News


FdI/AN-LN: Ciriani e Zilli, no al dialogo con chi umilia il territorio

05.02.2016
14:49
(ACON) Trieste, 5 feb - COM/RCM - "Non possiamo fiancheggiare chi, come la presidente Serracchiani, sovrasta la volontà popolare di cui i sindaci sono espressione democratica. Pensare di risolvere l'enorme pasticcio creato dalla Giunta con le Unioni territoriali intercomunali (Uti) attraverso una modifica dello Statuto regionale in Parlamento, è insieme un atto di arroganza e un gesto di disperazione politica che aumenterà ancora lo scontro con i sindaci e le autonomie locali."

Così esordisce Luca Ciriani (FdI/AN), che continua rimarcando che "il dialogo invocato dalla presidente Serracchiani in Consiglio regionale è una presa in giro che respingiamo drasticamente. Ormai lo hanno capito tutti che abrogare 4 Province per creare 18 mini-Province costose e burocratiche è una sciocchezza. Le modifiche ancora nebulose che la Giunta presenterà in Commissione la settimana prossima, le Uti a 'due velocità', sono confusione che si aggiunge a confusione, uno scenario di caos amministrativo e istituzionale senza precedenti che umilia la storia del Friuli Venezia Giulia e che la nostra regione non si merita." Dello stesso avviso la leghista Barbara Zilli, che attacca direttamente la presidente Serracchiani: "Se siamo arrivati a questo scontro, la prima responsabile è proprio la presidente, che non ha voluto ascoltare opposizioni e territorio sulla riforma degli enti locali, che così dopo essere nata male, rischia di finire ancora peggio. Vorrei ricordarle che il Friuli Venezia Giulia non è il suo giocattolo e che non può disporre di sindaci e territorio a suo piacimento: poi è normale che si finisca a discutere nelle aule di Tribunale piuttosto che in Consiglio regionale. Non mi pare che gli amministratori locali la seguano pedissequamente nelle sue riforme e iniziative: oltre al caso Uti, ricordiamoci che alla tanto decantata accoglienza diffusa ha aderito solo un quinto dei Comuni friulani. E questo non sarebbe un fallimento?"

Ma la Zilli ne ha anche per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale: "Ci dica Moretti in base a quali dati e piani afferma che avere 18 Uti al posto di 4 Province renderà la macchina amministrativa più snella ed economica. Lo invito a mostrarmi il business plan".

Forse - chiosano Zilli e Ciriani - sarebbe meglio fare un passo indietro e ridiscutere la riforma insieme a opposizioni e territorio, ma ci rendiamo conto che questo non avverrà mai: non a caso l'assessore Panontin ha già annunciato di voler portare le normette salva-Uti al prossimo Consiglio regionale. Si tratta di un clamoroso autogoal, punto fondamentale che gli farà perdere la partita.