Comitato controllo: ass. Bolzonello su operatività Fondi di rotazione
(ACON) Trieste, 8 apr - RCM - Operatività dei Fondi di
rotazione Frie, Fria, Fsricts e Frrisagri, destinatari delle
anticipazioni rimesse dal Fondo per la stabilizzazione del
sistema economico regionale, istituito con la legge regionale n.
11 del 2009 quale misura anticrisi. Ne ha parlato l'assessore
Sergio Bolzonello al Comitato per la legislazione, il controllo e
la valutazione presieduto da Riccardo Riccardi (FI).
Il Fondo per la stabilizzazione vedeva, nel 2009, una dotazione
di 400 milioni di euro per le anticipazioni - da restituire in 6
anni - ai Fondi operativi di settore, oltre che per l'acquisto di
obbligazioni da Mediocredito per 50 mln. Nel 2012, fu disposto un
ulteriore finanziamento di 74,66 mln per interventi finalizzati a
garantire il mantenimento del più ampio livello occupazionale.
Con una serie di deliberazioni giuntali susseguitesi dal 2009 al
2013, la ripartizione delle anticipazioni previste dalla LR
11/2009 ha subito delle modifiche finalizzate, da un lato, ad
allocare le risorse su quegli strumenti che registravano il
maggior numero di richieste da parte delle impese e, dall'altro,
ad allungare i tempi della restituzione.
Alla fine, per legge, nel 2013 si è deciso che il Fondo per la
stabilizzazione era autorizzato a rimettere a Frie, Fria, Fsricts
e Frrisagri il debito per 80 mln di euro, oggi elevati a 152,4.
Se nel 2009 la logica che spinse la Giunta Tondo a creare il
Fondo per la stabilizzazione - ha puntualizzato l'assessore
Bolzonello - era di creare finanziamenti a breve termine, che in
6 anni rientrassero, oggi circa 248 di quei 400 milioni ricadono
ancora in quell'ottica (e si dovrà decidere se e come
trasformarli in futuro), mentre i 152,4 spostati e resi "liberi"
man mano diventano come dei fondi strutturali.
Al di là delle cifre, l'assessore è stato pungolato da Riccardi,
ma a seguire anche da Renzo Liva (Pd), Valter Santarossa (AR),
Ilaria Dal Zovo (M5S) e Franco Codega (Pd), a dare conto del
fatto che le domande provenienti dalle grandi imprese sembrano
privilegiate rispetto alle piccole e medie, eppure il sistema
imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia è fortemente
caratterizzato dalle PMI. Oltre a ciò, non si evince la logica
che sottende alla distribuzione territoriale delle risorse; in
particolare i consiglieri del Pordenonese hanno rilevato uno
sbilanciamento rispetto alle altre province. Esiste, poi, un dato
che dimostri l'efficacia vera della norma in termini di aumento
del fatturato e dell'occupazione? Così come va verificato il
trend storico delle erogazioni per valutare se nel tempo è
aumentato, diminuito o si è bloccato; quale sia la natura delle
operazioni messe in essere, di breve o lungo termine; se sia
possibile accorciare l'attesa tra domanda e concessione, troppo
lunga in tempi di crisi.
A detta dell'assessore Bolzonello, si può dichiarare che tutte le
domande che arrivano all'attenzione del Comitato regionale
ottengono il finanziamento. Semmai, a fare i tagli sono le banche
accreditate - una decina più Mediocredito FVG. Sono loro che
vagliano le domande e solo quelle da loro accolte arrivano
all'attenzione della Regione. Ma non potrebbe essere altrimenti -
ha spiegato l'assessore tra gli altri a Santarossa, che chiedeva
fosse trovato un altro sistema di finanziamento dato che i soldi
sono pubblici - perché se la Regione può decidere autonomamente
della parte dei contributi a fondo perduto, diversamente un Fondo
di rotazione non può prescindere da una valutazione di tipo
bancario. In tutte le azioni del Frie, ad esempio, c'è il
pre-finanziamento bancario, perciò è inevitabile il pre-giudizio
bancario. Ecco che anche la scelta di aiuto a grandi imprese
piuttosto che alle PMI si può imputare alle banche, e così i
tempi di risposta.
Quanto al territorio, invece, si teme che siano le imprese stesse
del Pordenonese a non presentare molte domande, perché altrimenti
sarebbero evase al pari delle altre, le risorse ci sono per
tutte. Solo il Frie vanta, sino a oggi, quasi un miliardo e 200
milioni di euro di disponibilità, e quella utilizzata nel 2014 si
stima porterà 200 nuovi posti di lavoro. La massa di credito
agevolato che fa il FVG - ha fatto sapere con orgoglio Bolzonello
- è superiore a tutte le altre Regioni d'Italia. I tassi di
interesse che pagano le imprese sono sotto l'ordine dell'1%; chi
è in sofferenza su questi Fondi è pari appena al 6%, molto sotto
la percentuale di mercato. La Regione risponde per l'80% del
mancato rientro, la banca per il 20%. Rispetto all'utilizzo di un
finanziamento a fondo perduto dove, una volta concesso, non vedi
più l'impresa, da noi questa viene seguita per anni.
(immagini tv)