Bratislava: Iacop a Comitato delle regioni su sviluppo e Brexit
(ACON) Trieste, 8 lug - AB - Sviluppo di regioni, città e aree
rurali, ma anche una riflessione sul dopo Brexit nell'agenda del
Comitato delle regioni (Cdr) nella seduta plenaria che si è
tenuta a Bratislava, organizzata dalla presidenza slovacca del
Consiglio dell'Ue e alla quale ha preso parte, come membro
effettivo, il presidente del Consiglio regionale del FVG Franco
Iacop.
Nel documento di sintesi si sottolinea come proprio queste
realtrà territoriali dell'Europa presentino grandi potenzialità
inesplorate in materia di investimenti, ma come si frappongano
ancora troppi ostacoli al loro sfruttamento. I livelli di
investimento nell'Ue sono calati del 15% nell'ultimo decennio, in
casi estremi persino del 50%. Tale carenza di investimenti è uno
dei fattori principali che frenano l'Europa e ne offuscano le
prospettive di crescita economica a lungo termine. Per ridare
slancio alla crescita e all'occupazione, le regioni e le città
dell'Ue, assieme al Cdr - l'assemblea politica degli enti locali
e regionali dell'Ue - si impegnano a ripristinare i collegamenti
fra le opportunità territoriali dell'Europa e a far leva su
queste per superare le barriere e individuare soluzioni
sostenibili.
Gli enti regionali e locali si sono politicamente impegnati a
presentare soluzioni di ampio respiro volte ad aumentare
l'efficacia degli investimenti, che devono essere innovativi in
funzione delle esigenze dei cittadini, ma attenti anche ad altre
tematiche fondamentali come ambiente, occupazione,
digitalizzazione, possibilità offerte dagli strumenti comunitari.
Il documento sarà trasmesso alle massime istituzioni europee.
In merito al referendum sulla Brexit, il Comitato delle regioni
ha preso atto con rammarico della decisione dei cittadini del
Regno Unito di lasciare l'Unione europea, ma rispetta tale
decisione e sottolinea di voler continuare a lavorare con i
colleghi di tutto il Regno Unito, che continuerà a essere partner
forte dell'Unione europea.
L'Ue non è perfetta - viene riconosciuto dal Cdr - le sue
istituzioni sono ancora troppo spesso considerate eccessivamente
distanti dalla popolazione che rappresenta. Quindi, come
responsabili decisionali regionali e locali eletti, percepiti dai
cittadini europei come i più vicini a loro, i membri del Comitato
si sono impegnati a moltiplicare le energie per creare un'Unione
che offra soluzioni ai suoi cittadini, sostenendo l'obiettivo di
una migliore regolamentazione, fondata sulla sussidiarietà e la
proporzionalità e chiedendo a tutte le istituzioni dell'Ue e ai
Governi nazionali di lavorare assieme a loro per sviluppare
partenariati efficaci che producano risultati.
L'Unione europea non è solo Bruxelles - hanno concluso - ma
riguarda ognuno di noi. Costruire il futuro dell'Europa significa
costruire il nostro futuro. Pertanto, il Comitato delle regioni è
pronto a contribuire alla riflessione politica che porterà a una
nuova visione per l'Unione europea.