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FI: Novelli, sost. al reddito, Giunta legifera per approssimazioni

21.09.2016
11:50
(ACON) Trieste, 21 set - COM/MPB - "Portali informatici limitati e di difficile utilizzo, carenza di personale, problemi con l'applicazione dei trattamenti previdenziali: sono queste le criticità evidenziate dagli Ambiti socio-sanitari dei Comuni. Tutti dati che ci fanno dire che la misura attiva di sostegno al reddito, così come è stata pensata e sviluppata, è un totale fallimento".

Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli a seguito dell'audizione in III Commissione dei responsabili degli Ambiti.

"Tutti gli Ambiti - rileva Novelli - hanno evidenziato difficoltà nella stesura ed elaborazione del patto di inclusione, il cardine di questa misura. Difficoltà legate al funzionamento dei portali di applicazione che, in alcuni casi, hanno ritardato la redazione e la sottoscrizione dei patti stessi da parte dei beneficiari che, nel frattempo, hanno, però, percepito il sostegno economico. Quindi la misura deve essere intesa come assistenzialismo? Non mi risulta che sia questo l'intento della norma. E se le persone che hanno beneficiato del sostegno economico poi effettivamente non ne avevano diritto, cosa succede? Restituiscono i soldi?

"Vogliamo poi parlare del costo economico della misura? La Giunta ha già stanziato oltre 40 milioni di euro ma, stando agli ultimi dati dell'Ires, per soddisfare tutte le domande sarebbero necessari almeno 70 milioni. Senza contare i fondi che la Regione dovrà prevedere per l'assunzione di ulteriore personale, al fine di gestire la mole di domande: 2,2 milioni per 18 persone a tempo determinato. Esigenza, peraltro, espressa anche dagli Ambiti che evidenziano carenze di personale.

"E che dire - prosegue l'esponente di Forza Italia - della scelta di erogare la misura attraverso una carta prepagata che non consente, ad esempio, di poter pagare spese fondamentali come l'affitto?

"Com'è ormai prassi del centrosinistra e della Giunta Serracchiani - conclude Novelli - si decide senza pensare al funzionamento dei servizi e ai costi reali in un continuo legiferare per approssimazioni successive. Siamo alla solita 'annuncite', pubblicizzata in pompa magna, ma che poi, nella pratica, non solo non funziona, ma ha anche appesantito il lavoro degli Ambiti dei servizi sociali dei Comuni dal punto di vista burocratico e amministrativo".