News


CR: legge difesa suolo e uso acque, relatore minoranza Revelant (5)

14.04.2015
11:26
(ACON) Trieste, 14 apr - RCM - "Credo che siamo tutti d'accordo sulla necessità dell'intervento di riordino istituzionale e organizzativo del sistema di governance della difesa del suolo e della sicurezza idraulica", ha detto Roberto Revelant nel suo discorso da relatore di minoranza del ddl n. 82.

Però - è la critica del consigliere di AR - il provvedimento tratta in maniera solo marginale la difesa del suolo, ponendo in secondo piano la geologia, la geomorfologia e la geomeccanica delle rocce, concentrandosi in prevalenza sulla classificazione delle acque e sul loro utilizzo. Non è dato il dovuto rilievo alla prevenzione attraverso una precisa definizione delle competenze e delle funzioni delegate, comportando una priorità all'emergenza rispetto alla prevenzione.

La difesa del suolo, per Revelant, non può e non deve basarsi solo sulla sicurezza idraulica, ma deve essere considerata attraverso una strategia globale che parta dalla conoscenza del suolo e delle sue criticità, nonché dal monitoraggio e dalla classificazione delle aree a rischio per definire regole, strumenti, programmi e risorse per la definizione di un'efficace politica di prevenzione applicata alle peculiarità del territorio. La difesa del suolo deve integrare norme e strumenti di pianificazione come il Piano regionale di tutela delle acque (PRTA), il Progetto di Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini regionali (PAIR), il Piano di bacino, tutti ancora in fase di definizione.

Corretta, invece, l'impostazione degli interventi sulla rete idrografica, dove è fondamentale la manutenzione ordinaria degli alvei. L'auspicio è che il sistema così riorganizzato migliori il raccordo tra i soggetti di parte pubblica e privata interessati, per delegare quanto più possibile la manutenzione dei corsi d'acqua ai soggetti privati ed evitare interventi pubblici se non strettamente necessari, e che tale processo di responsabilizzazione della parte privata non sia ostacolato, come purtroppo avviene troppo spesso, da logiche estreme di protezione della flora e della fauna e da un eccessivo richiamo alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE.

Approfittando della parte dedicata all'utilizzazione delle acque, il consigliere ha poi fatto dei ragionamenti sul tema delle derivazione d'acqua a scopo idroelettrico, a cui - ha reso noto - è dedicato uno specifico emendamento volto a impegnare la Giunta regionale a elaborare in 18 mesi un disegno di legge recante la disciplina delle concessioni di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico. Per Revelant, va considerata la creazione di una società a prevalente partecipazione regionale, che abbia a oggetto l'organizzazione dei mezzi tecnici, economici, finanziari e umani per le attività di ricerca, produzione, trasporto, distribuzione, dispacciamento e vendita di energia per raggiungere l'autonomia energetica del Friuli Venezia Giulia tutelando nel contempo l'ambiente e le risorse idriche.

(immagini tv)

(segue)