NCD:Colautti, Friulia e Finest una holding solo sulla carta
(ACON)Trieste, 26 mar - COM/MPB - "Gli esiti delle audizioni e
gli interventi succedutisi sulle attività svolte da
Friulia/Finest rivelano innanzitutto un dato più volte
evidenziato anche con interpelli in Consiglio regionale e cioè
che la Holding è rimasta sulla carta e i singoli istituti hanno
operato senza alcun collegamento. Ora, l'annunciata Convenzione
tra le due finanziarie prevista dalla legge regionale
Rilancimpresa potrà, si spera, superare questo gap gestionale, ma
sicuramente si dovrebbe osare di più soprattutto se, come pare,
la linea della Serrachiani è quella di andare ad una fusione
delle autostrade. Diventa quindi sempre più urgente giungere ad
un unico strumento di governance".
Ad intervenire mettendo l'accento su come Friulia e Finest
abbiano operato in maniera autonoma e senza sinergie è il capo
gruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale FVG,
Alessandro Colautti.
"L'esempio più eclatante - precisa Colautti - è quello
riguardante il fatto che sui progetti di internazionalizzazione,
Finest ha agito autonomamente nell'analisi del bilancio senza
coinvolgere Friulia per valutare se l'impresa ad esempio
necessiti di essere capitalizzata per affrontare l'estero. Di
più; come mai in un momento di scarsa liquidità di Friulia e a
fronte di un tesoretto di Finest di circa 60 milioni non si è
pensato ad attivare forme di prestito infraholding per assicurare
una maggiore operatività a favore delle PMI? Per il futuro il
piano industriale di Friulia individua alla stessa un ruolo
tipico del "private equity" con il rischio di vedere una parte
considerevole del tessuto economico-produttivo della regione
formato da piccole e medie imprese prive di intervento pubblico.
"Di fronte, poi, ad alcune prese di posizione relative a quale
ruolo futuro della Finest, giova ricordare che una modifica della
legge 19/91 (cosiddetta delle aree di confine) che superi il
principio per cui è nata, rischia in un momento di forte
centralismo con la rivisitazione del titolo V di mettere a forte
rischio la stessa esistenza della legge.
"E' indubbio - conclude Colautti - che si debbano superare le
modalità originarie, ma Friulia e Finest dovranno essere sempre
più organismo unico per accompagnare la crescita dimensionale e
la capacità di affrontare il mercato globale delle nostre
imprese. Infine, in una fase in cui si scomoda quotidianamente il
tema della Macroregione in versione solo di confini è forse il
caso di ricordare che strumenti come Finest Informest e ad
esempio la SGR di Friulia con il Veneto (ad esempio che fine ha
fatto?) sono esempi di possibili alleanze interregionali che
andrebbero migliorate in un contesto di equilibrio territoriale".