LN: Zilli, i tre dipendenti di Agemont lasciati soli
(ACON) Trieste, 12 nov - COM/RCM - "Brusco risveglio per i tre
dipendenti di Agemont che, in barba alle rassicurazioni fornite
dalla Giunta regionale, si sono visti recapitare la lettera di
licenziamento. Una situazione del genere non è tollerabile e la
Regione dovrà rispondere di questa grave mancanza."
A dirlo, Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord che
annuncia un'interrogazione per smascherare la doppia faccia
dell'Esecutivo Serracchiani: "Nonostante le rassicurazioni,
nonostante la Giunta si fosse impegnata, accogliendo un ordine
del giorno legato alla ultima legge finanziaria, a trovare una
soluzione per la situazione dei tre dipendenti di Agemont, nulla
è stato fatto. Questa mattina i dipendenti si sono visti
recapitare la lettera di licenziamento. Un atteggiamento
inaccettabile da parte della Giunta, che di fatto ha contraddetto
se stessa.
"Un vero e proprio incubo per i tre, abbandonati al proprio
destino: mentre per tutti gli altri dipendenti delle partecipate
in liquidazione è stata trovata una collocazione, queste persone
sono state completamente dimenticate e lasciate sole, illudendole
con una promessa da marinaio che la situazione si sarebbe
risolta.
"Non è possibile lasciarli legati a una speranza per un anno per
poi liquidarli in questo modo. Già la situazione economica non è
delle migliori, trovare lavoro non è semplice per nessuno. Questo
rappresenta un altro, ennesimo duro colpo alla montagna. Con
queste continue politiche di tagli, soppressioni e privazioni che
cosa rimarrà ai cittadini dell'Alto Friuli?
"Spero di sbagliarmi, ma tanti indizi fanno un prova. Il totale
disinteresse della presidente Serracchiani per la l'Alto Friuli
ormai è evidente: nulla è stato fatto per salvare il Tribunale,
la riforma sanitaria e il nuovo Piano delle emergenze hanno di
fatto sancito la morte dell'ospedale di Gemona, la fusione di
Carniacque con il Cafc ha scippato la Carnia di un suo patrimonio
economico e identitario. Ora si somma l'inerzia nel caso Agemont.
Da qui alla fine della legislatura ci ritroveremo con una
montagna a crescita zero."