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Roma: Gabrovec a convegno su contrasto alle mafie

25.03.2015
13:10
(ACON) Trieste, 25 mar - COM/AB - Il vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Igor Gabrovec ha preso parte a Roma al convegno sul contrasto alle mafie nella dimensione nazionale, regionale e locale, promosso dalla Commissione parlamentare antimafia presieduta dall'on. Rosy Bindi, che ha visto il coinvolgimento degli organismi di contrasto delle mafie e la partecipazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella e dei presidenti di Camera e Senato.

È la prima volta che il Parlamento invita a fare il punto sullo stato della lotta alla criminalità organizzata nelle diverse istituzioni territoriali. Un'esigenza dettata dall'evoluzione dei poteri mafiosi che sta mostrando un'incisiva delocalizzazione degli interessi criminali e un'indubbia capacità di radicamento in tutte le regioni d'Italia. È necessario adeguare e rafforzare le strategie di intervento attraverso la verifica e la condivisione dell'azione dei governi e delle amministrazioni locali, anche alla luce del ruolo di inchiesta e controllo della Commissione parlamentare antimafia e della sua funzione di raccordo legislativo a livello nazionale.

Nella relazione annuale della Direzione nazionale antimafia del gennaio scorso sulle attività svolte - sottolinea il vicepresidente Igor Gabrovec - è stato chiaramente segnalato il crescente grado di pericolosità dei fenomeni criminali legati alle organizzazioni anche di tipo mafioso. Il territorio della regione Friuli Venezia Giulia, in virtù della particolare posizione geografica, sta diventando sempre più oggetto di interessi da parte di gruppi familiari residenti sul territorio e collegati al crimine organizzato: essi cercano di insinuarsi nei settori economici della regione investendo in maniera occulta enormi quantità di danaro proveniente da attività illecite.

Le infiltrazioni mafiose, quindi, non trovano forme evidenti e clamorose di manifestazione, se si eccettuano sporadici episodi estorsivi, ma si traducono nella partecipazione societaria o nel finanziamento di imprese oltre che nel settore degli appalti pubblici, assai rilevanti, ove si considerino i grandi progetti realizzati o programmati in questa regione e relativi al settore della viabilità, della logistica portuale e dell'edilizia residenziale turistica.

La DDA di Trieste, anche in ragione della sua collocazione territoriale e per la sua natura di regione di confine e di punto di transito obbligato per ogni traffico illecito in ingresso dalla rotta balcanica, continua a essere partecipe di attività d'indagine che coinvolge Paesi stranieri, particolarmente dell'Est europeo e - ultimamente - anche quelli dell'area del Medio orientale per il tramite di collegamenti navali con la Turchia.

I reati più frequentemente oggetto dell'azione di tali consorterie con caratteristiche di transnazionalità sono l'immigrazione clandestina, il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, i traffici di droga collegato a ingenti quantitativi di sostanza stupefacente e il contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Tra questi reati, il traffico di sostanze stupefacenti, anche interno al territorio regionale, continua a rappresentare l'attività delittuosa di maggiore rilevanza. Questo a causa alla persistente domanda di consumo, ma anche al facile reperimento delle sostanze di qualsiasi tipologia nella vicina Slovenia, da dove lo stupefacente giunge in partite di modiche quantità ma in maniera pressoché sistematica.

Il vicepresidente Gabrovec proporrà quindi all'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del FVG di promuovere nuove occasioni di confronto sulla questione delle infiltrazioni mafiose in regione che, seppur relativamente contenute, non vanno sottovalutate ma, anzi, affrontate fin da subito con decisione favorendo la collaborazione tra organismi di contrasto delle mafie e le istituzioni locali.