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CR: pdl Dat e donazione organi, relatori Pustetto e Cremaschi (3)

03.03.2015
11:03
(ACON) Trieste, 3 mar - RCM - Approvata a larga maggioranza dalla III Commissione, arriva in Aula la proposta di legge sull'istituzione del registro regionale per le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) e sulle disposizioni per favorire la raccolta delle volontà di donazione degli organi e dei tessuti, presentata dal gruppo di SEL, primo firmatario Pustetto, con i consiglieri del Pd Bagatin, Cremaschi, Da Giau, Liva, Martines, Rotelli e Travanut, ma anche con il gruppo M5S, con Paviotti e Gregoris dei Cittadini, Colautti di NCD, Ziberna e Novelli di FI, Tondo, Sibau e Santarossa di AR.

Il provvedimento - ha spiegato Pustetto quale relatore di maggioranza - si propone di rendere facilmente accessibili ai medici i documenti con i quali una persona esprime la propria volontà sui trattamenti ai quali desidererebbe essere sottoposta oppure no, nel caso in cui non fosse più in grado di esprimersi.

Il dibattito sviluppatosi in Commissione - così ancora il consigliere - ha portato a implementare il testo iniziale con il deposito della volontà dei cittadini in merito alla donazione di organi e tessuti. Questa esigenza è stata avvertita perché la legge 91/1999, che disciplina la donazioni di organi e tessuti, tuttora è stata attuata solo in modo parziale e frammentario.

Questa pdl non vuole minimamente entrare nel merito delle scelte che ogni singolo individuo desidera fare in un campo così delicato - ha ribadito una volta di più Pustetto -, ma si propone che la raccolta delle Dat sia codificata e omogenea in tutta la regione. Perciò, volendo utilizzare strumenti e strutture già presenti su tutto il territorio, ma anche per rendere facilmente accessibile la volontà del paziente agli aventi diritto, si prevede che le Dat siano depositate presso le Aziende sanitarie e conservate nella tessera sanitaria regionale.

Pur considerando che nella Dat ciascuno può scrivere ciò che vuole, proprio per non urtare nessuna sensibilità è previsto che il deposito o meno di tali dichiarazioni sia facoltativo.

Nell'articolato, perciò, si legge che la Regione garantisce a ogni suo cittadino la possibilità di depositare, presso l'Azienda per l'assistenza sanitaria che provvederà a inserirle nella apposita Banca dati, la propria Dat e la propria volontà di donazione di organi e tessuti post mortem. Si prevede la possibilità di revoca e modifica di tali decisioni, così come si garantisce la gratuità della registrazione. Si stabiliscono le modalità di accesso e conservazione della Banca dati, nonché adeguate misure di informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull'argomento.

Seconda relatrice di maggioranza, Silvana Cremaschi (Pd) è convinta che un concetto esasperato di cura rischi di portare all'accanimento terapeutico, alla trasformazione in malati dei sani. Le degenerazioni possono portare alla "medicina difensiva" in cui il medico o l'operatore attuano interventi anche non utili a garantire un miglioramento delle condizioni di salute, ma che servono a salvaguardare l'operatore da possibili rivendicazioni da parte del paziente, delle assicurazioni, degli avvocati.

Ecco, dunque, il passaggio da una visione paternalistica a una visione circolare del percorso di cura - ha spiegato la Cremaschi -, in cui medico/operatore/paziente/contesto sono una squadra coinvolta nelle scelte relative alla vita. Gli operatori sanitari accompagnano la persona fornendo tutte le informazioni utili, ma senza sostituirsi alla persona stessa nelle scelte relative alle cure che la riguardano; si prendono cura della persona con la sua malattia e non della malattia al di là della persona. In questa ottica nasce il concetto di consenso informato alla cura. Operatori e servizi, infine, accompagnano la persona nel suo percorso di vita che comprende anche la morte.

Non bisogna, però, confondere le Dat con l'eutanasia. Il mondo cattolico - ha aggiunto la consigliera del Pd - appare timoroso nell'affrontare questo tema per il rischio di autorizzare sospensioni di cure che possano trasformarsi in forme di eutanasia passiva e di mancato rispetto della sacralità della vita. Per chiarire eventuali dubbi riprendo quanto è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica, nelle versioni dal 1889 al 1992: "L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità o, altrimenti, da coloro che ne hanno legittimamente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente."

Perciò la proposta di legge n. 55 offre la possibilità, non l'obbligo, di esprimere le proprie Dat nonché di dichiarare il consenso alla donazione post mortem di propri organi o tessuti. Questa opportunità - ha spiegato da ultimo la relatrice - permette di ottemperare in modo semplice ed efficace a quanto richiesto dalla legge 91/1999 che afferma che i cittadini, ricevuta la richiesta di manifestazione delle proprie volontà e le adeguate informazioni, sono tenuti a dichiarare la propria libera volontà in ordine alla donazione di organi o di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte.

(immagini tv)

(segue)