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Gabrovec a Mattarella: pubblicare Relazione italo-slovena del 2000

11.06.2015
15:10
(ACON) Trieste, 11 giu - COM/RCM - "Le istituzioni italiane e slovene si facciano promotrici della pubblicazione e diffusione nelle scuole di ogni ordine e grado, quanto meno dell'area transfrontaliera dei due Paesi, della Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena che già nel 2000 ha pubblicato un documento congiunto che tratta in maniera sistematica le relazioni italo-slovene dal 1880 al 1956, inspiegabilmente scivolato nel dimenticatoio."

È quanto ha proposto il vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Igor Gabrovec al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione dell'incontro al Quirinale, martedì scorso.

Sarebbe un passo importante, a detta di Gabrovec, soprattutto nella nostra regione, teatro principale degli scontri bellici che hanno insanguinato buona parte del secolo scorso. Facendo così, si potrebbe lasciare la storia all'obiettività degli storici, provando a togliere dall'agenda politica ed elettorale tutta una serie di argomenti che, di volta in volta, sulla scia dell'emotività, ben si prestano a creare tensioni, riaprendo vecchie ferite e rivendicazioni di ogni tipo, lontane dal futuro comune e di pace che si sta invece sviluppando da anni, superando confini e divisioni in una nuova ottica squisitamente europea.

La relazione finale della Commissione storico-culturale italo-slovena fu pubblicata il 25 luglio 2000 - ricorda Gabrovec - a conclusione di un lungo lavoro interdisciplinare iniziato per volere dei Governi italiano e sloveno già nel 1993, e volto a effettuare una globale ricerca e disamina di tutti gli aspetti rilevanti nella storia delle relazioni politiche e culturali bilaterali. La Commissione fu co-presieduta, per parte italiana, da Sergio Bartole (al quale è subentrato, nel 1999, Giorgio Conetti) e, per parte slovena, da Kacin Wohinz.

All'atto della presentazione del documento finale, adottato all'unanimità, gli estensori suggerirono ai due Governi committenti, quali forme opportune di utilizzo del documento, i seguenti atti: la presentazione pubblica ufficiale della relazione nelle due capitali, possibilmente in sede universitaria, come segno di stabile riconciliazione tra i due popoli; la pubblicazione del testo nelle versioni italiana e slovena; la raccolta e pubblicazione degli studi di base; la diffusione della relazione nelle scuole secondarie.

"Offriamo quindi ai nostri giovani l'opportunità di conoscere la storia da un documento che certamente non va inteso alla stregua di un testo sacro, ma è pur sempre il risultato di un lavoro prettamente scientifico, sostanzialmente ineccepibile e soprattutto condiviso, dal quale potranno poi approfondire i singoli argomenti con scrupolo e saggezza", ha concluso il vicepresidente Gabrovec.