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LN: Zilli, i tre dipendenti di Agemont lasciati soli

12.11.2015
16:46
(ACON) Trieste, 12 nov - COM/RCM - "Brusco risveglio per i tre dipendenti di Agemont che, in barba alle rassicurazioni fornite dalla Giunta regionale, si sono visti recapitare la lettera di licenziamento. Una situazione del genere non è tollerabile e la Regione dovrà rispondere di questa grave mancanza." A dirlo, Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord che annuncia un'interrogazione per smascherare la doppia faccia dell'Esecutivo Serracchiani: "Nonostante le rassicurazioni, nonostante la Giunta si fosse impegnata, accogliendo un ordine del giorno legato alla ultima legge finanziaria, a trovare una soluzione per la situazione dei tre dipendenti di Agemont, nulla è stato fatto. Questa mattina i dipendenti si sono visti recapitare la lettera di licenziamento. Un atteggiamento inaccettabile da parte della Giunta, che di fatto ha contraddetto se stessa. "Un vero e proprio incubo per i tre, abbandonati al proprio destino: mentre per tutti gli altri dipendenti delle partecipate in liquidazione è stata trovata una collocazione, queste persone sono state completamente dimenticate e lasciate sole, illudendole con una promessa da marinaio che la situazione si sarebbe risolta.

"Non è possibile lasciarli legati a una speranza per un anno per poi liquidarli in questo modo. Già la situazione economica non è delle migliori, trovare lavoro non è semplice per nessuno. Questo rappresenta un altro, ennesimo duro colpo alla montagna. Con queste continue politiche di tagli, soppressioni e privazioni che cosa rimarrà ai cittadini dell'Alto Friuli?

"Spero di sbagliarmi, ma tanti indizi fanno un prova. Il totale disinteresse della presidente Serracchiani per la l'Alto Friuli ormai è evidente: nulla è stato fatto per salvare il Tribunale, la riforma sanitaria e il nuovo Piano delle emergenze hanno di fatto sancito la morte dell'ospedale di Gemona, la fusione di Carniacque con il Cafc ha scippato la Carnia di un suo patrimonio economico e identitario. Ora si somma l'inerzia nel caso Agemont. Da qui alla fine della legislatura ci ritroveremo con una montagna a crescita zero."