AR: Santarossa, basta inerzia nei confronti dell'IRCCS E.Medea
(ACON) Trieste, 29 set - COM/AB - "L'impasse istituzionale a
cui stiamo assistendo per l'IRCSS "E. Medea-Associazione Nostra
Famiglia mi ricorda, purtroppo, la situazione paradossale che sta
vivendo la Fondazione Bambini Autismo di Pordenone: che l'inerzia
della Giunta regionale nasconda un disegno molto preciso dettato
da una scelta ideologica?"
Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile Valter Santarossa che, come membro della III
Commissione consiliare, ha partecipato all'audizione dell'IRCCS
"E. Medea - La Nostra Famiglia" in merito all'attività dell'Unità
operativa UDGEE (Unità per le disabilità gravi dell'età
evolutiva).
"È inammissibile che, nonostante i solleciti del ministero della
Salute, la Giunta regionale non abbia ancora approvato la
delibera che attesta la coerenza del riconoscimenti dell'IRCSS
con la programmazione sanitaria regionale, procedimento
necessario per la conferma del riconoscimento non solo del Polo
IRCCS friulano, ma di tutti gli IRCCS E. Medea presenti sul
territorio italiano."
"Come nel caso della Fondazione Bambini Autismo - continua
Santarossa - che ha ricevuto la visita della Commissione salute
del Senato perché considerata un modello importante in tutta
Italia (e anche in Europa) e per raccogliere elementi utili per
elaborare una legge nazionale sull'autismo, così nel caso
dell'IRCSS E. Medea, una Commissione istituita dal ministero
della Salute ha confermato la validità della struttura, ma la
Regione continua a ostacolare il lavoro di queste istituzioni
private, che rappresentano un'eccellenza per la sanità regionale."
"Non vorrei - conclude il consigliere di Autonomia Responsabile -
che si ripetesse la situazione della Fondazione Bambini Autismo
di Pordenone, che ha dovuto attendere fine settembre per ricevere
le risorse per il 2015 necessarie a coprire servizi già resi agli
utenti e che non ha ancora certezze per il futuro, ma soprattutto
non vorrei che dietro queste apparenti inerzie burocratiche si
nascondesse una precisa scelta ideologica, volta a spostare i
servizi sul settore pubblico, anche quando questo non è in grado
di rispondere alle reali necessità, ma soprattutto nonostante ci
siano delle realtà private qualificate e di riconosciuto valore.
Mi auguro, pertanto, che la Giunta regionale sani al più presto
queste situazioni, permettendo a questi qualificati soggetti di
svolgere il loro lavoro a beneficio degli utenti."