FI: Ziberna, il Governo agevola richiedenti asilo e Giunta tace
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/RCM - L'Italia agevola i
richiedenti asilo ex Dublino III non applicando le disposizioni
previste, sebbene in vigore negli altri Paesi europei, e per tale
ragione attrae decine di migliaia di profughi, di cui buona parte
mandati in Friuli Venezia Giulia. E la Regione cosa fa?
È questa, in sintesi, l'interrogazione che Rodolfo Ziberna ha
rivolto alla Giunta Serracchiani.
Spiega il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale:
"Il regolamento (UE) n.604/2013 prevede tempi definiti per il
trasferimento di uno straniero proveniente da Paesi comunitari
che lo hanno registrato inserendo le sue impronte digitali nel
sistema Eurodac (European Dactyloscopie - Dattiloscopia europea).
"Il regolamento europeo sull'asilo prevede che lo Stato
competente sia il primo dove lo straniero mette piede. Il 90% di
quelli che vengono a Gorizia ha già chiesto asilo o è transitato
prima da altri Stati comunitari.
"La legislazione europea in merito si rifà al regolamento Dublino
III, secondo il quale un richiedente asilo che prova a inoltrare
la domanda in uno Stato europeo dopo essere già stato respinto da
un altro Paese, dovrebbe essere riaccompagnato nel primo Stato.
Per riaccompagnarlo esiste però un limite temporale di due mesi,
oltre il quale la competenza passa al secondo Stato: in questo
caso l'Italia. Ebbene, mentre i richiedenti asilo che dall'Italia
vogliono passare in Germania o in Austria vengono fermati alla
frontiera oppure riaccompagnati nel Belpaese in tempo
praticamente reale, il processo contrario si perde tra mille
difficoltà e lungaggini amministrative. E così la responsabilità
ricade sempre sull'Italia.
"A Gorizia abbiamo avuto 219 domande di protezione internazionale
nel 2013, 542 nel 2014 e sino alla metà di febbraio del corrente
anno le domande erano già 124, di cui il 90% non provenienti da
paesi in guerra ma da altri Paesi europei. Deve essere chiaro a
tutti, pertanto, che la quasi totalità di profughi non viene da
zone in cui la loro incolumità è in pericolo, bensì da Paesi
europei più ricchi e con maggiori possibilità del nostro. Oramai
una rete internazionale indirizza a Gorizia i profughi perché qui
è più facile ottenere asilo, il riconoscimento dello status di
rifugiato. A Gorizia, diversamente che dagli altri Paesi, il
riconoscimento lo si ottiene e nel frattempo si vive in albergo.
A non funzionare, pertanto, è l'Unità Dublino presso il
dipartimento delle Libertà civili del ministero dell'Interno, la
quale dovrebbe avviare le procedure per l'accompagnamento e la
presa in carico del Paese europeo nel quale i richiedenti sono
stati fotosegnalati. Infatti sono in questo stato tutti gli
immigrati le cui impronte sono state inserite nel sistema Eurodac
da altri Paesi europei. La Questura di Gorizia segnala tutti i
casi di positività, ma poi l'Unità Dublino difficilmente
finalizza. Sono a questo proposito dal fatto che sono stati
riaccompagnati negli Stati europei di loro provenienza un solo
straniero nel 2013, 5 nel 2014 e 4 nel 2015: risibili per
affermare che si tratti di una risposta da parte dello Stato."
Alla luce di quanto riportato, Ziberna, nella sua interrogazione
alla Giunta regionale finalizzata a promuovere un intervento sul
Governo per sollecitare gli adempimenti dell'Unità Dublino, pone
numerosi quesiti sulle persone accolte in Italia e sulla loro
provenienza, sugli accertamenti Eurodac e sulle pratiche aperte
dalle questure, ovvero su quanti siano gli stranieri la cui
competenza, per mancata attivazione della procedura di richiesta
di ripresa in carico, siano diventati di competenza italiana.