CR: relazione europarlamentare Martina Dlabajova (2)
(ACON) Trieste, 22 apr - RCM - Dal controllo di bilancio
dell'Unione europea emergono i problemi dell'Unione stessa, e si
può capire come ci si deve muovere e verso cosa si deve andare.
Ne è convinta l'europarlamentare Martina Dlabajova,
vicepresidente della Commissione europea per il controllo di
bilancio, la cui attività principale è analizzare il "discharge"
(letteralmente "discarico", ma nello specifico si traduce con
"conto di gestione") europeo del 2014, pari a circa 142,5
miliardi di euro (rappresenta circa il 2% del totale della spesa
pubblica degli Stati membri Ue, ovvero l'1% del Pil europeo). Un
controllo - ha piegato la Dlabajova - che operiamo in parallelo
con quanto fa, autonomamente, la Corte dei Conti europea su ogni
spesa e ogni progetto, e che poi prepara una propria relazione.
L'europarlamentare ha, quindi, illustrato il complesso iter in
cui si snoda il controllo effettuato dalla Commissione di cui è
vicepresidente e l'importanza che possiede. Inoltre - ha spiegato
- possiamo decidere autonomamente cosa controllare, se e quando
abbiamo l'impressione che ci siano errori nell'utilizzo dei fondi
elargiti dall'Ue, oppure se non ravvisiamo ne nasca un valore
aggiunto. Perciò i controlli sono sì alla parte formale
(conformità al regolamento, correttezza nella compilazione della
documentazione) della concessione del contributo, ma anche ai
risultati, e questo è un aspetto che si è aggiunto dall'anno
scorso: è fondamentale poter evidenziare anche i risultati
raggiunti, ne va anche della fiducia dei cittadini verso l'Europa
istituzione.
La Dlabajova non ha, poi, mancato di dire che comunque non tutti
gli errori costituiscono necessariamente una frode. Inoltre ha
criticato la rigidità del bilancio Ue: "È necessaria maggiore
flessibilità, dobbiamo poter intervenire lì dove c'è necessità,
perché gli eventi storici, vedi ad esempio il problema
immigrazione, dimostrano che è indispensabile andare verso questo
cambiamento". E un'altra critica è arrivata alla mancanza di un
collegamento diretto tra la Commissione controllo bilanci europea
e le Commissioni controllo bilanci dei singoli Stati membri,
legame che invece sarebbe fondamentale per limitare gli errori.
Quanto al contributo dell'Italia nel 2014, la spesa totale Ue in
Italia è pari a -10,695 miliardi (come percentuale del Pil
italiano -0,66%); il totale del contributo italiano al bilancio
Ue è pari a -14,368 miliardi (come percentuale del suo Pil
-0,89%).
(foto; immagini tv)
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