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IV Comm: illustrati criteri localizzativi impianti trattamento rifiuti

25.05.2016
18:19
(ACON) Trieste, 25 mag - MPB - Illustrati dalla Giunta alla IV Commissione consiliare i contenuti della delibera riguardante il "Progetto di criteri localizzativi regionali degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti (CLIR)", che comprende anche il rapporto ambientale, e sul quale domani la stessa Commissione sarà chiamata ad esprimere il parere.

Si tratta di un documento fondamentale, di riferimento generale, per la pianificazione in materia di rifiuti (urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi) e per definire in maniera univoca e omogenea i criteri localizzativi - già presenti in numerose e distinte normative - distinguendone la diversa applicazione al variare della tipologia e della pericolosità del rifiuto nonchè dell'impiantistica utilizzata. Esso è propedeutico a tutti gli altri atti di pianificazione in fase di predisposizione, essendo ad essi trasversale.

Con la predisposizione dei CLIR l'Amministazione regionale intende offrire soluzioni sostenibili per raggiungere i valori e gli obiettivi indicati dalle norme statali. Il documento, pur non entrando nel merito della realizzazione o meno di impianti di trattamento dei rifiuti, costituisce un utile riferimento anche per i progettisti degli impianti che possono così disporre di un compendio aggiornato delle norme di salvaguardia da rispettare.

Il progetto analizza i vincoli e le limitazioni imposte dalla normativa vigente che concorrono ad assicurare un impatto ambientale sostenibile; a ogni singolo criterio e a ogni impianto associa uno specifico livello di tutela ambientale; sono quattro in tutto: si va dal carattere di esclusione (E) a quello preferenziale (P) passando per l'attenzione limitante (AL) e l'attenzione cautelativa (AC). Inoltre, esso prevede alcune esclusioni dall'applicazione dei criteri localizzativi; contiene un'analisi della situazione del territorio regionale (ampliata nel rapporto ambientale); definisce i criteri e le modalità per cui è possibile richiedere una deroga, che però non è mai ammessa per i criteri a cui sia stato assegnato il livello di tutela escludente (E).

Dieci le classi omogenee di raggruppamento dei diversi criteri analizzati nel dettaglio: uso del suolo; caratteristiche fisiche del paesaggio; tutela delle risorse idriche, tutela da dissesti e calamità; tutela dei beni culturali e paesaggistici; tutela del patrimonio naturale; tutela della qualità dell'aria; tutela della popolazione; aspetti territoriali; aspetti strategico -funzionali. Così, per ogni classe omogenea sono stati identificati specifici aspetti derivanti da un'analisi sistemica dei vincoli normativi e degli strumenti di pianificazione ambientale e territoriale esistente, declinati secondo numerose matrici.

La procedura non si esaurisce con il parere che sarà rilasciato dalla Commissione, ma prevede una ulteriore fase di consultazione pubblica.

(immagini tv)