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CR: riordino settore terziario, relatore maggioranza Gratton (2)

25.02.2016
10:39
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - Anche per Alessio Gratton (Sel), altro relatore di maggioranza, "questo disegno di legge rappresenta solo il primo passo di un percorso che proseguirà con una totale riscrittura, entro la fine dell'anno, delle normative di settore del terziario (legge regionale n. 29 del 2005) e del turismo (LR 2/2002). È quindi bene sottolineare fin da adesso che quei provvedimenti che in questa sede non troveranno spazio sotto forma di emendamenti perché richiederebbero ulteriori approfondimenti, dovranno essere presi in considerazione durante le successive discussioni in II Commissione".

Il grande tema politico sollevato da questo disegno di legge, e al centro del dibattito pubblico, è quello relativo alle chiusure festive degli esercizi commerciali. Tutti sostanzialmente favorevoli alle date individuate dalla Giunta - dice Gratton -, ma resta aperto il tema delle chiusure domenicali.

Per evitare una corsa al rialzo fine a se stessa, il consigliere ricorda che in sede di Commissione era stato deciso di cercare un accordo sul numero, così da presentarci uniti e quindi più incisivi al confronto con il Governo nazionale. Perché è questo - sottolinea Gratton - il tema vero: se come Regione, per arginare le liberalizzazioni selvagge, riusciremo a essere compatti, magari invitando anche altre Regioni a farlo, sarà molto più probabile portare a casa un risultato.

Stiamo parlando del diritto dei lavoratori di settore di potersi fermare in determinate giornate dell'anno e di rivitalizzare la rete del piccolo commercio, negli ultimi anni disastrata dalla nascita, oltre ogni ragionevole aspettativa, di grandi centri commerciali capaci di catalizzare la clientela in qualsiasi momento e in qualsiasi giorno. Quindi si tratta anche di rivitalizzare i centri storici e le periferie grazie a una rete più capillare di servizi. Non da ultimo, rivalutare la dimensione sociale e culturale in cui siamo immersi.

Rimangono poi aperte alcune questioni che dovranno essere affrontate nei prossimi mesi. Tra queste, le risorse da impiegare: parte sono già state accantonate per progettualità immediate, altre dovranno essere reperite se si vuol proseguire con il rilancio del terziario (ad esempio per le reti di impresa) e del consolidamento del comparto turistico.

Il tema della diffida amministrativa risulta essere in via di definizione forse già in questo ddl: utile strumento di semplificazione per gli operatori del settore, ma anche di buonsenso e attenzione politica alle loro problematiche.

Per Gratton, bisogna inoltre approfondire il sostegno degli affitti delle attività commerciali e, nello specifico, a come dovrebbero essere strutturati i contributi affinché abbiano un'effettiva ricaduta sul territorio in termini di ripopolamento di determinate zone, di riqualificazione di locali chiusi e di rivitalizzazione di aree urbane.

Il pubblico punta a riappropriarsi di un ruolo di regia.

Politiche che vanno nella direzione di una nuova attenzione verso il consumatore e la tutela del piccolo commercio, come emerge dalla ridefinizione dell'outlet; nell'inserimento di nuove modalità di packaging; nel rinnovato interesse verso i centri commerciali naturali; nei finanziamenti ulteriori per le progettualità Pisus (accesso a fondi europei destinati alla riqualificazione dei centri urbani), espressione non solo di attenzione al piccolo commercio ma anche di impegno da parte degli enti locali, rilanciandone ruolo e programmazione sul territorio.

Infine, trova risposta un richiesta che da lungo tempo proveniva dal mondo della cooperazione sociale: l'interlocuzione unica farà capo alla direzione delle Attività produttive. Ritengo che questo sia un passaggio di fondamentale importanza - conclude Gratton -, perché per troppo tempo queste realtà si sono trovate a dover interagire con una direzione nella fase di programmazione e con un'altra in quella di reperimento del finanziamenti.

(immagini tv)

(segue)