali di
rete - su due Aziende ospedaliero universitarie di Trieste e di
Udine, sull'Azienda ospedaliera pordenonese nella sua attuale
configurazione e sui due IRCSS, Cro e Burlo.
Per i proponenti si otterrebbe così non solo il risparmio sulle
attuali sei strutture amministrative esistenti, ma anche una
maggior razionalità nell'organizzazione delle funzioni
ospedaliere, uniformità di offerta di servizi sanitari
territoriali, l'accentramento in una sola direzione delle
attività relative all'amministrazione e contabilità, agli
acquisti, alla gestione delle risorse umane, alle tecnologie,
alle manutenzioni, comunque mantenendo la gestione delle risorse
nell'ambito aziendale.
Ciò porterebbe a un unico centro di governo territoriale, pur
mantenendo la necessaria autonomia delle aziende ospedaliere hub,
vista la complessità e la loro mission.
L'assetto istituzionale ricercato dalla proposta prevede quindi 6
istituzioni (aziende) anziché le attuali 11. Nell'ambito
dell'unica Azienda sanitaria territoriale, viene spiegato nella
premessa all'articolato, ci sarebbero 10 Distretti socio
sanitari, coincidenti con gli attuali Ambiti socio-assistenziali,
e i tre Dipartimenti per la Prevenzione, la Salute mentale e le
Dipendenze. I Distretti coprirebbero aree sostanzialmente
omogenee e con popolazioni superiori ai 100.000 residenti
ciascuno. La Conferenza permanente per la programmazione
sanitaria, sociale e sociosanitaria regionale avrebbe competenza
sugli atti programmatori e consuntivi delle 6 Aziende.
L'Assemblea dei sindaci per ciascun Distretto avrà competenza per
gli atti programmatori e consuntivi sia sul versante sanitario
che sociale.
L'uniformità di offerta sull'intero territorio regionale
significa anche garanzia di uniformità sulle regole di accesso ai
servizi da parte di tutti i cittadini e omogenea applicazione dei
criteri di attribuzione della priorità per l'ottenimento delle
prestazioni.
Risultati importanti dal riassetto istituzionale sono attesi dai
proponenti, in particolare dall'integrazione delle funzioni degli
ospedali di rete con le Aziende ospedaliero universitarie e con
l'Azienda ospedaliera di riferimento, con conseguente piena
attuazione del modello hub e spoke.
Al termine delle illustrazioni, il capogruppo NCD Alessandro
Colautti ha chiesto di vagliare la possibilità di istituire un
comitato ristretto per esaminare le tre proposte. La Commissione,
ha detto il presidente Rotelli (Pd), discuterà di questa
possibilità in una prossima riunione.
I lavori proseguiranno alle 14.30 con la prima tornata di
audizioni.
(immagini tv)
(segue)