Sel: Lauri, da legge geodiversità solo aspetti positivi
(ACON) Trieste, 30 set - COM/AB - "La legge sul patrimonio
geologico introduce nell'ordinamento regionale un catalogo di
beni naturali, quei geositi di cui il nostro territorio è
ricchissimo e li sottopone a un progetto di tutela e
valorizzazione; la tesi secondo cui con questa legge noi
creeremmo le condizioni per deturpare l'ambiente naturale del FVG
e i geositi non solo è falsa e pretestuosa, è semplicemente
ridicola".
Lo afferma Giulio Lauri, capogruppo di Sel in Consiglio regionale
e relatore di maggioranza del disegno di legge sulla tutela e la
valorizzazione della geodiversità, del patrimonio geologico e
speleologico e delle aree carsiche.
"Finora i geositi, al di là di una evidenza scientifica, non
avevano istituto giuridico in questa regione: invece con questa
legge non solo individuiamo e tuteliamo tutti i 234 geositi che
sono riconosciuti fino a questo momento nella regione, ma
decidiamo le forme per valorizzarli creando anche le condizioni
attraverso le quali, qualora la realizzazione di un'opera di
interesse generale possa essere proposta in prossimità di un
geosito, vengano valutati costi e benefici di quell'intervento,
anche e soprattutto in relazione alla presenza di quei geositi
elemento di cui fino a oggi non si sarebbe tenuto conto. Una
legge che aumenta il livello di tutela dell'ambiente: l'esatto
opposto di alcune interpretazioni tendenziose e irresponsabili".
"Si tratta di un provvedimento importante, varato prima della
stesura del Piano paesaggistico regionale, in modo da individuare
un nuovo elenco di Beni culturali e ambientali che arricchiscano
il patrimonio regionale soggetto a tutela e valorizzazione, utile
per la pianificazione territoriale e che al tempo stesso
sistematizza nella stessa cornice anche la tutela del patrimonio
speleologico e la tutela di quello carsico", aggiunge Lauri.
"Il nostro territorio si configura come la regione caratterizzata
dal più elevato grado di biodiversità in Europa, e il dato della
sua importanza geologica attesta che dal 2007 a oggi il Servizio
geologico regionale e il dipartimento di Scienze geologiche,
ambientali e marine dell'Università di Trieste hanno individuato
sul nostro territorio ben 234 siti ad alta valenza geologica da
tutelare e valorizzare, di cui 22 a valenza sovranazionale, 42 a
valenza nazionale e 163 a valenza regionale".
"Questo gigantesco e prezioso compendio geologico, il più ricco
del Vecchio Continente, non costituisce soltanto un naturale
insieme di Beni comuni da tutelare e da tramandare per l'insieme
di conoscenze sulla storia della Terra e del nostro territorio
che riesce a custodire ma, al pari di altri beni culturali e
ambientali, un importante patrimonio da valorizzare: ecco che
allora un Geosito, se pubblicizzato, promosso e contestualizzato
in un territorio, se messo in relazione con le attività agricole
che vi si svolgono, fatto conoscere e spiegato in maniera
adeguata, può diventare un formidabile attrattore per il turismo
culturale e ambientale, e un geoparco e le attività che si
svolgono al suo interno una risorsa e un'occasione di sviluppo
economico per l'intero territorio".
"Il Carso triestino in primis, ma anche altri territori montani
della regione, sono contesti ideali in cui queste opportunità
potranno venire valutate da tutti gli Enti locali presenti sul
territorio".
"Un patrimonio censito e studiato grazie all'indispensabile
impegno volontario degli speleologi grazie al cui operato
possiamo disporre di un Catasto. A loro il compito di esplorare
le cavità sotterranee e di restituire graficamente il rilievo,
descriverlo, occupandosi della messa in sicurezza degli accessi,
segnalando l'eventuale presenza di rifiuti abbandonati, validare
i dati raccolti e compilare le schede del censimento. La scelta
operata ora della collocazione del Catasto presso la Regione,
introdotta dalla Giunta in questa legge, se è condivisibile nei
termini della certificazione dell'ufficialità dei dati raccolti,
presenta vari aspetti di problematicità legati al non
inquadramento della figura dello speleologo nell'Amministrazione
regionale. Per questo motivo fra le modifiche apportate in
Commissione e in Aula c'è stata l'istituzione di un tavolo della
speleologia regionale e la sistematizzazione dei finanziamenti al
mondo speleologico".
"Inoltre, all'interno della legge è ora prevista la proroga della
convenzione per la tenuta del Catasto fino all'emanazione del
nuovo regolamento. A questo proposito, dovrà essere previsto non
solo un periodo di transizione adeguatamente lungo per la
formazione del personale preposto alla tenuta del Catasto, ma
dovrà anche essere affrontato con chiarezza il problema della
validazione dei dati dei rilievi che talvolta necessitano, oltre
che di competenze geologiche, anche di competenze ed esperienze
specificatamente speleologiche non presenti all'interno
dell'Amministrazione regionale. Una forma di collaborazione fra
la regione e le associazioni speleologiche, seppur in forme
diverse non potrà che continuare".
"Un'ultima questione - conclude Lauri - è quella della gestione
di siti o parchi in cui convivono contemporaneamente peculiarità
legate alla geodiversità e alla biodiversità: nel momento in cui
anche i geositi diventano beni oggetto di tutela, è necessario
contemperare con pari dignità sia le esigenze legate alla
biodiversità che quelle legate alla geodiversità e con le
modifiche introdotte oggi dall'Aula, anche questo d'ora in poi
sarà possibile".