FI: Ziberna, lavori socialmente utili come sanzione per i bulli
(ACON) Trieste, 4 apr - COM/RCM - Il fenomeno del bullismo - ha
dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale, Rodolfo Ziberna -, per la sua portata ed effetti, non
può essere affrontato solo con conferenze, pubblicazioni e
raccomandazioni buoniste, bensì con strumenti maggiormente
efficaci, prima che possa aumentare il già elevato numero di
giovani che sta subendo violenze e angherie e prima che altri
drammi possano aggiungersi a quelli già vissuti.
Il bullo (ma vale anche per il vandalo) ama rendere pubblico ciò
che fa e affermare il proprio dominio - prosegue la sua
riflessione il consigliere -, ecco perché vanno usati gli stessi
strumenti. Anziché applicare sospensioni dalle lezioni o, come in
alcuni comuni che hanno adottato ordinanze in tal senso, delle
sanzioni amministrative che saranno pagate dai genitori, ritengo
che la strada sia quella di promuovere un protocollo di intesa
con l'Ufficio scolastico regionale attraverso il quale prevedere
che i dirigenti scolastici possano, a fronte di azioni di
bullismo, vandalismo o atti comunque gravi, prescrivere ai
giovani studenti frequentanti dalla terza media inferiore sino
alla quinta superiore, unitamente o in alternativa alla
sospensione, lavori socialmente utili (presso associazioni di
volontariato o altro), in un regime convenzionato con le
amministrazioni comunali.
Ritengo importante - aggiunge Ziberna - individuare azioni che
consentano di disincentivare il bullismo attraverso percorsi
educativi, condivisi con studenti, famiglie, altre componenti
scolastiche e istituzioni del territorio, che ne aumentino
l'efficacia anche grazie al loro impatto nell'opinione pubblica,
tale da agevolare la presa di coscienza da parte dei giovani dei
comportamenti antisociali, per favorire un reale e concreto
confronto con i valori della solidarietà e l'assunzione di stili
di comportamento positivo, contribuendo alla formazione di una
coscienza responsabile.
Considerato l'interesse della Regione - ha annunciato il forzista
- affinché la popolazione, soprattutto quella giovanile, cresca
nel modo più sano possibile da ogni punto di vista, sono
intervenuto presso la presidente Debora Serracchiani e
l'assessore regionale competente affinché diano corpo a questo
protocollo di intesa, nel senso indicato, con l'Ufficio
scolastico regionale e l'Associazione nazionale Comuni italiani
del Friuli Venezia Giulia.
Nel suo intervento, Ziberna non manca di rendere noti alcuni dari
statistici: l'Osservatorio sul Nord-Est, curato da Demos, ha
fatto rilevare come quasi sette nordestini su dieci ritengano che
il bullismo venga dal passato, anche se si è aggravato nel tempo,
mentre è il 17% a ritenerlo una manifestazione del tutto nuova.
La popolazione, inoltre, si divide nel giudizio: il 47% ritiene
il bullismo inaccettabile, mentre un rispondente su quattro lo
valuta grave, per quanto oggetto di un'attenzione esagerata. Il
21%, infine, giudica questi atti non gravi.
L'idea che il bullismo sia "un fenomeno che è sempre esistito e
sempre ci sarà" è condivisa dal 15% dei rispondenti. Il profilo
di coloro che hanno questa posizione vede una maggiore presenza
di persone con meno di 44 anni, in possesso di un diploma o una
laurea, e dal punto di vista professionale sono per lo più
impiegati, liberi professionisti, studenti o disoccupati.
A giudicare le violenze e le prepotenze attuali radicalmente
diverse rispetto al passato è il 17% degli intervistati. In
questo caso, sono in misura maggiore persone con oltre 55 anni,
dal basso livello di istruzione, ritirati dal lavoro o
casalinghe.
Il giudizio sul fenomeno, infine, divide la popolazione: un
rispondente su cinque ritiene che non siano atti gravi perché
"rientrano tra le cose che tutti hanno fatto e subìto a scuola",
mentre il 27%, considera il bullismo grave, per quanto sottoposto
a un'attenzione esagerata.
Infine, è il 47%, la maggioranza relativa, a considerare il
bullismo "un fenomeno inaccettabile per una società civile".