Pd: bullismo, risposte in riforma sanitaria e piano sviluppo
(ACON) Trieste, 19 gen - COM/MPB - "Non è certo con una mozione
che si risolve il problema del bullismo. Le disposizioni
normative ci sono già tutte, dal piano degli interventi per lo
sviluppo dell'offerta formativa alle previsioni della Riforma
sanitaria".
A dirlo sono i consiglieri regionali del Pd Franco Codega (già
dirigente scolastico e presidente della VI commissione
Istruzione) e Silvana Cremaschi (già direttore della
Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Ass 4
Medio Friuli), commentando i recenti fatti di tentato suicidio di
Pordenone e la conseguente intenzione di alcuni consiglieri di
opposizione di presentare una mozione inerente il bullismo e la
discriminazione nelle scuole.
"Il Piano degli interventi per lo sviluppo dell'offerta formativa
attualmente in vigore - spiega Codega - prevede già tra le sue
finalità di 'promuovere il benessere scolastico e il successo
formativo di ciascuno come diritto all'apprendimento e il
promuovere la lotta alla discriminazione'. Sono decine i progetti
che le scuole presentano ogni anno indirizzati a questo scopo.
Evidentemente non bastano e gli episodi di bullismo permangono. É
fondamentale il ruolo degli operatori della scuola e non è
possibile che un docente non si accorga di quello che avviene in
una classe e delle relazioni che si instaurano tra i suoi alunni.
É qui che deve avvenire la prevenzione e l'intervento educativo.
L'insegnante come 'educatore' e non solo come 'trasmettitore di
conoscenze'. Questo è il cambio di mentalità che deve avvenire,
una rivoluzione profonda che non si risolve certo con una
mozione".
Secondo Cremaschi, "di fronte a situazioni delicate come il
tentativo di suicidio la cosa peggiore da fare è quella di andare
subito alla caccia di un colpevole, o un gruppo di colpevoli per
stigmatizzarli. Le soluzioni ovviamente sono complesse e devono
riguardare diversi piani che comprendono i genitori, gli
educatori, la scuola e gli operatori sanitari. E' necessario, e
da questo punto di vista l'impegno della Regione è chiaro,
sostenere i servizi dedicati alla salute mentale in età
evolutiva. La Riforma sanitaria impone alle Aziende per i servizi
sanitari l'istituzione di un servizio che operi a stretto
contatto con le scuole, con i reparti di pediatria, con il pronto
soccorso, che garantisca la presenza del neuropsichiatra
infantile anche in pronto soccorso, entro le prime 24 ore
dall'evento traumatico, per sostenere il ragazzo e dare voce al
dolore subito, quando ancora la ferita è aperta, per sostenere la
famiglia la scuola, i compagni stessi, senza l'urgenza di
giudicare ma con l'urgenza di ascoltare e sostenere e dare
strumenti per vivere la vita nella buona e nella cattiva sorte".