CR: intervento presidente Iacop per "Giorno della Memoria" (1)
(ACON) Trieste, 27 gen - AB - Il presidente Franco Iacop ha
aperto la seduta del Consiglio regionale con un intervento
dedicato al "Giorno della Memoria", istituito il 27 gennaio in
quanto data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz.
Il ricordo della Shoah, come tragedia collettiva dell'Europa - ha
affermato Iacop - ha toccato negli ultimi anni livelli sempre più
alti di consapevole partecipazione nelle Comunità nazionali che
costituiscono l'Unione. L'istituzione della Giornata della
Memoria, per l'impulso che ha suscitato in Italia, ha contribuito
a far crescere una diffusa coscienza pubblica, soprattutto tra i
giovani, grazie alle attività e iniziative nelle istituzioni,
nelle scuole, nell'informazione.
Anche il nostro Consiglio regionale - ha sottolineato il
presidente - contribuisce da diversi anni alla costruzione di una
"Scuola della memoria" sostenendo la promozione delle visite
conoscitive degli studenti nei luoghi dell'Olocausto. Viaggi che
consentono di fissare nella mente dei più giovani i luoghi in cui
era racchiusa una umanità dolente, fatta di ebrei e di altri
perseguitati, che si distinguevano per il numero tatuato sul
braccio e per il colore del pezzo di stoffa che tenevano
appuntato sul petto.
Donne, vecchi, bambini. Sguardi terrorizzati, espressioni
disorientate, disperazione sono le immagini che emergono dai
campi di concentramento nazisti dove venne annientata l'identità
e la dignità dei deportati. Qualunque persona buona e giusta non
potrà dimenticare che la Germania nazista, anche dopo la
battaglia delle Ardenne che sancì la sconfitta finale, continuò
la sua guerra dissolutrice contro il popolo ebraico.
Se per Primo Levi, una delle testimonianze più lucide ed
eloquenti sopravvissute ad Auschwitz, "comprendere è impossibile
e conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può
ritornare", per Claudio Magris "il modo più giusto di onorare le
vittime dell'Olocausto sarebbe di ricordarle una per una. Sei
milioni di storie simili e ognuna irripetibile, scolpite per
l'eternità".
Il Consiglio regionale - ha fatto sapere Iacop - ricorderà con
un'iniziativa editoriale la prigionia di Giulio Cargnelutti,
insegnante e scultore di Tolmezzo, sospettato di attività
partigiane e deportato a Buchenwald, da dove poté ritornare in
Friuli portando con sé un taccuino di disegni e appunti che sarà
donato al Museo storico di quel campo di sterminio.
Dobbiamo ricordare - ha proseguito - perché i bambini devono
poter guardare alla vita ad occhi chiusi, come quando dormono e
sognano. Avranno tempo per smarrirsi davanti alla barbarie, che è
sempre in agguato, oggi come in passato. La barbarie, che ieri si
identificava con la croce uncinata, si presenta oggi con un nuovo
segno distintivo. Oggi gli uomini del terrore sventolano una
bandiera nera. Nera come quella con cui si sparge inutilmente
sangue nei Pesi martoriati del Medio Oriente e dell'Africa. Anche
nei momenti in cui le politiche del Governo israeliano possono
risultare discutibili, deve restare chiara e netta la distinzione
tra le possibili censure verso chi governa Israele e le ragioni
storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all'esistenza e
alla sua sicurezza.
Oggi ricordiamo la Shoah attraverso la Memoria, uno dei grandi
valori e un elemento costitutivo della civiltà e della identità
ebraica. Ricordare le grandi tragedie collettive deve servire a
questo, a spingerci a pensare agli innocenti di oggi e di domani
e al nostro dovere di migliorare il mondo che abbiamo trovato,
facendo tesoro a questo scopo delle esperienze di tutti i tempi,
di quelle positive e di quelle distruttive.
Ove maturi in noi questa consapevolezza, allora il nostro ricordo
della Shoah non sarà solo la commemorazione di un crimine fra i
più efferati mai commessi dall'uomo. Solo così i bambini che sono
stati sterminati nei campi di morte disseminati in Europa dai
nazisti, ai quali è stato negato l'amore cui avevano diritto,
rivivranno attraverso i bambini di oggi e quelli di domani.
Questa immane tragedia testimonia quanto l'uomo si sia voluto
male e abbia fatto del male. Ma anche quanto rischi di farne
ancora se solo svanisce la memoria e si disperde il filo storico
degli errori e degli orrori.
Quando abbiamo giurato in quest'Aula - ha detto Iacop
rivolgendosi ai consiglieri - l'abbiamo fatto sapendo che il
nostro dovere ci porta a riflessioni inequivocabili contro
l'antisemitismo e contro ogni violazione del principio di pari
dignità e uguaglianza davanti alla legge. Lo dice l'articolo 2
della Costituzione italiana, ma lo ribadisce anche il secondo
articolo del Trattato sull'Unione europea che fonda i suoi valori
sul rispetto della dignità umana e dei diritti umani. Questi
valori sono comuni agli Stati membri in una società
caratterizzata dalla non discriminazione delle minoranze, dalla
giustizia, dalla solidarietà.
L'Europa è soprattutto questo. Le ragioni del nostro stare
insieme stanno lì in quel fondamento di pace e civiltà.
L'Italia è uscita dal nazifascismo e dal suo passato più buio
combattendo la guerra di Liberazione e facendo conoscere dure
verità come l'applicazione delle leggi razziali del 1938. Lo ha
fatto dotandosi di una Costituzione repubblicana tra le più
avanzate, che si fonda proprio sulle libertà fondamentali e sui
diritti umani.
Coltivare queste conquiste è il modo più giusto di rendere
omaggio alla memoria delle vittime della Shoah, al sacrificio,
alla resistenza, alla rinascita del popolo ebraico. Ricordando
l'Olocausto - ha concluso Iacop - diamo un insegnamento ai vivi,
un insegnamento sulla vita e sulla morte, la crudeltà e la
compassione, perché l'obiettivo di noi tutti è di impedire che le
pagine più tragiche del secolo passato possano diventare il
futuro dei nostri figli.
(immagini tv)
(segue)