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Comitato controllo: ass. Bolzonello su operatività Fondi di rotazione

08.04.2015
15:27
(ACON) Trieste, 8 apr - RCM - Operatività dei Fondi di rotazione Frie, Fria, Fsricts e Frrisagri, destinatari delle anticipazioni rimesse dal Fondo per la stabilizzazione del sistema economico regionale, istituito con la legge regionale n. 11 del 2009 quale misura anticrisi. Ne ha parlato l'assessore Sergio Bolzonello al Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione presieduto da Riccardo Riccardi (FI).

Il Fondo per la stabilizzazione vedeva, nel 2009, una dotazione di 400 milioni di euro per le anticipazioni - da restituire in 6 anni - ai Fondi operativi di settore, oltre che per l'acquisto di obbligazioni da Mediocredito per 50 mln. Nel 2012, fu disposto un ulteriore finanziamento di 74,66 mln per interventi finalizzati a garantire il mantenimento del più ampio livello occupazionale.

Con una serie di deliberazioni giuntali susseguitesi dal 2009 al 2013, la ripartizione delle anticipazioni previste dalla LR 11/2009 ha subito delle modifiche finalizzate, da un lato, ad allocare le risorse su quegli strumenti che registravano il maggior numero di richieste da parte delle impese e, dall'altro, ad allungare i tempi della restituzione.

Alla fine, per legge, nel 2013 si è deciso che il Fondo per la stabilizzazione era autorizzato a rimettere a Frie, Fria, Fsricts e Frrisagri il debito per 80 mln di euro, oggi elevati a 152,4. Se nel 2009 la logica che spinse la Giunta Tondo a creare il Fondo per la stabilizzazione - ha puntualizzato l'assessore Bolzonello - era di creare finanziamenti a breve termine, che in 6 anni rientrassero, oggi circa 248 di quei 400 milioni ricadono ancora in quell'ottica (e si dovrà decidere se e come trasformarli in futuro), mentre i 152,4 spostati e resi "liberi" man mano diventano come dei fondi strutturali.

Al di là delle cifre, l'assessore è stato pungolato da Riccardi, ma a seguire anche da Renzo Liva (Pd), Valter Santarossa (AR), Ilaria Dal Zovo (M5S) e Franco Codega (Pd), a dare conto del fatto che le domande provenienti dalle grandi imprese sembrano privilegiate rispetto alle piccole e medie, eppure il sistema imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia è fortemente caratterizzato dalle PMI. Oltre a ciò, non si evince la logica che sottende alla distribuzione territoriale delle risorse; in particolare i consiglieri del Pordenonese hanno rilevato uno sbilanciamento rispetto alle altre province. Esiste, poi, un dato che dimostri l'efficacia vera della norma in termini di aumento del fatturato e dell'occupazione? Così come va verificato il trend storico delle erogazioni per valutare se nel tempo è aumentato, diminuito o si è bloccato; quale sia la natura delle operazioni messe in essere, di breve o lungo termine; se sia possibile accorciare l'attesa tra domanda e concessione, troppo lunga in tempi di crisi.

A detta dell'assessore Bolzonello, si può dichiarare che tutte le domande che arrivano all'attenzione del Comitato regionale ottengono il finanziamento. Semmai, a fare i tagli sono le banche accreditate - una decina più Mediocredito FVG. Sono loro che vagliano le domande e solo quelle da loro accolte arrivano all'attenzione della Regione. Ma non potrebbe essere altrimenti - ha spiegato l'assessore tra gli altri a Santarossa, che chiedeva fosse trovato un altro sistema di finanziamento dato che i soldi sono pubblici - perché se la Regione può decidere autonomamente della parte dei contributi a fondo perduto, diversamente un Fondo di rotazione non può prescindere da una valutazione di tipo bancario. In tutte le azioni del Frie, ad esempio, c'è il pre-finanziamento bancario, perciò è inevitabile il pre-giudizio bancario. Ecco che anche la scelta di aiuto a grandi imprese piuttosto che alle PMI si può imputare alle banche, e così i tempi di risposta.

Quanto al territorio, invece, si teme che siano le imprese stesse del Pordenonese a non presentare molte domande, perché altrimenti sarebbero evase al pari delle altre, le risorse ci sono per tutte. Solo il Frie vanta, sino a oggi, quasi un miliardo e 200 milioni di euro di disponibilità, e quella utilizzata nel 2014 si stima porterà 200 nuovi posti di lavoro. La massa di credito agevolato che fa il FVG - ha fatto sapere con orgoglio Bolzonello - è superiore a tutte le altre Regioni d'Italia. I tassi di interesse che pagano le imprese sono sotto l'ordine dell'1%; chi è in sofferenza su questi Fondi è pari appena al 6%, molto sotto la percentuale di mercato. La Regione risponde per l'80% del mancato rientro, la banca per il 20%. Rispetto all'utilizzo di un finanziamento a fondo perduto dove, una volta concesso, non vedi più l'impresa, da noi questa viene seguita per anni.

(immagini tv)