Pd: Codega, i motivi del no alla mozione sulla teoria gender
(ACON) Trieste, 18 nov - COM/AB - "La mozione 146 era da
respingere perché parte da presupposti inesistenti: la teoria del
gender, che non esiste, e il pericolo di una permissività nella
introduzione di tale teoria da parte dell'Ufficio scolastico
regionale e del Miur che altrettanto non esiste. Infatti con
tanto di circolari a tutte le scuole, il ministero ha comunicato,
e l'Ufficio scolastico regionale ne è attento attuatore, che non
rientrano negli insegnamenti ministeriali alcuna teoria del
gender. Inoltre non risultano esserci esperienze strutturate che
portano avanti questa ideologia".
A dirlo è il consigliere regionale Pd, Franco Codega, presidente
della VI Commissione Istruzione, in merito alla mozione contro
l'introduzione nelle scuole dell'ideologia gender.
"Invitare pertanto la Regione affinché solleciti a sua volta
l'Ufficio scolastico regionale a evitare l'introduzione di teorie
formative che già il ministero ha formalmente dichiarato non
essere in atto è del tutto assurdo e completamente fuori luogo".
"Nella mozione appare una grande confusione tra progetti
didattici finalizzati alla prevenzione di stereotipi di genere
(il gioco del rispetto), alla lotta contro l'omofobia,
identificandoli con progetti che sostengono la teoria del gender.
É un'operazione scorretta. Il problema vero è la partecipazione
dei genitori all'azione educativa delle scuole, partecipazione
che spesso latita purtroppo. É una maggiore presenza e
partecipazione dei genitori al progetto didattico della scuola
che va invocato - conclude Codega -, solo così si darà sostanza
al dettato costituzionale che vede la scuola come adiuvante il
progetto educativo delle famiglie".