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AR: Santarossa, basta inerzia nei confronti dell'IRCCS E.Medea

29.09.2015
17:38
(ACON) Trieste, 29 set - COM/AB - "L'impasse istituzionale a cui stiamo assistendo per l'IRCSS "E. Medea-Associazione Nostra Famiglia mi ricorda, purtroppo, la situazione paradossale che sta vivendo la Fondazione Bambini Autismo di Pordenone: che l'inerzia della Giunta regionale nasconda un disegno molto preciso dettato da una scelta ideologica?"

Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Valter Santarossa che, come membro della III Commissione consiliare, ha partecipato all'audizione dell'IRCCS "E. Medea - La Nostra Famiglia" in merito all'attività dell'Unità operativa UDGEE (Unità per le disabilità gravi dell'età evolutiva).

"È inammissibile che, nonostante i solleciti del ministero della Salute, la Giunta regionale non abbia ancora approvato la delibera che attesta la coerenza del riconoscimenti dell'IRCSS con la programmazione sanitaria regionale, procedimento necessario per la conferma del riconoscimento non solo del Polo IRCCS friulano, ma di tutti gli IRCCS E. Medea presenti sul territorio italiano."

"Come nel caso della Fondazione Bambini Autismo - continua Santarossa - che ha ricevuto la visita della Commissione salute del Senato perché considerata un modello importante in tutta Italia (e anche in Europa) e per raccogliere elementi utili per elaborare una legge nazionale sull'autismo, così nel caso dell'IRCSS E. Medea, una Commissione istituita dal ministero della Salute ha confermato la validità della struttura, ma la Regione continua a ostacolare il lavoro di queste istituzioni private, che rappresentano un'eccellenza per la sanità regionale."

"Non vorrei - conclude il consigliere di Autonomia Responsabile - che si ripetesse la situazione della Fondazione Bambini Autismo di Pordenone, che ha dovuto attendere fine settembre per ricevere le risorse per il 2015 necessarie a coprire servizi già resi agli utenti e che non ha ancora certezze per il futuro, ma soprattutto non vorrei che dietro queste apparenti inerzie burocratiche si nascondesse una precisa scelta ideologica, volta a spostare i servizi sul settore pubblico, anche quando questo non è in grado di rispondere alle reali necessità, ma soprattutto nonostante ci siano delle realtà private qualificate e di riconosciuto valore. Mi auguro, pertanto, che la Giunta regionale sani al più presto queste situazioni, permettendo a questi qualificati soggetti di svolgere il loro lavoro a beneficio degli utenti."