FI: Ziberna, mozione per promuovere simboli religione cristiana
(ACON) Trieste, 21 nov - COM/AB - Con estrema frequenza
apprendiamo che singoli, istituzioni o associazioni rimuovono o
propongono di rimuovere dai luoghi pubblici quei simboli che
maggiormente afferiscono alla religione cristiana, diffondendosi
la crociata contro i simboli della religione cattolica, non solo
in Italia ma anche in Europa, aiutata dall'ideologismo di una
certa sinistra, prima contro il Crocifisso nelle aule e nei
luoghi pubblici, poi contro il Natale, poi ancora contro la
capanna con il bue e l'asinello. E' recente la notizia di una
visita di classe a un museo vietata addirittura perché il
crocifisso di Chagall esposto urterebbe i non cattolici.
A metterlo in evidenza è il vicecapogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, che aggiunge.
Con l'approssimarsi delle festività natalizie non vorremmo
assistere alla soppressione di rappresentazione delle tradizioni
cristiane, come quella del presepe. Ciò ha luogo spesso sull'onda
di un finto buonismo o errata concezione dell'integrazione di chi
proviene da Paesi con diverse tradizioni storiche, culturali e
religiose, operando contestualmente per lo stemperamento della
nostra cultura, delle nostre radici e tradizioni, della storia,
come della fede religiosa.
E' opportuno ricordare che l'esposizione del Crocifisso nelle
aule scolastiche italiane è sancita da diversi atti statali di
normazione e di giurisprudenza, a cominciare da una legge del
1859 e due regi decreti del 1924 e 1928, mai abrogati. Il
Consiglio di Stato infatti si è pronunciato a favore della
presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche con un parere del
1988 e uno del 2006.
La Corte europea dei diritti dell'uomo, con una sentenza
definitiva della Grande Camera votata nel 2011 da 15 giudici su
17, ha dichiarato che la presenza in classe di questo simbolo non
lede né il diritto dei genitori a educare i figli secondo le
proprie convinzioni, né il diritto degli alunni alla libertà di
pensiero, di coscienza o di religione e che pertanto il
Crocifisso può restare appeso nelle aule delle scuole pubbliche
italiane.
Nel giudicare gli effetti della maggiore visibilità data al
cristianesimo nelle scuole si deve tener conto che nel curriculum
didattico non esiste un corso obbligatorio di religione cristiana
e che l'ambiente scolastico italiano è già aperto ad altre
religioni.
Questi simboli esprimono le tradizioni, i valori e l'identità
della nostra gente, un simbolo irrinunciabile della storia e
dell'identità culturale del nostro Paese. Il Crocifisso
sintetizza i valori del Cristianesimo, i principi sui cui poggia
la cultura europea e la stessa civiltà occidentale, il rispetto
della dignità della persona umana e della sua libertà; è un
simbolo dunque che non divide ma unisce e la sua presenza, anche
nelle aule scolastiche come negli uffici pubblici, non
rappresenta una minaccia né alla laicità dello Stato, né alla
libertà religiosa.
I Crocifissi vanno tenuti sulle pareti per coltivare quelle
radici cristiane che hanno largamente contribuito a disegnare
l'Europa e l'Italia di oggi. Ai nostri giovani vada però spiegato
come centinaia di milioni di loro coetanei nel mondo osservano
altre fedi religiose.
Forza Italia è per l'inclusione, che porta ricchezza culturale, e
non per l'esclusione, che porta aridità e povertà. Il rispetto di
tutti non deve tradursi nella negazione di ciascuno.
Illuminante l'intervento del Santo Padre del 25 novembre 2014 al
Parlamento europeo riunito a Strasburgo, secondo cui "il motto
dell'Unione europea è unità nella diversità, ma l'unità non
significa uniformità politica, economica, culturale, o di
pensiero. In realtà ogni autentica unità vive della ricchezza
delle diversità che la compongono: come una famiglia, che è tanto
più unita quanto più ciascuno dei suoi componenti può essere fino
in fondo sé stesso senza timore. In tal senso l'Europa è una
famiglia di popoli, che potranno sentire vicine le istituzioni
dell'Unione se esse sapranno sapientemente coniugare l'ideale
dell'unità cui si anela, alla diversità propria di ciascuno,
valorizzando le singole tradizioni; prendendo coscienza della sua
storia e delle sue radici".
Per questa ragione il Gruppo consiliare di Forza Italia, con
primo firmatario Rodolfo Ziberna e con la sottoscrizione anche di
Riccardo Riccardi, Roberto Novelli, Elio De Anna e Bruno Marini,
ha depositato una mozione con cui intende impegnare la Giunta
regionale a farsi parte attiva affinché le Istituzioni pubbliche
del Friuli Venezia Giulia non solo non rimuovano, anzi,
promuovano i simboli della nostra identità e cultura, tra i quali
quelli della religione cristiana, come il Crocifisso, il Natale
ed il presepe.
Il Gruppo ha depositato anche una legge voto con cui impegnare
per il medesimo fine il Parlamento nazionale.