FdI/AN-LN: Ciriani e Zilli, no al dialogo con chi umilia il territorio
(ACON) Trieste, 5 feb - COM/RCM - "Non possiamo fiancheggiare
chi, come la presidente Serracchiani, sovrasta la volontà
popolare di cui i sindaci sono espressione democratica. Pensare
di risolvere l'enorme pasticcio creato dalla Giunta con le Unioni
territoriali intercomunali (Uti) attraverso una modifica dello
Statuto regionale in Parlamento, è insieme un atto di arroganza e
un gesto di disperazione politica che aumenterà ancora lo scontro
con i sindaci e le autonomie locali."
Così esordisce Luca Ciriani (FdI/AN), che continua rimarcando che
"il dialogo invocato dalla presidente Serracchiani in Consiglio
regionale è una presa in giro che respingiamo drasticamente.
Ormai lo hanno capito tutti che abrogare 4 Province per creare 18
mini-Province costose e burocratiche è una sciocchezza. Le
modifiche ancora nebulose che la Giunta presenterà in Commissione
la settimana prossima, le Uti a 'due velocità', sono confusione
che si aggiunge a confusione, uno scenario di caos amministrativo
e istituzionale senza precedenti che umilia la storia del Friuli
Venezia Giulia e che la nostra regione non si merita."
Dello stesso avviso la leghista Barbara Zilli, che attacca
direttamente la presidente Serracchiani: "Se siamo arrivati a
questo scontro, la prima responsabile è proprio la presidente,
che non ha voluto ascoltare opposizioni e territorio sulla
riforma degli enti locali, che così dopo essere nata male,
rischia di finire ancora peggio. Vorrei ricordarle che il Friuli
Venezia Giulia non è il suo giocattolo e che non può disporre di
sindaci e territorio a suo piacimento: poi è normale che si
finisca a discutere nelle aule di Tribunale piuttosto che in
Consiglio regionale. Non mi pare che gli amministratori locali la
seguano pedissequamente nelle sue riforme e iniziative: oltre al
caso Uti, ricordiamoci che alla tanto decantata accoglienza
diffusa ha aderito solo un quinto dei Comuni friulani. E questo
non sarebbe un fallimento?"
Ma la Zilli ne ha anche per il capogruppo del Pd in Consiglio
regionale: "Ci dica Moretti in base a quali dati e piani afferma
che avere 18 Uti al posto di 4 Province renderà la macchina
amministrativa più snella ed economica. Lo invito a mostrarmi il
business plan".
Forse - chiosano Zilli e Ciriani - sarebbe meglio fare un passo
indietro e ridiscutere la riforma insieme a opposizioni e
territorio, ma ci rendiamo conto che questo non avverrà mai: non
a caso l'assessore Panontin ha già annunciato di voler portare le
normette salva-Uti al prossimo Consiglio regionale. Si tratta di
un clamoroso autogoal, punto fondamentale che gli farà perdere la
partita.