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FI: Ziberna, lavori socialmente utili come sanzione per i bulli

04.04.2016
11:56
(ACON) Trieste, 4 apr - COM/RCM - Il fenomeno del bullismo - ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna -, per la sua portata ed effetti, non può essere affrontato solo con conferenze, pubblicazioni e raccomandazioni buoniste, bensì con strumenti maggiormente efficaci, prima che possa aumentare il già elevato numero di giovani che sta subendo violenze e angherie e prima che altri drammi possano aggiungersi a quelli già vissuti.

Il bullo (ma vale anche per il vandalo) ama rendere pubblico ciò che fa e affermare il proprio dominio - prosegue la sua riflessione il consigliere -, ecco perché vanno usati gli stessi strumenti. Anziché applicare sospensioni dalle lezioni o, come in alcuni comuni che hanno adottato ordinanze in tal senso, delle sanzioni amministrative che saranno pagate dai genitori, ritengo che la strada sia quella di promuovere un protocollo di intesa con l'Ufficio scolastico regionale attraverso il quale prevedere che i dirigenti scolastici possano, a fronte di azioni di bullismo, vandalismo o atti comunque gravi, prescrivere ai giovani studenti frequentanti dalla terza media inferiore sino alla quinta superiore, unitamente o in alternativa alla sospensione, lavori socialmente utili (presso associazioni di volontariato o altro), in un regime convenzionato con le amministrazioni comunali.

Ritengo importante - aggiunge Ziberna - individuare azioni che consentano di disincentivare il bullismo attraverso percorsi educativi, condivisi con studenti, famiglie, altre componenti scolastiche e istituzioni del territorio, che ne aumentino l'efficacia anche grazie al loro impatto nell'opinione pubblica, tale da agevolare la presa di coscienza da parte dei giovani dei comportamenti antisociali, per favorire un reale e concreto confronto con i valori della solidarietà e l'assunzione di stili di comportamento positivo, contribuendo alla formazione di una coscienza responsabile.

Considerato l'interesse della Regione - ha annunciato il forzista - affinché la popolazione, soprattutto quella giovanile, cresca nel modo più sano possibile da ogni punto di vista, sono intervenuto presso la presidente Debora Serracchiani e l'assessore regionale competente affinché diano corpo a questo protocollo di intesa, nel senso indicato, con l'Ufficio scolastico regionale e l'Associazione nazionale Comuni italiani del Friuli Venezia Giulia.

Nel suo intervento, Ziberna non manca di rendere noti alcuni dari statistici: l'Osservatorio sul Nord-Est, curato da Demos, ha fatto rilevare come quasi sette nordestini su dieci ritengano che il bullismo venga dal passato, anche se si è aggravato nel tempo, mentre è il 17% a ritenerlo una manifestazione del tutto nuova.

La popolazione, inoltre, si divide nel giudizio: il 47% ritiene il bullismo inaccettabile, mentre un rispondente su quattro lo valuta grave, per quanto oggetto di un'attenzione esagerata. Il 21%, infine, giudica questi atti non gravi.

L'idea che il bullismo sia "un fenomeno che è sempre esistito e sempre ci sarà" è condivisa dal 15% dei rispondenti. Il profilo di coloro che hanno questa posizione vede una maggiore presenza di persone con meno di 44 anni, in possesso di un diploma o una laurea, e dal punto di vista professionale sono per lo più impiegati, liberi professionisti, studenti o disoccupati.

A giudicare le violenze e le prepotenze attuali radicalmente diverse rispetto al passato è il 17% degli intervistati. In questo caso, sono in misura maggiore persone con oltre 55 anni, dal basso livello di istruzione, ritirati dal lavoro o casalinghe.

Il giudizio sul fenomeno, infine, divide la popolazione: un rispondente su cinque ritiene che non siano atti gravi perché "rientrano tra le cose che tutti hanno fatto e subìto a scuola", mentre il 27%, considera il bullismo grave, per quanto sottoposto a un'attenzione esagerata.

Infine, è il 47%, la maggioranza relativa, a considerare il bullismo "un fenomeno inaccettabile per una società civile".