Gabrovec a Mattarella: pubblicare Relazione italo-slovena del 2000
(ACON) Trieste, 11 giu - COM/RCM - "Le istituzioni italiane e
slovene si facciano promotrici della pubblicazione e diffusione
nelle scuole di ogni ordine e grado, quanto meno dell'area
transfrontaliera dei due Paesi, della Relazione della
Commissione storico-culturale italo-slovena che già nel 2000 ha
pubblicato un documento congiunto che tratta in maniera
sistematica le relazioni italo-slovene dal 1880 al 1956,
inspiegabilmente scivolato nel dimenticatoio."
È quanto ha proposto il vicepresidente del Consiglio regionale
del Friuli Venezia Giulia Igor Gabrovec al Capo dello Stato,
Sergio Mattarella, in occasione dell'incontro al Quirinale,
martedì scorso.
Sarebbe un passo importante, a detta di Gabrovec, soprattutto
nella nostra regione, teatro principale degli scontri bellici che
hanno insanguinato buona parte del secolo scorso. Facendo così,
si potrebbe lasciare la storia all'obiettività degli storici,
provando a togliere dall'agenda politica ed elettorale tutta una
serie di argomenti che, di volta in volta, sulla scia
dell'emotività, ben si prestano a creare tensioni, riaprendo
vecchie ferite e rivendicazioni di ogni tipo, lontane dal futuro
comune e di pace che si sta invece sviluppando da anni, superando
confini e divisioni in una nuova ottica squisitamente europea.
La relazione finale della Commissione storico-culturale
italo-slovena fu pubblicata il 25 luglio 2000 - ricorda Gabrovec
- a conclusione di un lungo lavoro interdisciplinare iniziato per
volere dei Governi italiano e sloveno già nel 1993, e volto a
effettuare una globale ricerca e disamina di tutti gli aspetti
rilevanti nella storia delle relazioni politiche e culturali
bilaterali. La Commissione fu co-presieduta, per parte italiana,
da Sergio Bartole (al quale è subentrato, nel 1999, Giorgio
Conetti) e, per parte slovena, da Kacin Wohinz.
All'atto della presentazione del documento finale, adottato
all'unanimità, gli estensori suggerirono ai due Governi
committenti, quali forme opportune di utilizzo del documento, i
seguenti atti: la presentazione pubblica ufficiale della
relazione nelle due capitali, possibilmente in sede
universitaria, come segno di stabile riconciliazione tra i due
popoli; la pubblicazione del testo nelle versioni italiana e
slovena; la raccolta e pubblicazione degli studi di base; la
diffusione della relazione nelle scuole secondarie.
"Offriamo quindi ai nostri giovani l'opportunità di conoscere la
storia da un documento che certamente non va inteso alla stregua
di un testo sacro, ma è pur sempre il risultato di un lavoro
prettamente scientifico, sostanzialmente ineccepibile e
soprattutto condiviso, dal quale potranno poi approfondire i
singoli argomenti con scrupolo e saggezza", ha concluso il
vicepresidente Gabrovec.