FI: Novelli, Giunta chiarisca i destinatari bonus antipovertà
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/AB - "La Regione dica a chi
andranno gli assegni del cosiddetto bonus antipovertà: ne
beneficeranno maggiormente (come sarebbe giusto) le famiglie
italiane in difficoltà, o si tratta della solita manovra bandiera
e buonista di sinistra che favorisce gli immigrati?"
A porre il quesito è il consigliere regionale di Forza Italia
Roberto Novelli, che presenterà un'interrogazione alla Giunta
regionale. Allo stato attuale sembrerebbe che la presentazione
delle domande di contributo sia sbilanciata verso gli stranieri.
"Secondo gli ultimi dati ISTAT sugli indicatori di povertà -
rileva Novelli - tra il 2013 ed il 2014 si evidenzia in FVG un
aumento del rischio povertà ed esclusione sociale. Sempre più
persone ormai, vuoi a causa della perdita del lavoro, o per
situazioni economiche congiunturali, si ritrovano sotto la soglia
di povertà".
"La Regione ha deciso di fronteggiare l'emergenza con
l'introduzione della legge "Misura attiva di sostegno al reddito"
che ha sostituito il Fondo di solidarietà e che prevede
l'erogazione di fondi fino a un massimo di 550 Euro mensili per
12 mesi per ogni richiesta e impegna a stipulare una sorta di
patto con le istituzioni per definire un percorso che conduca
fuori dalla situazione di difficoltà".
"La misura ha avuto un vero e proprio boom di richieste, anche
perché - prosegue l'esponente di Forza Italia - si è già superata
quota 5mila richieste. Unici requisiti richiesti la residenza in
Friuli Venezia Giulia di almeno un componente del nucleo
familiare da almeno 24 mesi ininterrotti (il centrosinistra
avrebbe voluto solo 12 mesi di residenza) ed un reddito ISEE
uguale o inferiore a 6mila euro".
"In pratica si va ad abbassare la soglia minima ISEE per poter
beneficiare del contributo dagli 8.238 Euro del Fondo di
solidarietà (cancellato) ai 6mila. Senza contare che, con
l'introduzione dei nuovi parametri ISEE, questa soglia risulta
essersi abbassata ancora di più, rischiando, di fatto, di vedere
escluse molte famiglie in difficoltà".
"Penso, ad esempio - afferma ancora Novelli - a chi si è trovato
improvvisamente senza lavoro e che, essendo in possesso di un
immobile acquistato magari dopo una vita di duro lavoro, si
ritrova a dover pagare le tasse sulla casa, ma fuori dalla soglia
minima dell'ISEE, o magari a genitori separati che, pur avendo un
posto di lavoro, devono mantenere i figli e sono, spesso
costretti a tornare a casa dei genitori, perché non si possono
permettere neanche un appartamento in affitto. Senza contare
tutti quei pensionati che tirano avanti con meno di 400 euro al
mese".
"Ora mi chiedo, visto che tra i parametri per poter ottenere il
contributo economico, vi è anche il numero di figli non è che
siamo di fronte all'ennesima norma del welfare sbilanciata a
favore di stranieri e immigrati? Senza voler fare demagogia, sono
loro, infatti, nella maggior parte dei casi ad avere le famiglie
più numerose (gli italiani fanno sempre meno figli perché si
trovano in difficoltà economiche), a non avere immobili di
proprietà e ad avere, quindi, un ISEE molto basso".
"In questo modo il rischio è di lasciare fuori, o lasciare
soltanto le briciole a quelle famiglie italiane che sono le vere
e prime vittime della crisi e restano fuori da tutte le misure di
protezione sociale regionale. Per questo - conclude Novelli - è
necessario che la Giunta fornisca i dati di chi effettivamente
usufruirà di questo contributo e la loro nazionalità, nonché
chiarisca chi, come e quando effettuerà i controlli per vedere se
il patto è stato rispettato".