III Comm: iniziato esame pdl Dat (1)
(ACON) Trieste, 24 feb - RCM - La III Commissione consiliare
regionale - presidente Franco Rotelli (Pd) - ha iniziato l'esame
di una proposta di legge sull'accesso al registro regionale delle
Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat)
presentata dal gruppo di SEL, primo firmatario Pustetto, con i
consiglieri del Pd Bagatin, Cremaschi, Da Giau, Liva, Martines,
Rotelli e Travanut, ma anche con il gruppo M5S, con Paviotti e
Gregoris dei Cittadini, Colautti di NCD, Ziberna e Novelli di FI,
Tondo e Sibau di AR.
Con 7 articoli, si propone di rendere facilmente accessibili ai
medici, e in forma codificata e omogenea in tutto il territorio,
i documenti con i quali una persona esprime la propria volontà
circa i trattamenti ai quali desidera o non desidera essere
sottoposta nel caso in cui non sia più in grado di esprimere il
proprio consenso o dissenso informato. Tutto ciò in assenza, in
Italia, di una norma giuridica che disciplini la pratica del
testamento biologico.
Da anni, per legge, siamo chiamati a firmare un "consenso
informato" a dimostrazione che accettiamo le cure proposte.
Considerato che senza quella firma nessuno può obbligarci a
"subire" una visita o un intervento ma anche la semplice
ingestione di una pillola, perché allora - è la domanda che si
pongono di base i firmatari della proposta di legge - non
esplicitare in modo chiaro, in un testamento biologico, le nostre
volontà in questo campo nel momento in cui non fossimo più in
grado di farlo?
Trentaquattro Comuni, tra cui Udine, Trieste e Pordenone che da
soli rappresentano il 40% della popolazione, hanno istituito un
registro delle Dichiarazioni anticipate di trattamento.
Analogamente, tantissimi cittadini si sono rivolti al notaio
perché garantisca le loro volontà sul tema. Ecco che la proposta
di legge prevede che le Dat siano depositate presso le Aziende
sanitarie e conservate nella tessera sanitaria regionale. Il
deposito di tali dichiarazioni è del tutto facoltativo.
In apertura di dibattito Marini (FI) ha proposto delle audizioni
con determinati soggetti, in primis le diocesi cattoliche e non
solo e i medici, ma Travanut (Pd) gli ha risposto che la
richiesta giungeva tardiva rispetto a quanto già programmato e
che non era necessario sentire degli esperti in quanto si tratta
di scelte personalissime. Non entriamo nella sfera giuridica dei
Dat - gli ha fatto eco Pustetto (SEL) - ma si cerca solo di dare
organicità a chi si è già espresso. Dello stesso tenore
l'intervento della Bagatin (Pd), mentre Barillari (Misto) si è
detto scettico su cosa si vada veramente a legiferare, che ci sia
il pericolo di illudere i cittadini sulla portata del registro,
perciò piuttosto che i medici sarebbe il caso di un
approfondimento giuridico con gli avvocati. La Commissione ha,
poi, respinto ogni audizione.
Il secondo attacco di Marini, a questo punto, è stato di chiedere
la sospensione della trattazione del provvedimento in quanto si
ravvede la pregiudiziale che il Governo possa impugnarlo perché
travalica i poteri legislativi della Regione e invade la
competenza legislativa nazionale. Proposta, anche questa, accolta
solo dai consiglieri di centrodestra, incluso il suo collega di
gruppo Novelli, mentre centrosinistra e M5S votavano contro.
A seguire, la distribuzione e la spiegazione di una serie di
emendamenti a firma Santarossa (AR), a cui si sono aggiunti
Novelli e Barillari e con cui si suggerisce di inserire anche la
raccolta della volontà di donazione degli organi e dei tessuti.
I lavori della Commissione sono stati sospesi per un'ora.
(immagini tv)
(segue)