CR: presidente Iacop commemora ex consigliere Corrado Cecotto (1)
(ACON) Trieste, 25 gen - COM/MPB - Il presidente Franco Iacop,
in occasione della prima convocazione dell'Assemblea legislativa
del FVG nel 2016, ha commemorato la figura di Corrado Cecotto,
consigliere regionale dal 1968 al 1973 e tra i fondatori del
Movimento Friuli, scomparso lo scorso dicembre all'età di 89
anni, esprimendo ai figli Francesca e Lorenzo il cordoglio del
Consiglio regionale.
Nato nel 1926, orfano di padre e cresciuto assieme a cinque
fratelli a Buia in una famiglia dalle ridotte possibilità
economiche, Cecotto frequentò il liceo scientifico diplomandosi
poche settimane dopo la Liberazione e conseguendo più tardi la
laurea in medicina e chirurgia a Padova, un traguardo che aveva
coltivato sin da ragazzo.
Dalla fine del 1944, studente diciottenne, combattè a Pielungo al
fianco dei partigiani della "Osoppo", aderendo successivamente
alla Brigata Rosselli composta da osovani e garibaldini, con la
quale sfilò a Udine nell'aprile del 1945.
Autonomista convinto, nel 1966 fu con pre Checo Placereani e
Arturo Toso tra i fondatori del Movimento Friuli, venendo eletto
in Consiglio regionale due anni dopo nelle fila del Movimento
allora guidato da Fausto Schiavi.
Nel corso del suo mandato, nella seconda legislatura regionale
Cecotto ha sostenuto sempre le ragioni del Friuli, intervenendo a
favore di diverse iniziative e di istituzioni come l'ospedale di
Udine, dove fondò la neurochirurgia. Guidò con gli altri
esponenti del Movimento Friuli le battaglie per l'Università
autonoma e la facoltà di medicina, ottenute poi con le leggi
della ricostruzione post-terremoto. Prima di aprire la divisione
neurochirurgica del nosocomio udinese, dovette confrontarsi con
quanti, di volta in volta, non ritenevano indispensabili le
conquiste innovative dell'Ospedale "Santa Maria della
Misericordia" quali la prima Tac, la sezione di
neurotraumatologia e l'unità spinale.
Cecotto, nella sua lunga attività professionale, ha contribuito a
valorizzare il ruolo nazionale della struttura sanitaria udinese
che ha prodotto un centinaio di contributi medico-scientifici e
ha eseguito circa 12.000 interventi.
Negli anni della pensione si è dedicato alla scrittura, alla
lettura e all'arte rinnovando gli interessi giovanili quando, con
Andreina Ciceri, Renato Calligaro e Mattia Monassi, fu tra i
fondatori dell' "Accademia bujense degli Accesi", attiva dal 1944
al 1951.
Molto attento alle vicende della Regione si riavvicinò, seppur
per un periodo limitato, all'impegno politico tra il 1991 e 1992
sostenendo sempre le ragioni dell'autonomismo del Friuli.
(immagini tv)
(segue)