V Comm: pareri Piano lingua friulana e incentivi teatro amatoriale
(ACON) Trieste, 25 mag - RCM - Ottiene il parere favorevole
della V Commissione consiliare, con la sola astensione del M5S,
il Piano generale di politica linguistica per la lingua friulana
2015-2019 della Giunta regionale, proposto dall'Agenzia regionale
per la lingua friulana (Arlef) attraverso il suo presidente,
Lorenzo Fabbro, e il suo direttore, William Cisilino.
Dal documento presentato alla Commissione dall'assessore Gianni
Torrenti, che si rifà a uno studio condotto nel 2001 dal Centro
interdipartimentale di ricerca sulla cultura e la lingua del
Friuli (Cirf) dell'Università di Udine, si apprende che il Piano
interesserà circa 430.000 cittadini della cosiddetta area
friulanofona che usualmente parlano friulano (il 60% della
popolazione di quell'area, scesi a 420.000 stando a rilievi del
2014), a cui si aggiungono 140.000 parlanti occasionali
(aumentati oggi a 180.000) oltre a coloro che risiedono in altre
aree, per un totale che raggiunge le 600.000 unità. Dati, per
altro, che non tengono conto dei parlanti friulano residenti nel
mandamento di Portogruaro, in altre regioni d'Italia e
all'estero. Sempre stando al Cirf dati 2001, emerge però che
stiamo assistendo a una diminuzione del numero di parlanti, pari
a circa l'1% annuo (diminuito allo 0,6% nel 2014).
Guardando alla nuova ricerca, dal presidente Fabbro si è appreso
che il livello di comprensione nelle province di Gorizia e
Pordenone è dell'83%, mentre del 96% in quella di Udine. Inoltre,
è pari mediamente al 69% circa il numero delle famiglie che
desiderano che i figli imparino il friulano a scuola, anche se in
casa lo si parla per il 56%. Infine, i giovani ricominciano a
parlare friulano più spesso.
Prima di esprimersi, non è mancato il dibattito tra consiglieri,
assessore e presidente dell'Arlef, quanto ad adeguatezza dei
mezzi "di" e "per" la diffusione della lingua friulana; peso che
rivestono, a livello regionale ma altrettanto a livello
nazionale, le politiche per il sostegno di questa lingua e quanto
la Regione si spende per non rischiare di perdere i contributi
statali; importanza di valutare i risultati che il Piano avrà; se
le peculiarità linguistiche del Friuli Venezia Giulia siano
sufficienti a mantenere la specialità della Regione.
Il Piano - ha spiegato Torrenti - è in ritardo rispetto a quando,
un anno fa, è stato disposto dall'Arlef, perché ci appariva
eccessivamente ambizioso stante le risorse presenti. Invece sono
seguiti dei ragionamenti, ovvero che sarà declinato in piani
annuali e soprattutto che sarà il suo monitoraggio, la verifica
dell'utilità e dell'efficacia delle cose che si fanno, la
migliore giustificazione delle risorse da reperire. L'ultima
riflessione che l'assessore ha voluto condividere con i
consiglieri, abbattere lo stereotipo che l'aver sostenuto la
lingua friulana abbia tolto spazio alla diffusione di una lingua
invece ritenuta più utile come l'inglese. Nulla di tutto ciò - ha
chiosato Torrenti.
A seguire, la Commissione presieduta da Vincenzo Martines (Pd) ha
espresso un secondo parere positivo a maggioranza (nuovamente
astensione del M5S) anche al Regolamento sulla concessione di
incentivi - mediante stipula di convenzione - a sostegno di
teatro amatoriale, folklore, cori e bande, previsto dalla legge
regionale n. 16 del 2014 sulle attività culturali. In questo
caso, il punto più controverso sono state le modalità per
determinare le quote di finanziamento annuale ai soggetti
rappresentativi (Fita-Uilt FVG, Ugf FVG, Usci, Anbima FVG) e ai
loro affiliati.