FI-LN: una mozione contro bullismo e discriminazioni nelle scuole
(ACON) Trieste, 19 gen - COM/AB - "Il tentato suicidio di
Pordenone riporta purtroppo drammaticamente in prima pagina una
questione ancora aperta, che coinvolge tanto le famiglie quanto
il mondo della scuola: l'esclusione sociale, la discriminazione,
le prese in giro affidate il più delle volta ai social network e
Internet. Sono un problema oggettivo con cui dobbiamo fare i
conti e che produce gravi conseguenze nei giovani che ne sono
vittime, conseguenze che si traducono in violenze fisiche e
psicologiche, abusi, umiliazioni, tanto da trasformare in un
calvario luoghi di aggregazione reali come la scuola o virtuali
come i social network".
A dirlo coralmente sonom i consiglieri regionali Rodolfo Ziberna
(FI) e Barbara Zilli (LN), che annunciano la presentazione di una
mozione per impegnare la Giunta a dare alla scuola gli strumenti
necessari per contrastare questi fenomeni e, laddove possibile,
fare prevenzione.
"È ora di dire basta e di assicurare tolleranza zero verso questi
atteggiamenti, pur nella consapevolezza che chi ne è responsabile
è anch'esso vittima di dinamiche che lo vedono anello debole di
una catena di cui senza dubbio la maggior responsabilità sta in
capo a noi adulti".
"Una grande responsabilità è dei genitori, che troppo spesso non
sono capaci e non hanno gli strumenti necessari per intercettare
certi comportamenti che rappresentano un campanello d'allarme.
Ma, a nostro avviso, l'azione che manca è soprattutto quella in
seno alla scuola, luogo deputato alla formazione per eccellenza,
ove si consumano o quantomeno germogliano tali atteggiamenti".
"Per questa ragione presenteremo immediatamente - condividendo
con altri colleghi consiglieri di Centrodestra - una mozione che
avrà lo scopo di focalizzare l'attenzione sulla scuola e sulla
necessità di attrezzare il corpo docente a riconoscere quei
comportamenti sia nei cosiddetti bulli che nelle loro vittime,
ponendo in particolar modo l'attenzione sull'utilizzo dei nuovi
sistemi di comunicazione digitale. Troppo spesso infatti ci
troviamo di fronte a genitori e insegnanti impreparati in questo
senso: chiediamo quindi un impegno nella formazione soprattutto
per quanto riguarda l'utilizzo dei social network per far
conoscere anche agli adulti un mondo che oggi sembra esclusivo
appannaggio di giovani ed adolescenti".
"La Regione dovrebbe immediatamente avviare a tappeto una
massiccia formazione dei docenti, ma anche di coloro che vivono
la scuola ad altro titolo, fruendo del personale medico del
sistema sanitario regionale e, se necessario, mediante
convenzioni con esperti esterni a esso. Lezioni su come
riconoscere i bulli e le loro vittime e su come intervenire
(strumenti educativi posti in essere sia dalle famiglie che dalla
scuola) dovrebbero aver luogo in modo da assicurare in alcuni
anni un aggiornamento di tutto il personale".
"Parallelamente va incentivato analogo rapporto con le famiglie,
assicurando una presenza costante di personale medico e non
all'interno della scuola che possa diventare punto di riferimento
degli studenti, dei docenti e delle famiglie".
"Non servono solo dispendiosi e discutibili progetti contro
l'omofobia nelle scuole, quello che andrebbe inserito nei
programmi curricolari è l'educazione al rispetto nei confronti
anche di chi non è alto, basso, magro, biondo, atletico, furbo
come noi".