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CR: riforma casa e Ater, relatore maggioranza Lauri (6)

25.01.2016
14:07
(ACON) Trieste, 25 gen - RCM - In Friuli Venezia Giulia abbiamo un'elevata propensione alla casa di proprietà - è stato l'incipit del secondo relatore di maggioranza al ddl 120, Giulio Lauri (Sel) -, maggiore anche a quella che già differenzia il nostro Paese dagli altri Stati europei. Questa propensione ha fatto sì che la Regione orientasse in larga misura in questa direzione i propri interventi di sostegno. Oggi il Friuli Venezia Giulia si caratterizza per un numero relativamente alto di case abitate dai proprietari e per un numero relativamente basso di abitazioni in locazione con affitti adeguati al reddito dei cittadini. Tale situazione non è però uguale ovunque: nell'area comprendente Trieste e parte dell'Isontino c'è un numero maggiore di alloggi di proprietà pubblica e di proprietà privata destinati o destinabili al mercato delle locazioni.

Le politiche abitative regionali si sono articolate principalmente in tre strumenti: l'edilizia agevolata per l'acquisto della prima abitazione, l'edilizia sovvenzionata per l'acquisizione e la gestione di un patrimonio immobiliare pubblico da destinare alle locazioni, i contributi ai canoni di locazione per chi ricorre al mercato privato, con una fortissima concentrazione degli interventi di sostegno operati negli ultimi undici anni a favore della prima misura, quella del sostegno all'acquisto della casa di proprietà. Nei fatti, non sono più adeguati alla domanda perciò la Regione deve perfezionarli.

Fra il 2004 e il 2011 - ha proseguito Lauri -, la Regione ha destinato il 66% delle proprie risorse per le politiche abitative (732 milioni di euro) al sostegno nell'acquisto della casa di proprietà e solo il 34% delle risorse (373 milioni) a una politica di sostegno alle locazioni attraverso le Ater o agli affitti da parte dei privati: la vera riforma delle politiche della casa da realizzare è invertire questo rapporto, compiendo una scelta forte a favore del sostegno alla politica delle locazioni. Tale riforma è già iniziata con le politiche messe in atto dalla Giunta nella prima metà della legislatura. Essa necessita, tuttavia, di essere accelerata e consolidata: il ddl 120 è un primo passo concreto in questa direzione.

Nel 2014 il patrimonio immobiliare per l'edilizia sovvenzionata del FVG sfiora i 30.000 alloggi. Un alloggio su 10 - circa 3mila - non risulta locato: tra questi, 1 su 4 è in attesa di ristrutturazione. Nello stesso anno sono state presentate quasi 20mila domande, ma solo il 40% circa sono state soddisfatte. Le categorie di svantaggio con la più alta probabilità di assegnazione sono gli sfrattati e i soggetti singoli con minori a carico, ma incide in modo rilevante la disponibilità territoriale di alloggi. Attualmente risultano 9.200 domande ancora inevase: ciò deriva sia dalla staticità dell'offerta di nuovi alloggi, sia dallo scarso turn over tra gli assegnatari. Per Lauri è necessario incentivare il ricambio degli inquilini e sostenere chi staziona in graduatoria, offrendo soluzioni alternative mirate.

Tra l'edilizia sovvenzionata che rappresenta la domanda più urgente e indifferibile, e l'edilizia agevolata che deve essere rivolta ai nuclei familiari caratterizzati da maggiore solidità economica, si collocano i contributi ai canoni di locazione. Tra il 2004 e il 2014, le domande di contributo soddisfatte sono state più di 95.000, coprendo il 48% dell'ammontare richiesto. La scelta operata dalla quasi totalità dei Comuni - a eccezione di Trieste, che ha scelto la strada del bando a graduatoria - di distribuire le risorse disponibili tra tutti gli aventi diritto riduce gli importi dei contributi a cifre spesso esigue. I controlli a campione non si rivelano efficaci né nell'escludere le domande con eventuali false dichiarazioni, né nello scoraggiare comportamenti scorretti. L'altro intervento previsto dalla normativa, che prevede l'erogazione di un contributo a favore dei proprietari di alloggi sfitti che intendono concederli in affitto a nuclei familiari in condizioni di bisogno, non è invece mai decollato e presenta oneri amministrativi nettamente superiori ai benefici prodotti: è da sopprimere o rivedere completamente.

Nel disegno di legge n. 120 - ha proseguito Lauri -, fondamentale è l'adeguamento degli strumenti finanziari alle esigenze nuove ed emergenti sia sotto il profilo soggettivo dei beneficiari, sia sotto quello oggettivo dell'attuazione di interventi volti ad adeguare gli immobili alle nuove caratteristiche di qualità richieste dal mercato. Cambiando lo strumento dell'edilizia agevolata con cui, attraverso un aumento delle garanzie fornite dalla Regione nell'accesso al credito, è incentivato l'acquisto abbinandolo al recupero dell'alloggio o alla manutenzione straordinaria finalizzata alla messa norma di impianti tecnologici o all'efficentamento energetico. Il sostegno alle locazioni si potenzia con nuove forme di incentivazione finalizzate a incrementare l'offerta di alloggi.

Si prevedono azioni di contrasto alla morosità incolpevole attraverso il sostegno ai soggetti impossibilitati al pagamento della spesa connessa alla proprietà o alla locazione della prima casa a seguito della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare. Rinnovato il sostegno nel social-housing, favorita l'installazione degli ascensori negli edifici, si punta all'auto-recupero per dare soluzione ad alcune situazioni di degrado del patrimonio immobiliare pubblico e si introduce il coabitare sociale quale condivisione di spazi abitativi e di servizi.

Il ddl affronta inoltre il tema del riordino delle Ater: sotto l'aspetto organizzativo-gestionale, l'intervento mira al contenimento dei costi di gestione a parità dei servizi erogati, all'uniformità di modelli operativi gestionali per tutte le Aziende e al perseguimento di una maggiore efficienza ed efficacia di gestione. Le Ater costituiranno un sistema unico regionale e a tal fine gestiranno unitariamente alcune funzioni fondamentali quali la programmazione economica e finanziaria, la gestione contabile e di bilancio, la gestione del personale, degli uffici legali, dei servizi informatici e il trattamento degli utenti finali. Rafforzata la vigilanza sulle Ater sottoponendo l'esecutività di specifiche determinazioni alla preventiva approvazione da parte della Giunta regionale. Particolare attenzione merita il Fondo sociale quale aggregazione finanziaria di stanziamenti assegnati dalle Ater, dalla Regione e dai Comuni a sostegno delle fasce più deboli dell'utenza agendo come compensatore delle minori entrate nei canoni di locazione e nelle quote per i servizi accessori pagati dagli assegnatari.

Ritengo - ha chiosato Lauri - che l'Aula possa apportare al provvedimento dei miglioramenti, soprattutto in termini di accelerazione dei tempi della riforma.

(immagini tv) (segue)