IV Comm: illustrati criteri localizzativi impianti trattamento rifiuti
(ACON) Trieste, 25 mag - MPB - Illustrati dalla Giunta alla IV
Commissione consiliare i contenuti della delibera riguardante il
"Progetto di criteri localizzativi regionali degli impianti di
recupero e smaltimento dei rifiuti (CLIR)", che comprende anche
il rapporto ambientale, e sul quale domani la stessa Commissione
sarà chiamata ad esprimere il parere.
Si tratta di un documento fondamentale, di riferimento generale,
per la pianificazione in materia di rifiuti (urbani, speciali,
pericolosi e non pericolosi) e per definire in maniera univoca e
omogenea i criteri localizzativi - già presenti in numerose e
distinte normative - distinguendone la diversa applicazione al
variare della tipologia e della pericolosità del rifiuto nonchè
dell'impiantistica utilizzata. Esso è propedeutico a tutti gli
altri atti di pianificazione in fase di predisposizione, essendo
ad essi trasversale.
Con la predisposizione dei CLIR l'Amministazione regionale
intende offrire soluzioni sostenibili per raggiungere i valori e
gli obiettivi indicati dalle norme statali. Il documento, pur non
entrando nel merito della realizzazione o meno di impianti di
trattamento dei rifiuti, costituisce un utile riferimento anche
per i progettisti degli impianti che possono così disporre di un
compendio aggiornato delle norme di salvaguardia da rispettare.
Il progetto analizza i vincoli e le limitazioni imposte dalla
normativa vigente che concorrono ad assicurare un impatto
ambientale sostenibile; a ogni singolo criterio e a ogni impianto
associa uno specifico livello di tutela ambientale; sono quattro
in tutto: si va dal carattere di esclusione (E) a quello
preferenziale (P) passando per l'attenzione limitante (AL) e
l'attenzione cautelativa (AC).
Inoltre, esso prevede alcune esclusioni dall'applicazione dei
criteri localizzativi; contiene un'analisi della situazione del
territorio regionale (ampliata nel rapporto ambientale);
definisce i criteri e le modalità per cui è possibile richiedere
una deroga, che però non è mai ammessa per i criteri a cui sia
stato assegnato il livello di tutela escludente (E).
Dieci le classi omogenee di raggruppamento dei diversi criteri
analizzati nel dettaglio: uso del suolo; caratteristiche fisiche
del paesaggio; tutela delle risorse idriche, tutela da dissesti e
calamità; tutela dei beni culturali e paesaggistici; tutela del
patrimonio naturale; tutela della qualità dell'aria; tutela della
popolazione; aspetti territoriali; aspetti strategico
-funzionali. Così, per ogni classe omogenea sono stati
identificati specifici aspetti derivanti da un'analisi sistemica
dei vincoli normativi e degli strumenti di pianificazione
ambientale e territoriale esistente, declinati secondo numerose
matrici.
La procedura non si esaurisce con il parere che sarà rilasciato
dalla Commissione, ma prevede una ulteriore fase di consultazione
pubblica.
(immagini tv)