CR: respinta mozione opposizioni contro patto Serracchiani/Padoan (5)
(ACON) Trieste, 20 nov - AB - Alle opposizioni non va giù il
nuovo protocollo d'intesa tra lo Stato e la Regione FVG,
sottoscritto dalla presidente Serracchiani con il Governo nella
persona del ministro dell'economia e finanze Padoan.
Così Alessandro Colautti (NCD), Luca Ciriani (FdI/AN), Riccardo
Riccardi (FI), Eleonora Frattolin (M5S), Barbara Zilli (LN) e
Roberto Revelant (AR) hanno firmato assieme una mozione che
critica quel patto, soprattutto perché nei confronti del Friuli
Venezia Giulia il Governo potrà modulare i crediti senza alcuna
norma di salvaguardia, mentre ad esempio nei confronti del
Trentino potrà farlo solo in casi eccezionali e comunque non
oltre il 10%.
Colautti, illustrando la mozione, ha inoltre criticato la fretta
con la quale si è voluto chiudere questo nuovo accordo, la
rinuncia ai ricorsi precedenti alla Corte costituzionale e ha
puntato l'indice sulla natura giuridica del trasferimento annuo
che, sebbene inferiore in termini finanziari a quello previsto
dal precedente accordo Tondo-Tremonti, si configura come un
contributo della Regione Friuli Venezia Giulia finalizzato alla
sostenibilità del debito pubblico nazionale: così i nostri soldi
- ha detto - finiranno nel grande buco finanziario dello Stato.
Il Tondo/Tremonti - ha puntualizzato Colautti - pur più oneroso,
consentiva invece di non trasferire soldi a Roma senza
l'attribuzione alla Regione di nuove competenze, mentre con il
patto Serracchiani/Padoan rinunciamo a ulteriori attribuzioni di
funzioni amministrative e ciò rappresenta un gravissimo vulnus
alla nostra autonomia.
Dopo un breve dibattito, ha replicato punto per punto l'assessore
Francesco Peroni.
Il tempo evolve le situazioni e questo patto ne è figlio;
inoltre, non abbiamo perso alcuna prerogativa per acquisire nuove
competenze. La rinuncia ai ricorsi è dovuta al fatto che esistono
già sentenze della Consulta che hanno registrato la soccombenza
delle Regioni speciali e noi, ragionevolmente, non potevamo
prevedere un destino diverso.
La triennalità del patto, ha aggiunto Peroni, non è un limite di
questo accordo: i 370 milioni che prima dovevamo versare allo
Stato erano un ergastolo finanziario. Meglio quindi uno schema
triennale che un patto perpetuo. Patto che abbiamo
prudenzialmente ancorato al regime di armonizzazione e di
pareggio di bilancio e che quindi richiederà una verifica.
La trattativa non è stata troppo spedita, anzi, avremmo voluto
che fosse anche più veloce dal momento che incombeva la legge di
stabilità.
Non c'è la clausola di salvaguardia del Trentino, è vero, ma un
domani scopriranno che quella clausola cadrà alla prima norma di
stabilizzazione nazionale e poi dovranno fare ricorso alla Corte
costituzionale con, a mio giudizio, scarse prospettive di
successo.
Peroni ha concluso affermando che quello che alcuni hanno
definito un patto scellerato ci sta invece consentendo di
presentare una finanziaria regionale per il 2015 sostenibile.
La mozione è stata infine respinta con 25 voti contrari della
maggioranza, mentre i sì delle opposizioni si sono fermati a 19.
(immagini tv)
(segue)