Citt: Festa Patria del Friuli, sì di Paviotti e Gregoris
(ACON)Trieste, 17 mar - COM/MPB - Il Consiglio regionale ha
approvato oggi la proposta di legge n. 43 sull'istituzione della
"Festa del Friuli". Si tratta, come noto, di ricordare la data
del 3 aprile 1077 nella quale l'Imperatore Enrico IV affida al
Patriarca Sigeardo il Ducato del Friuli, un territorio compreso
tra i fiumi Livenza e Timavo. Un territorio nel quale hanno
convissuto, per secoli e in pace, popoli con lingue e culture
diverse: friulani, sloveni, tedeschi e veneti. Una festa dunque
non solo friulana (o friulanofona), ma un momento celebrativo che
coinvolge un territorio ricco di "diversità" (pur nella sua
limitata estensione). E sta proprio questa "ricchezza" di lingue
e parlate diverse uno dei motivi che hanno convinto i costituenti
a concedere la "specialità" (e dunque spazi di autonomia) alla
Regione Friuli Venezia Giulia.
"La scelta di istituire e celebrare i momenti fondativi di una
comunità, il riconoscere e tutelare storie, lingue e culture -
hanno spiegato i consiglieri dei Cittadini Pietro Paviotti e Gino
Gregoris - ha anche il senso di sottolineare l'attualità dei
principi costituzionali, che vedono nel regionalismo e nella
sussidiarietà un modo efficace di governare le società moderne.
Viviamo al contrario un momento storico che, dopo aver
attraversato la febbre federalista (a volte secessionista)
ripiomba oggi in una deriva neocentrista. Sono i paradossi di
questo nostro strano Paese che non riesce ad affrontare le sfide
(necessarie alla modernizzazione e all'adeguamento delle
politiche di governo) con il giusto equilibrio e lo fa, invece,
semplificando ed estremizzando.
"Ci sentiamo profondamente europeisti. Crediamo in un processo
(certo difficile) di sempre maggiore integrazione e di
realizzazione di politiche comunitarie unitarie e coordinate.
Auspichiamo uno sviluppo graduale di tutte quelle azioni volte a
raggiungere gli obiettivi che Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi
teorizzavano oltre settant'anni fa. E tutto ciò è perfettamente
in linea con la tutela delle diversità culturali e linguistiche
presenti nel continente e con la giusta aspirazione delle Regioni
ad ottenere ragionevoli spazi di autonomia e di autogoverno.
L'Europa si fonda proprio su questi principi.
"La legge approvata oggi in Aula - hanno concluso i due civici,
motivando il loro voto a favore - va dunque letta in questa
prospettiva. Ci sono state, e ci sono ancora, è vero,
strumentalizzazioni politiche sul tema dell'identità e delle
"tradizioni", sull'utilità di politiche comuni europee, per non
parlare di come si debba affrontare il tema delle migrazioni. Ma
sono, appunto, strumentalizzazioni politiche dalle quali
rifiutiamo di farci coinvolgere".