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Citt: Festa Patria del Friuli, sì di Paviotti e Gregoris

17.03.2015
18:47
(ACON)Trieste, 17 mar - COM/MPB - Il Consiglio regionale ha approvato oggi la proposta di legge n. 43 sull'istituzione della "Festa del Friuli". Si tratta, come noto, di ricordare la data del 3 aprile 1077 nella quale l'Imperatore Enrico IV affida al Patriarca Sigeardo il Ducato del Friuli, un territorio compreso tra i fiumi Livenza e Timavo. Un territorio nel quale hanno convissuto, per secoli e in pace, popoli con lingue e culture diverse: friulani, sloveni, tedeschi e veneti. Una festa dunque non solo friulana (o friulanofona), ma un momento celebrativo che coinvolge un territorio ricco di "diversità" (pur nella sua limitata estensione). E sta proprio questa "ricchezza" di lingue e parlate diverse uno dei motivi che hanno convinto i costituenti a concedere la "specialità" (e dunque spazi di autonomia) alla Regione Friuli Venezia Giulia. "La scelta di istituire e celebrare i momenti fondativi di una comunità, il riconoscere e tutelare storie, lingue e culture - hanno spiegato i consiglieri dei Cittadini Pietro Paviotti e Gino Gregoris - ha anche il senso di sottolineare l'attualità dei principi costituzionali, che vedono nel regionalismo e nella sussidiarietà un modo efficace di governare le società moderne. Viviamo al contrario un momento storico che, dopo aver attraversato la febbre federalista (a volte secessionista) ripiomba oggi in una deriva neocentrista. Sono i paradossi di questo nostro strano Paese che non riesce ad affrontare le sfide (necessarie alla modernizzazione e all'adeguamento delle politiche di governo) con il giusto equilibrio e lo fa, invece, semplificando ed estremizzando.

"Ci sentiamo profondamente europeisti. Crediamo in un processo (certo difficile) di sempre maggiore integrazione e di realizzazione di politiche comunitarie unitarie e coordinate. Auspichiamo uno sviluppo graduale di tutte quelle azioni volte a raggiungere gli obiettivi che Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi teorizzavano oltre settant'anni fa. E tutto ciò è perfettamente in linea con la tutela delle diversità culturali e linguistiche presenti nel continente e con la giusta aspirazione delle Regioni ad ottenere ragionevoli spazi di autonomia e di autogoverno. L'Europa si fonda proprio su questi principi.

"La legge approvata oggi in Aula - hanno concluso i due civici, motivando il loro voto a favore - va dunque letta in questa prospettiva. Ci sono state, e ci sono ancora, è vero, strumentalizzazioni politiche sul tema dell'identità e delle "tradizioni", sull'utilità di politiche comuni europee, per non parlare di come si debba affrontare il tema delle migrazioni. Ma sono, appunto, strumentalizzazioni politiche dalle quali rifiutiamo di farci coinvolgere".