GM: Piccin, burocrazia impedisce cure riab. bambini autistici
(ACON) Trieste, 6 ott - COM/MPB - "Presento oggi stesso
un'interrogazione urgente all'assessore alla sanità Telesca e
alla presidente Serracchiani - afferma determinata la consigliera
regionale pordenonese Mara Piccin. Ci troviamo davanti a un caso
gravissimo di malasanità, dove una burocrazia pesante e
impreparata abbandona le famiglie a loro stesse, al punto tale da
lasciarle gestire da sole una problematica tanto delicata com'è
l'autismo".
"Il fatto è il seguente - spiega Piccin: la Fondazione bambini e
autismo onlus, riconosciuta dal ministero della Sanità, ha dovuto
interrompere da mercoledì 5 ottobre 2016 i servizi di
riabilitazione poiché l'AAS2 ha ritenuto di non autorizzarli,
così come sono rimasti privi di autorizzazione i servizi finora
erogati. La causa è stata un inammissibile rimpallo di
responsabilità tra i vertici della AAS2 e dell'AAS5, che ha
causato inefficienze a catena, con l'effetto di incidere sul
corso della procedura di convenzione della onlus, che di fatto
non è stata portata a termine. Vi è ora il rischio che i costi
dei servizi erogati fino a ieri debbano essere sopportati per
intero dalle famiglie, che contavano ragionevolmente sulla
copertura regionale per le cure ricevute dai loro bambini
autistici.
"La situazione - prosegue la consigliera regionale del Gruppo
Misto - è ulteriormente peggiorata dall'assenza di risposte
istituzionali.
"Non è accettabile la mancata assunzione di responsabilità degli
organi preposti, ed è dovere dell'Amministrazione risolvere
questi gravi problemi".
Rincara Piccin: "Andrò al fondo della questione perché voglio non
solo una risposta chiara da parte dell'assessore competente, ma
anche che vi sia l'accertamento di ogni responsabilità nello
svolgimento del servizio pubblico. Farò anche un accesso agli
atti".
Conclude Piccin: "Se la riforma sanitaria porta genitori e
famiglie a doversi fare carico di problematiche così delicate
com'è l'autismo, allora c'è qualcosa che non va. I bambini vanno
aiutati e tutelati, non possono aspettare".