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LN: Zilli, su immigrazione Torrenti evasivo nelle risposte

14.09.2015
16:21
(ACON) Trieste, 14 set - COM/RCM - Audizione, in VI Commissione consiliare, per l'assessore Gianni Torrenti, su un tema delicato come quello dell'immigrazione.

Delle risposte che l'assessore ha dato in seguito ai consiglieri, non si ritiene soddisfatta Barbara Zilli (LN), che sottolinea quali sono le zone d'ombra ancora da affrontare e chiede alla Regione di prendere posizione sul tema.

Puntuali le domande dei consiglieri, evasive le risposte - dice la Zilli, che sta già preparando un'interrogazione a riguardo - soprattutto in merito al numero dei richiedenti asilo e alle domande accolte, nonché riguardo alle iniziative che la Regione intende adottare per il tanto decantato modello di accoglienza diffusa.

La nostra Regione non può e non deve accettare supinamente l'aumento delle quote di immigrati che il Governo nazionale intende dare entro la fine dell'anno - così ancora l'esponente del Carroccio -, anzi, si faccia sentire nelle sedi preposte per scongiurare questo rischio. Vi è una chiara volontà di sottovalutare il fenomeno. Torrenti non ha spiegato come convincerà i Comuni all'accoglienza, né in base a quali criteri verranno suddivisi gli immigrati nei territori.

La tabella che ci è stata data in Commissione - precisa la consigliera della Lega Nord - non chiarisce quali saranno i criteri del riparto: si terrà conto delle volontà dei sindaci, sentinelle e conoscitori delle criticità dei territori, della disponibilità di strutture parrocchiali e della tipologia delle aree interessate? Rimane comunque un nodo importante da sciogliere: quello relativo alla Commissione territoriale di Gorizia che, pur evadendo circa 15 pratiche di richiesta di asilo al giorno, è ancora troppo lenta. C'è l'urgente necessità di trovare una soluzione più rapida. L'assessore si è dimostrato preoccupato per l'immigrazione "dequalificata" - conclude la Zilli - che comprende coloro che poi rimarranno in Italia, e ha suggerito l'ipotesi di realizzare progetti per impiegare queste persone lavorativamente. Ma non è meglio che la Regione pensi prima alla formazione professionale dei nostri giovani e dei nostri disoccupati?