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III Comm: iniziato esame pdl Dat (1)

24.02.2015
13:42
(ACON) Trieste, 24 feb - RCM - La III Commissione consiliare regionale - presidente Franco Rotelli (Pd) - ha iniziato l'esame di una proposta di legge sull'accesso al registro regionale delle Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) presentata dal gruppo di SEL, primo firmatario Pustetto, con i consiglieri del Pd Bagatin, Cremaschi, Da Giau, Liva, Martines, Rotelli e Travanut, ma anche con il gruppo M5S, con Paviotti e Gregoris dei Cittadini, Colautti di NCD, Ziberna e Novelli di FI, Tondo e Sibau di AR.

Con 7 articoli, si propone di rendere facilmente accessibili ai medici, e in forma codificata e omogenea in tutto il territorio, i documenti con i quali una persona esprime la propria volontà circa i trattamenti ai quali desidera o non desidera essere sottoposta nel caso in cui non sia più in grado di esprimere il proprio consenso o dissenso informato. Tutto ciò in assenza, in Italia, di una norma giuridica che disciplini la pratica del testamento biologico.

Da anni, per legge, siamo chiamati a firmare un "consenso informato" a dimostrazione che accettiamo le cure proposte. Considerato che senza quella firma nessuno può obbligarci a "subire" una visita o un intervento ma anche la semplice ingestione di una pillola, perché allora - è la domanda che si pongono di base i firmatari della proposta di legge - non esplicitare in modo chiaro, in un testamento biologico, le nostre volontà in questo campo nel momento in cui non fossimo più in grado di farlo?

Trentaquattro Comuni, tra cui Udine, Trieste e Pordenone che da soli rappresentano il 40% della popolazione, hanno istituito un registro delle Dichiarazioni anticipate di trattamento. Analogamente, tantissimi cittadini si sono rivolti al notaio perché garantisca le loro volontà sul tema. Ecco che la proposta di legge prevede che le Dat siano depositate presso le Aziende sanitarie e conservate nella tessera sanitaria regionale. Il deposito di tali dichiarazioni è del tutto facoltativo.

In apertura di dibattito Marini (FI) ha proposto delle audizioni con determinati soggetti, in primis le diocesi cattoliche e non solo e i medici, ma Travanut (Pd) gli ha risposto che la richiesta giungeva tardiva rispetto a quanto già programmato e che non era necessario sentire degli esperti in quanto si tratta di scelte personalissime. Non entriamo nella sfera giuridica dei Dat - gli ha fatto eco Pustetto (SEL) - ma si cerca solo di dare organicità a chi si è già espresso. Dello stesso tenore l'intervento della Bagatin (Pd), mentre Barillari (Misto) si è detto scettico su cosa si vada veramente a legiferare, che ci sia il pericolo di illudere i cittadini sulla portata del registro, perciò piuttosto che i medici sarebbe il caso di un approfondimento giuridico con gli avvocati. La Commissione ha, poi, respinto ogni audizione.

Il secondo attacco di Marini, a questo punto, è stato di chiedere la sospensione della trattazione del provvedimento in quanto si ravvede la pregiudiziale che il Governo possa impugnarlo perché travalica i poteri legislativi della Regione e invade la competenza legislativa nazionale. Proposta, anche questa, accolta solo dai consiglieri di centrodestra, incluso il suo collega di gruppo Novelli, mentre centrosinistra e M5S votavano contro.

A seguire, la distribuzione e la spiegazione di una serie di emendamenti a firma Santarossa (AR), a cui si sono aggiunti Novelli e Barillari e con cui si suggerisce di inserire anche la raccolta della volontà di donazione degli organi e dei tessuti.

I lavori della Commissione sono stati sospesi per un'ora.

(immagini tv)

(segue)