M5S: Dal Zovo, caccia, in FVG riapre l'uccellagione dopo 14 anni
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/MPB - "Per quattordici lunghi anni,
nel Friuli Venezia Giulia, le reti avevano smesso di mettere a
repentaglio la migrazione degli uccelli. Purtroppo oggi la
presidente Serracchiani ha deciso di riesumare questa pratica
brutale".
A dirlo è Ilaria Dal Zovo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale.
"Che ci fosse feeling tra una parte del mondo venatorio e la
giunta Serracchiani era cosa a noi già nota - incalza Dal Zovo -
ma che si arrivasse alla riapertura dell'uccellagione motivando
la scelta con il fatto che, se la Regione non autorizza la
cattura degli uccelli, i cacciatori se li procureranno da soli o
li compreranno dai bracconieri, travalica ogni limite".
Il provvedimento emanato dall'Esecutivo regionale recita così:
'Atteso che allo stato attuale gli allevamenti presenti in
Regione, con riferimento alle specie Merlo, Cesena, Tordo
bottaccio e Tordo sassello e utilizzate come richiamo vivo, non
risultano in grado di soddisfare la richiesta proveniente dai
soggetti esercitanti l'attività venatoria con conseguente
possibile ricorso, da parte di questi ultimi, ad individui di
cattura'.
"Ma la cattura degli uccelli non è un reato? - si chiede Dal Zovo
-. Perché allora non regalare anche un motorino a tutti per
scoraggiarne i furti?
"Ricordiamo che nel Friuli Venezia Giulia la caccia da
appostamento fisso agli uccelli migratori si svolge da anni in
violazione della norma quadro nazionale. Nel Friuli Venezia
Giulia infatti - caso unico in Italia - tutti i cacciatori
possono alternativamente andare a caccia di uccelli con i
richiami vivi e dedicarsi ad altre attività venatorie. La norma
nazionale, alla quale la Regione non si è mai adeguata, prevede
invece l'opzione obbligatoria. Il comma 5 dell'art. 12 della
Legge 157/92 afferma: 'Fatto salvo l'esercizio venatorio con
l'arco o con il falco, l'esercizio venatorio stesso può essere
praticato in via esclusiva in una delle seguenti forme: a)
vagante in zona Alpi; b) da appostamento fisso; c) nell'insieme
delle altre forme di attività venatoria consentite dalla presente
legge e praticate nel rimanente territorio destinato all'attività
venatoria programmata'.
"E non è tutto. La norma quadro nazionale, che il Friuli Venezia
Giulia avrebbe dovuto recepire ben 24 anni fa, prevede che il
numero dei cacciatori autorizzato a praticare la caccia da
appostamento fisso agli uccelli migratori non possa essere
superiore a quello dell'annata venatoria 1989-90. Purtroppo però
questi cacciatori non sono mai stati censiti e oggi ognuno degli
oltre 9 mila cacciatori della regione può quindi detenere
addirittura quaranta uccelli selvatici per attirare gli animali a
tiro di schioppo.
"È su queste basi che la presidente Serracchiani ha deciso di
riaprire l'uccellagione? Questa domanda l'abbiano rivolta
all'Esecutivo regionale - insieme ad altre - con una nota urgente
inviata lo scorso 23 settembre. Intanto lunedì 3 ottobre si
riapre quindi l'uccellagione senza che la Regione - come quasi
sempre accade - abbia ancora risposto.
"Vogliamo pertanto ricordare a questa Giunta che la fauna
selvatica appartiene per legge a tutti i cittadini italiani in
quanto 'patrimonio indisponibile dello Stato'. E lo Stato siamo
noi. Sappiamo bene come in merito il parere dell'Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) sia
possibilista, ma sappiamo anche che serve una delibera regionale
che noi non abbiamo trovato e che, molto probabilmente, proprio
non esiste.
"Aspettiamo quindi fiduciosi la risposta della Giunta
Serracchiani, ma nel frattempo non possiamo rimanere in silenzio.
Lunedì la cattura indiscriminata avrà inizio ed è nostro dovere
chiedere tutti i chiarimenti possibili su questa triste vicenda".