Roma: Gabrovec a convegno su contrasto alle mafie
(ACON) Trieste, 25 mar - COM/AB - Il vicepresidente del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Igor Gabrovec ha
preso parte a Roma al convegno sul contrasto alle mafie nella
dimensione nazionale, regionale e locale, promosso dalla
Commissione parlamentare antimafia presieduta dall'on. Rosy
Bindi, che ha visto il coinvolgimento degli organismi di
contrasto delle mafie e la partecipazione del Capo dello Stato
Sergio Mattarella e dei presidenti di Camera e Senato.
È la prima volta che il Parlamento invita a fare il punto sullo
stato della lotta alla criminalità organizzata nelle diverse
istituzioni territoriali. Un'esigenza dettata dall'evoluzione dei
poteri mafiosi che sta mostrando un'incisiva delocalizzazione
degli interessi criminali e un'indubbia capacità di radicamento
in tutte le regioni d'Italia. È necessario adeguare e rafforzare
le strategie di intervento attraverso la verifica e la
condivisione dell'azione dei governi e delle amministrazioni
locali, anche alla luce del ruolo di inchiesta e controllo della
Commissione parlamentare antimafia e della sua funzione di
raccordo legislativo a livello nazionale.
Nella relazione annuale della Direzione nazionale antimafia del
gennaio scorso sulle attività svolte - sottolinea il
vicepresidente Igor Gabrovec - è stato chiaramente segnalato il
crescente grado di pericolosità dei fenomeni criminali legati
alle organizzazioni anche di tipo mafioso. Il territorio della
regione Friuli Venezia Giulia, in virtù della particolare
posizione geografica, sta diventando sempre più oggetto di
interessi da parte di gruppi familiari residenti sul territorio e
collegati al crimine organizzato: essi cercano di insinuarsi nei
settori economici della regione investendo in maniera occulta
enormi quantità di danaro proveniente da attività illecite.
Le infiltrazioni mafiose, quindi, non trovano forme evidenti e
clamorose di manifestazione, se si eccettuano sporadici episodi
estorsivi, ma si traducono nella partecipazione societaria o nel
finanziamento di imprese oltre che nel settore degli appalti
pubblici, assai rilevanti, ove si considerino i grandi progetti
realizzati o programmati in questa regione e relativi al settore
della viabilità, della logistica portuale e dell'edilizia
residenziale turistica.
La DDA di Trieste, anche in ragione della sua collocazione
territoriale e per la sua natura di regione di confine e di punto
di transito obbligato per ogni traffico illecito in ingresso
dalla rotta balcanica, continua a essere partecipe di attività
d'indagine che coinvolge Paesi stranieri, particolarmente
dell'Est europeo e - ultimamente - anche quelli dell'area del
Medio orientale per il tramite di collegamenti navali con la
Turchia.
I reati più frequentemente oggetto dell'azione di tali
consorterie con caratteristiche di transnazionalità sono
l'immigrazione clandestina, il favoreggiamento e lo sfruttamento
della prostituzione, i traffici di droga collegato a ingenti
quantitativi di sostanza stupefacente e il contrabbando di
tabacchi lavorati esteri. Tra questi reati, il traffico di
sostanze stupefacenti, anche interno al territorio regionale,
continua a rappresentare l'attività delittuosa di maggiore
rilevanza. Questo a causa alla persistente domanda di consumo, ma
anche al facile reperimento delle sostanze di qualsiasi tipologia
nella vicina Slovenia, da dove lo stupefacente giunge in partite
di modiche quantità ma in maniera pressoché sistematica.
Il vicepresidente Gabrovec proporrà quindi all'Ufficio di
presidenza del Consiglio regionale del FVG di promuovere nuove
occasioni di confronto sulla questione delle infiltrazioni
mafiose in regione che, seppur relativamente contenute, non vanno
sottovalutate ma, anzi, affrontate fin da subito con decisione
favorendo la collaborazione tra organismi di contrasto delle
mafie e le istituzioni locali.