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FI: Ziberna, no a ipotesi trasferimento patrimonio culturale

20.04.2016
18:00
(ACON) Trieste, 20 apr - COM/RCM - "Il trasferimento del patrimonio culturale della Provincia di Gorizia in proprietà indivisa ai Comuni di Gorizia e Monfalcone paventato dall'assessore Gianni Torrenti rappresenterebbe un'espropriazione del capoluogo isontino che i cittadini vivrebbero come un'ulteriore spogliazione della città".

Ad affermarlo, il vicepresidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, dopo la seduta della V Commissione consiliare in cui è stato approvato un disegno di legge in materia di attività e beni culturali e di volontariato.

Ziberna, che sarà anche relatore di minoranza del provvedimento per l'Aula, si è astenuto sul complesso della legge, ma era pronto a votare contro una modifica dell'articolo 17 della LR 2/2016 (Istituzione dell'Ente regionale per il patrimonio culturale - Erpac) inizialmente riferita al passaggio delle Collezioni della Provincia di Gorizia, ovvero dei Musei provinciali, a Gorizia e Monfalcone, modifica poi ritirata da Torrenti in quanto - ha spiegato lo stesso assessore - non c'è ancora stato il confronto con i due sindaci interessati.

Oltre al dato politico - fa presente Ziberna -, la norma può essere contestata anche dal punto di vista giuridico: le collezioni museali e archivistiche costituiscono, infatti, demanio dello Stato (art. 822 c.c.), quindi patrimonio inalienabile (art. 824 c.c.). In questa situazione resta, perciò, da verificare se la Regione poteva arrogarsi con propria legge (LR 2/2016) la potestà di disporre il trasferimento di detti beni demaniali (nel testo tuttora in vigore la Regione ha statuito che detti beni siano trasferiti a sè stessa). È l'articolo 6 dello Statuto (antichità e belle arti) che sembra riguardare le collezioni e quindi il demanio. Tale norma, però, riguarda solo la potestà integrativa della Regione. La legge regionale n. 2/2016 (anche ove venisse modificata disponendo il trasferimento dei beni ai Comuni di Gorizia e Monfalcone) meriterebbe, pertanto, un attento vaglio della Corte costituzionale.

Per questo - conclude Ziberna - ho chiesto un approfondimento da parte dell'Ufficio legale della Regione, e il nostro voto sarà condizionato da quanto l'assessore Torrenti presenterà all'Aula il 28 aprile prossimo.