CR: riforma casa e Ater, relatore maggioranza Lauri (6)
(ACON) Trieste, 25 gen - RCM - In Friuli Venezia Giulia abbiamo
un'elevata propensione alla casa di proprietà - è stato l'incipit
del secondo relatore di maggioranza al ddl 120, Giulio Lauri
(Sel) -, maggiore anche a quella che già differenzia il nostro
Paese dagli altri Stati europei. Questa propensione ha fatto sì
che la Regione orientasse in larga misura in questa direzione i
propri interventi di sostegno. Oggi il Friuli Venezia Giulia si
caratterizza per un numero relativamente alto di case abitate dai
proprietari e per un numero relativamente basso di abitazioni in
locazione con affitti adeguati al reddito dei cittadini. Tale
situazione non è però uguale ovunque: nell'area comprendente
Trieste e parte dell'Isontino c'è un numero maggiore di alloggi
di proprietà pubblica e di proprietà privata destinati o
destinabili al mercato delle locazioni.
Le politiche abitative regionali si sono articolate
principalmente in tre strumenti: l'edilizia agevolata per
l'acquisto della prima abitazione, l'edilizia sovvenzionata per
l'acquisizione e la gestione di un patrimonio immobiliare
pubblico da destinare alle locazioni, i contributi ai canoni di
locazione per chi ricorre al mercato privato, con una fortissima
concentrazione degli interventi di sostegno operati negli ultimi
undici anni a favore della prima misura, quella del sostegno
all'acquisto della casa di proprietà. Nei fatti, non sono più
adeguati alla domanda perciò la Regione deve perfezionarli.
Fra il 2004 e il 2011 - ha proseguito Lauri -, la Regione ha
destinato il 66% delle proprie risorse per le politiche abitative
(732 milioni di euro) al sostegno nell'acquisto della casa di
proprietà e solo il 34% delle risorse (373 milioni) a una
politica di sostegno alle locazioni attraverso le Ater o agli
affitti da parte dei privati: la vera riforma delle politiche
della casa da realizzare è invertire questo rapporto, compiendo
una scelta forte a favore del sostegno alla politica delle
locazioni. Tale riforma è già iniziata con le politiche messe in
atto dalla Giunta nella prima metà della legislatura. Essa
necessita, tuttavia, di essere accelerata e consolidata: il ddl
120 è un primo passo concreto in questa direzione.
Nel 2014 il patrimonio immobiliare per l'edilizia sovvenzionata
del FVG sfiora i 30.000 alloggi. Un alloggio su 10 - circa 3mila
- non risulta locato: tra questi, 1 su 4 è in attesa di
ristrutturazione. Nello stesso anno sono state presentate quasi
20mila domande, ma solo il 40% circa sono state soddisfatte. Le
categorie di svantaggio con la più alta probabilità di
assegnazione sono gli sfrattati e i soggetti singoli con minori a
carico, ma incide in modo rilevante la disponibilità territoriale
di alloggi. Attualmente risultano 9.200 domande ancora inevase:
ciò deriva sia dalla staticità dell'offerta di nuovi alloggi, sia
dallo scarso turn over tra gli assegnatari. Per Lauri è
necessario incentivare il ricambio degli inquilini e sostenere
chi staziona in graduatoria, offrendo soluzioni alternative
mirate.
Tra l'edilizia sovvenzionata che rappresenta la domanda più
urgente e indifferibile, e l'edilizia agevolata che deve essere
rivolta ai nuclei familiari caratterizzati da maggiore solidità
economica, si collocano i contributi ai canoni di locazione. Tra
il 2004 e il 2014, le domande di contributo soddisfatte sono
state più di 95.000, coprendo il 48% dell'ammontare richiesto. La
scelta operata dalla quasi totalità dei Comuni - a eccezione di
Trieste, che ha scelto la strada del bando a graduatoria - di
distribuire le risorse disponibili tra tutti gli aventi diritto
riduce gli importi dei contributi a cifre spesso esigue. I
controlli a campione non si rivelano efficaci né nell'escludere
le domande con eventuali false dichiarazioni, né nello
scoraggiare comportamenti scorretti. L'altro intervento previsto
dalla normativa, che prevede l'erogazione di un contributo a
favore dei proprietari di alloggi sfitti che intendono concederli
in affitto a nuclei familiari in condizioni di bisogno, non è
invece mai decollato e presenta oneri amministrativi nettamente
superiori ai benefici prodotti: è da sopprimere o rivedere
completamente.
Nel disegno di legge n. 120 - ha proseguito Lauri -, fondamentale
è l'adeguamento degli strumenti finanziari alle esigenze nuove ed
emergenti sia sotto il profilo soggettivo dei beneficiari, sia
sotto quello oggettivo dell'attuazione di interventi volti ad
adeguare gli immobili alle nuove caratteristiche di qualità
richieste dal mercato. Cambiando lo strumento dell'edilizia
agevolata con cui, attraverso un aumento delle garanzie fornite
dalla Regione nell'accesso al credito, è incentivato l'acquisto
abbinandolo al recupero dell'alloggio o alla manutenzione
straordinaria finalizzata alla messa norma di impianti
tecnologici o all'efficentamento energetico. Il sostegno alle
locazioni si potenzia con nuove forme di incentivazione
finalizzate a incrementare l'offerta di alloggi.
Si prevedono azioni di contrasto alla morosità incolpevole
attraverso il sostegno ai soggetti impossibilitati al pagamento
della spesa connessa alla proprietà o alla locazione della prima
casa a seguito della perdita o della consistente riduzione del
reddito del nucleo familiare. Rinnovato il sostegno nel
social-housing, favorita l'installazione degli ascensori negli
edifici, si punta all'auto-recupero per dare soluzione ad alcune
situazioni di degrado del patrimonio immobiliare pubblico e si
introduce il coabitare sociale quale condivisione di spazi
abitativi e di servizi.
Il ddl affronta inoltre il tema del riordino delle Ater: sotto
l'aspetto organizzativo-gestionale, l'intervento mira al
contenimento dei costi di gestione a parità dei servizi erogati,
all'uniformità di modelli operativi gestionali per tutte le
Aziende e al perseguimento di una maggiore efficienza ed
efficacia di gestione. Le Ater costituiranno un sistema unico
regionale e a tal fine gestiranno unitariamente alcune funzioni
fondamentali quali la programmazione economica e finanziaria, la
gestione contabile e di bilancio, la gestione del personale,
degli uffici legali, dei servizi informatici e il trattamento
degli utenti finali. Rafforzata la vigilanza sulle Ater
sottoponendo l'esecutività di specifiche determinazioni alla
preventiva approvazione da parte della Giunta regionale.
Particolare attenzione merita il Fondo sociale quale aggregazione
finanziaria di stanziamenti assegnati dalle Ater, dalla Regione e
dai Comuni a sostegno delle fasce più deboli dell'utenza agendo
come compensatore delle minori entrate nei canoni di locazione e
nelle quote per i servizi accessori pagati dagli assegnatari.
Ritengo - ha chiosato Lauri - che l'Aula possa apportare al
provvedimento dei miglioramenti, soprattutto in termini di
accelerazione dei tempi della riforma.
(immagini tv)
(segue)