CR: relazione Martines su Sessione europea 2015 (5)
(ACON) Trieste, 13 mag - AB - La Sessione europea è un'attività
nuova, che coinvolge il Consiglio regionale chiamato a esaminare
il programma annuale di lavoro della Commissione Ue e a
individuare le tematiche di maggior interesse per la Regione
sulle quali formulare osservazioni nell'ambito del controllo
parlamentare di sussidiarietà e del dialogo politico tra
Parlamenti e Istituzioni comunitarie.
Tale Sessione, introdotta nel giugno 2014, prende vita quindi per
la prima volta nel 2015.
Ogni Commissione consiliare è stata chiamata in questi ultimi due
mesi a un'attenta valutazione dei provvedimenti di competenza. Al
termine di questo lavoro le conclusioni sono state trasmesse alla
V Commissione, che le ha elaborate e ha dato mandato al suo
presidente, Vincenzo Martines (Pd) di predisporre una risoluzione
che ha illustrato all'Aula.
Trattandosi della prima volta Martines, ha premesso che per il
futuro sarebbe auspicabile una strutturazione organizzativa
interna che consenta ai consiglieri di essere costantemente
aggiornati, anche per poter affrontare al meglio ogni anno questa
attività; sempre in quest'ottica andrebbe rafforzata
ulteriormente la collaborazione tra Consiglio e Giunta e, quindi,
con le direzioni centrali; infine, bisognerebbe realizzare un
importante momento di coinvolgimento e di partecipazione dei
diversi e molteplici soggetti - pubblici e privati - interessati
alle tematiche oggetto della Sessione europea, attraverso una
serie di audizioni.
Entrando nello specifico, Martines ha richiamato i principali
argomenti contenuti nel programma di lavoro della Commissione
europea e ne ha indicato le priorità: tra essi sono state
focalizzate le azioni dirette a un nuovo impulso all'occupazione,
alla crescita e agli investimenti, anche attraverso un uso
migliore della flessibilità consentita dalle norme sul Patto di
stabilità e crescita; il mercato unico digitale connesso;
politiche lungimiranti nei confronti dei cambiamenti climatici;
la mobilità dei lavoratori; un maggior coinvolgimento delle
Regioni per la valorizzazione del "Made in"; un approfondimento
sui rischi che comportano le norme a protezione degli
investimenti tra Ue e USA; una politica che porti a un'unione
economica e monetaria più profonda e più equa; una nuova politica
della migrazione; la revisione del processo decisionale sugli OGM.
Vi è poi un pacchetto di proposte che la Commissione europea
pensa di ritirare o di modificare, all'interno delle quali vi
sono alcune questioni di potenziale impatto sulle politiche
regionali, per le quali si condivide o meno il ritiro.
Tra quelle per le quali non si condivide il ritiro vi sono il
pacchetto legislativo per la qualità dell'aria; il regolamento
relativo alla produzione e all'etichettatura dei prodotti
biologici; la proposta per la riduzione delle emissioni
inquinanti in atmosfera; la direttiva su imballaggi, rifiuti da
imballaggio, veicoli fuori uso, pile e accumulatori; le misure
per il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro
delle lavoratrici gestanti.
Si condivide invece il ritiro della proposta di regolamento con
il regime di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli, banane
e latte nelle scuole (perché andrebbe ampliato il campo di
applicazione includendo altri prodotti) e quella relativa alla
produzione e alla messa sul mercato delle sementi tradizionali
(perché è auspicabile un'attenzione particolare alla tutela delle
specificità locali, nell'interesse delle imprese produttrici e
dell'agrodiversità).
Con riferimento alla conformità dell'ordinamento regionale a
quello dell'Ue, la relazione contiene due raccomandazioni alla
Giunta regionale: di affrontare quanto prima in sede legislativa
la materia del trattamento delle acque reflue urbane, per porre
rimedio alle criticità contestate dalla Commissione europea in
diverse procedura di infrazione e di porre in essere tutte le
azioni necessarie affinché la Commissione europea non consideri
aiuti di Stato i finanziamenti alle società partecipate, ma una
misura necessaria per riattivare un flusso adeguato di credito
all'economia.
Vi è poi condivisione sull'adozione, da parte della Giunta
regionale, di ulteriori direttive di dettaglio per l'assistenza
sanitaria transfrontaliera e di adeguati strumenti informativi
per i cittadini del FVG.
Viene infine posto l'accento sull'importanza, nell'ambito del POS
FSE (Programma operativo del fondo sociale europeo), del PSR e
del FEASR (sviluppo rurale e agricolo) e del POR FESR (programmi
transnazionali, transfrontalieri e interregionali) delle azioni
volte all'inclusione sociale e la lotta alla povertà, all'accesso
al credito delle PMI, alla cooperazione in ambito sociosanitario,
allo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti.
La relazione, che ha ricevuto l'approvazione unanime dell'Aula,
verrà trasmessa a Camera e Senato, alla Conferenza dei presidenti
dei Consigli regionali e alla CALRE, nonché alla presidente della
Regione affinché la Giunta provveda a informare il Consiglio
regionale sul seguito dato dalle osservazioni sulle iniziative
della Commissione europea e sulle eventuali posizioni assunte
dalla Regione a livello europeo e nazionale, con particolare
attenzione a quelle assunte in sede di Conferenza delle Regioni e
sugli ulteriori contributi della Regione al processo decisionale
europeo.
(immagini tv)
(segue)