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Bratislava: Iacop a Comitato delle regioni su sviluppo e Brexit

08.07.2016
18:28
(ACON) Trieste, 8 lug - AB - Sviluppo di regioni, città e aree rurali, ma anche una riflessione sul dopo Brexit nell'agenda del Comitato delle regioni (Cdr) nella seduta plenaria che si è tenuta a Bratislava, organizzata dalla presidenza slovacca del Consiglio dell'Ue e alla quale ha preso parte, come membro effettivo, il presidente del Consiglio regionale del FVG Franco Iacop.

Nel documento di sintesi si sottolinea come proprio queste realtrà territoriali dell'Europa presentino grandi potenzialità inesplorate in materia di investimenti, ma come si frappongano ancora troppi ostacoli al loro sfruttamento. I livelli di investimento nell'Ue sono calati del 15% nell'ultimo decennio, in casi estremi persino del 50%. Tale carenza di investimenti è uno dei fattori principali che frenano l'Europa e ne offuscano le prospettive di crescita economica a lungo termine. Per ridare slancio alla crescita e all'occupazione, le regioni e le città dell'Ue, assieme al Cdr - l'assemblea politica degli enti locali e regionali dell'Ue - si impegnano a ripristinare i collegamenti fra le opportunità territoriali dell'Europa e a far leva su queste per superare le barriere e individuare soluzioni sostenibili.

Gli enti regionali e locali si sono politicamente impegnati a presentare soluzioni di ampio respiro volte ad aumentare l'efficacia degli investimenti, che devono essere innovativi in funzione delle esigenze dei cittadini, ma attenti anche ad altre tematiche fondamentali come ambiente, occupazione, digitalizzazione, possibilità offerte dagli strumenti comunitari.

Il documento sarà trasmesso alle massime istituzioni europee.

In merito al referendum sulla Brexit, il Comitato delle regioni ha preso atto con rammarico della decisione dei cittadini del Regno Unito di lasciare l'Unione europea, ma rispetta tale decisione e sottolinea di voler continuare a lavorare con i colleghi di tutto il Regno Unito, che continuerà a essere partner forte dell'Unione europea.

L'Ue non è perfetta - viene riconosciuto dal Cdr - le sue istituzioni sono ancora troppo spesso considerate eccessivamente distanti dalla popolazione che rappresenta. Quindi, come responsabili decisionali regionali e locali eletti, percepiti dai cittadini europei come i più vicini a loro, i membri del Comitato si sono impegnati a moltiplicare le energie per creare un'Unione che offra soluzioni ai suoi cittadini, sostenendo l'obiettivo di una migliore regolamentazione, fondata sulla sussidiarietà e la proporzionalità e chiedendo a tutte le istituzioni dell'Ue e ai Governi nazionali di lavorare assieme a loro per sviluppare partenariati efficaci che producano risultati.

L'Unione europea non è solo Bruxelles - hanno concluso - ma riguarda ognuno di noi. Costruire il futuro dell'Europa significa costruire il nostro futuro. Pertanto, il Comitato delle regioni è pronto a contribuire alla riflessione politica che porterà a una nuova visione per l'Unione europea.