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NCD:Colautti, Friulia e Finest una holding solo sulla carta

26.03.2015
19:22
(ACON)Trieste, 26 mar - COM/MPB - "Gli esiti delle audizioni e gli interventi succedutisi sulle attività svolte da Friulia/Finest rivelano innanzitutto un dato più volte evidenziato anche con interpelli in Consiglio regionale e cioè che la Holding è rimasta sulla carta e i singoli istituti hanno operato senza alcun collegamento. Ora, l'annunciata Convenzione tra le due finanziarie prevista dalla legge regionale Rilancimpresa potrà, si spera, superare questo gap gestionale, ma sicuramente si dovrebbe osare di più soprattutto se, come pare, la linea della Serrachiani è quella di andare ad una fusione delle autostrade. Diventa quindi sempre più urgente giungere ad un unico strumento di governance". Ad intervenire mettendo l'accento su come Friulia e Finest abbiano operato in maniera autonoma e senza sinergie è il capo gruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale FVG, Alessandro Colautti. "L'esempio più eclatante - precisa Colautti - è quello riguardante il fatto che sui progetti di internazionalizzazione, Finest ha agito autonomamente nell'analisi del bilancio senza coinvolgere Friulia per valutare se l'impresa ad esempio necessiti di essere capitalizzata per affrontare l'estero. Di più; come mai in un momento di scarsa liquidità di Friulia e a fronte di un tesoretto di Finest di circa 60 milioni non si è pensato ad attivare forme di prestito infraholding per assicurare una maggiore operatività a favore delle PMI? Per il futuro il piano industriale di Friulia individua alla stessa un ruolo tipico del "private equity" con il rischio di vedere una parte considerevole del tessuto economico-produttivo della regione formato da piccole e medie imprese prive di intervento pubblico. "Di fronte, poi, ad alcune prese di posizione relative a quale ruolo futuro della Finest, giova ricordare che una modifica della legge 19/91 (cosiddetta delle aree di confine) che superi il principio per cui è nata, rischia in un momento di forte centralismo con la rivisitazione del titolo V di mettere a forte rischio la stessa esistenza della legge. "E' indubbio - conclude Colautti - che si debbano superare le modalità originarie, ma Friulia e Finest dovranno essere sempre più organismo unico per accompagnare la crescita dimensionale e la capacità di affrontare il mercato globale delle nostre imprese. Infine, in una fase in cui si scomoda quotidianamente il tema della Macroregione in versione solo di confini è forse il caso di ricordare che strumenti come Finest Informest e ad esempio la SGR di Friulia con il Veneto (ad esempio che fine ha fatto?) sono esempi di possibili alleanze interregionali che andrebbero migliorate in un contesto di equilibrio territoriale".