CR: ddl patrimonio geologico, relatore maggioranza Lauri (3)
(ACON) Trieste, 14 set - MPB - L'approvazione di questo
provvedimento vedrà il Friuli Venezia Giulia ultima Regione
italiana a introdurre nel proprio ordinamento la tutela della
geodiversità e del patrimonio geologico. Intervenendo prima della
stesura del Piano paesaggistico regionale possiamo individuare un
nuovo elenco di beni culturali e ambientali che arricchiscano il
patrimonio regionale soggetto a tutela e valorizzazione,
arricchendo della componente geologica un paesaggio culturale e
ambientale già cospicuo, affinchè anch'essa concorra a orientare
le scelte di governo e la pianificazione territoriale.
Riassume così il secondo relatore di maggioranza, Giulio Lauri
(Sel), gli obiettivi del disegno di legge sottolineando
l'importanza di aver sistematizzato nella stessa cornice
legislativa anche la tutela del patrimonio speleologico.
Ma Lauri sottolinea anche che il ritardo con cui la Regione
arriva a questo appuntamento appare paradossale soprattutto alla
luce dei tanti studi che hanno riguardato quest'area,
evidenziando - anche con la citazione di testimonianze di
studiosi e ricercatori di ogni parte del mondo - l'importanza
geologica del Friuli Venezia Giulia in cui sono stati individuati
234 siti ad alta valenza geologica da tutelare e valorizzare, di
cui 22 a valenza sovranazionale, 42 a valenza nazionale e 163 a
valenza regionale, che fanno di questo territorio dalle
straordinarie particolarità geologiche "un gigantesco archivio
tridimensionale sempre aperto al pubblico".
Senza contare - aggiunge il relatore - che è dal Carso triestino
e sloveno che prendono il nome, in tutto il mondo, i fenomeni
carsici, che qui nasce la speleologia e che grazie al lavoro
volontario di numerosissimi speleologi sono state esplorate,
rilevate e censite ben 7.500 cavità, 25 delle quali sono
assoggettate a tutela paesaggistica in virtù delle eccezionali
caratteristiche di interesse geologico, preistorico e storico.
Tutto ciò fa sì che questo prezioso compendio geologico, oltre a
costituire un insieme di beni da tutelare e tramandare per la
conoscenza sulla storia della Terra, sia un patrimonio da
valorizzare, dove un geosito può diventare anche un formidabile
attrattore per il turismo culturale e ambientale e, a sua volta,
un geoparco una risorsa di sviluppo economico per l'intero
territorio.
Così lo scopo del provvedimento, redatto congiuntamente da
Pianificazione territoriale e Ambiente con il coinvolgimento di
speleologi, geologi, Università e associazioni ambientaliste, è
proprio quello di riconoscere il ruolo della geodiversità nella
conservazione della natura e nello sviluppo del turismo
sostenibile del territorio, di implementare la conoscenza e la
conservazione del patrimonio speleologico e dei sistemi carsici,
riconoscendo gli stretti legami tra essi e gli acquiferi e di
porre le basi normative per lo studio, la tutela e la
conservazione dei geositi anche attraverso la realizzazione di
geoparchi e l'istituzione di geoparchi regionali e l'istituzione
del Catasto dei geositi e dei geoparchi regionali. Per il
patrimonio speleologico e delle aree carsiche, oltre alla tutela
delle aree carsiche e degli acquiferi carsici, si disciplinano
aspetti rilevanti per la valorizzazione anche in chiave turistica
del territorio come l'introduzione nel Catasto speleologico
regionale delle forre e delle cavità turistiche e artificiali, e
la sua articolazione in grotte di interesse geologico,
idrogeologico, paleontologico, naturalistico, archeologico,
storico/culturale e paesaggistico.
Così Lauri elenca i principali contenuti del disegno di legge:
introduzione delle definizioni riferite al patrimonio geologico e
al patrimonio speleologico, per rendere chiari gli obiettivi di
tutela; riconoscimento del pubblico interesse alla tutela,
gestione e valorizzazione della geodiversità regionale e del
patrimonio geologico e speleologico a essa collegato, con
particolare attenzione al fenomeno carsico; censimento, studio,
ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e
speleologico; istituzione del primo Catasto regionale dei geositi
e dei geoparchi regionali e del Catasto speleologico regionale
(con l'elenco delle grotte naturali, delle cavità artificiali,
delle cavità turistiche e, in una separata sezione, del Catasto
delle forre); inoltre, l'introduzione di una disciplina sistemica
sulla tutela delle aree carsiche, che attualmente non vengono
trattate da normative specifiche neanche a livello nazionale.
Infine, il riconoscere un ruolo centrale alle associazioni e ai
gruppi speleologici regionali.
Lauri si è quindi soffermato sulla gestione del Catasto regionale
delle grotte. Sinora - ha ricordato - è stata affidata con
convenzioni periodiche a organismi facenti parte del mondo della
speleologia; sono stati gli speleologi a esplorare le cavità
sotterranee e a restituire graficamente il rilievo, descriverlo,
occuparsi della messa in sicurezza degli accessi, segnalare
l'eventuale presenza di rifiuti abbandonati, validare i dati
raccolti e compilare le schede del censimento.
La scelta della collocazione del Catasto presso la Regione, qui
introdotta, presenta però aspetti problematici legati al non
inquadramento della figura dello speleologo nell'Amministrazione
regionale. Per questo motivo, oltre all'istituzione di un tavolo
della speleologia regionale e a individuare i finanziamenti al
mondo speleologico conseguenti alla soppressione delle Province,
è stata prevista la proroga della Convenzione per la tenuta del
Catasto fino all'emanazione del nuovo Regolamento. A questo
proposito, così come emerso anche nel corso delle audizioni,
dovrà essere previsto non solo un adeguato periodo di transizione
per la formazione del personale preposto da allora in avanti alla
tenuta del Catasto, ma dovrà anche essere affrontato con
chiarezza il problema della validazione dei dati dei rilievi che
talvolta necessitano, delle competenze geologiche ed anche
specificatamente speleologiche.
Infine, altra questione da approfondire in Aula è quella della
gestione di siti o parchi in cui convivano contemporaneamente
peculiarità legate alla geodiversità e alla biodiversità,
prevedendo che in tali situazioni con sistematicità vengano
contemperati entrambi gli aspetti.
(immagini tv)
(segue)