AR: Dipiazza propone istituzione città metropolitana di Trieste
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/AB - "La kafkiana riforma delle
Autonomie locali della Giunta Serracchiani invece di
semplificare, moltiplica i centri di spesa e ingolfa la
burocrazia con altra burocrazia, mantenendo nei fatti le quattro
Province, divise in ambiti territoriali, realizzando sedici
unioni di Comuni e mantenendo gli attuali 217 Comuni.
Considerando le profonde differenze territoriali tra il Friuli e
la Venezia Giulia, una reale razionalizzazione dell'apparato
amministrativo dovrebbe passare, come primo atto, attraverso la
trasformazione di Trieste in città metropolitana".
Lo dichiara il consigliere regionale di Autonomia Responsabile
Roberto Dipiazza, che ha predisposto un emendamento al disegno di
legge di riforma con cui si istituisce la città metropolitana di
Trieste.
"Con la legge regionale n.1 del 2006 - spiega Dipiazza - è già
possibile istituire città metropolitane nelle zone comprendenti i
Comuni capoluogo e altri Comuni contigui i cui insediamenti
abbiano rapporti di stretta integrazione territoriale in ordine
alle attività economiche, ai servizi essenziali, alla vita
sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche
territoriali, a condizione che la popolazione risultante non sia
inferiore a 200mila abitanti".
"È evidente - continua Dipiazza - che Trieste città metropolitana
oltre ad assicurare un miglioramento dei servizi ai cittadini,
garantirebbe realmente anche la tutela delle minoranze presenti.
Realizzare una città metropolitana con Trieste (208.000 abitanti)
assieme a Duino Aurisina (10.000 abitanti), Muggia (13.500), San
Dorligo (6.500), Sgonico (2.200) e Monrupino (800) permetterebbe
sì di abbattere burocrazia e costi di gestione. Purtroppo, nei
fatti, la volontà della maggioranza di centrosinistra è invece di
moltiplicare i centri di spesa, perché se volesse realmente far
funzionare bene le cose avrebbe già gli strumenti normativi per
poterlo fare".