CR: ddl commercio, relatori di maggioranza e contenuti (3)
(ACON) Trieste, 21 nov - MPB - Per il disegno di legge n.161
contenente disposizioni per l'adeguamento e la razionalizzazione
della normativa regionale in materia di commercio relatori di
maggioranza all'Aula sono i consiglieri Alessio Gratton
(Sel-FVG), Enio Agnola (Pd) e Gino Gregoris (Cittadini) che
concordemente hanno evidenziato come il provvedimento vada a
completare il percorso di riordino e semplificazione della
normativa afferente il settore terziario avviato lo scorso aprile
con la legge 4/2016.
Concordi anche nel sottolineare che l'obiettivo principale sia di
promuovere lo sviluppo del sistema economico regionale in
armonia con i principi di liberalizzazione e concorrenzialità di
derivazione europea, nella convinzione che tali principi debbano
essere strettamente legati al territorio con le sue tipicità
produttive e peculiarità urbane, storiche e geografiche, tenendo
contemporaneamente conto delle esigenze dei consumatori cui
assicurare un servizio commerciale adeguato, bastato sul
pluralismo e sull'equilibrio tra le diverse strutture di vendita.
La nostra è la regione italiana con il più alto tasso di
superficie dedicata alla GDO (grande distribuzione organizzata)
per abitante (697 mq ogni 1000 abitanti rispetto alla media
nazionale di 384 mq); le imprese attive che operano nel comparto
del commercio sono circa 21mila, pari a circa il 23% del totale
con all'incirca 90mila occupati.
Per questo il ddl introduce come elemento regolatore il principio
fondamentale della pianificazione basato su elementi di carattere
urbanistico (infrastrutturazioni di viabilità e servizio, densità
insediativa residenziale, sostenibilità sotto i profili
edilizio, artistico, ambientale, della tutela della salute) e sul
recupero dei centri urbani e storici. La pianificazione
urbanistica commerciale diventa così uno strumento finalizzato a
promuovere uno sviluppo equilibrato dei diversi esercizi
commerciali sul territorio, con particolare riferimento alla
possibilità di ristabilire un equilibrio accettabile fra grandi e
piccole o medie strutture di vendita.
In questa direzione vanno l'introduzione del Piano di settore
comunale con particolare attenzione alle grandi strutture di
vendita, il coordinamento con la recente normativa sul consumo
del suolo introdotta con la legge regionale 21/2025 e i rimandi
alle nuove norme urbanistiche che contengono strumenti specifici
rivolti agli Enti locali per attuare una regolamentazione che
garantisca maggiore tutela del territorio. Così, ad esempio,
vengono previste più stringenti valutazioni legate al traffico e
all'impatto ambientale.
In particolare Gratton ha analizzato i contenuti qualificanti il
disegno di legge che, oltre alla pianificazione, riguardano la
semplificazione e lo snellimento burocratico e organizzativo per
gli operatori del settore; la disciplina del commercio della
stampa quotidiana e periodica con la previsione che l'attivazione
delle rivendite sia assoggettata a SCIA (segnalazione certificata
di inizio attività) e la possibilità di commercializzare nelle
rivendite qualsiasi altro prodotto; l'abolizione di fatto
dell'istituto dell'Osservatorio regionale del commercio, le cui
funzioni sono demandate alla Direzione centrale competente, che
riguardano la tenuta e la gestione delle basi conoscitive dei
dati aggregati, il monitoraggio degli strumenti
urbanistico-commerciali dei Comuni, della rete distributiva
regionale e della evoluzione della disciplina in materia di
aperture e orari degli esercizi commerciali.
Agnola, affermando che anche la decisione di affidare le funzioni
dell'Osservatorio alla Direzione competente va nella direzione
della semplificazione, ha sottolineato che per il recupero e la
valorizzazione dei centri urbani e dei piccoli centri sono
previste priorità localizzative degli esercizi commerciali nei
centri storici e nelle aree urbane periferiche attraverso azioni,
ed eventualmente interventi partecipati dalle associazioni di
categoria tesi ad assicurare il rispetto degli standard di
parcheggio a sostegno degli esercizi ivi insediati.
Gregoris, infine, ponendo l'accento sugli aspetti innovativi del
ddl, innanzitutto il controllo sul consumo del suolo e la
promozione del recupero delle attività commerciali nei centri
storici e lo snellimento delle regole e delle procedure in tema
di contributi, ha aggiunto una riflessione sul delicato e
discusso tema delle aperture degli esercizi, ritenendo corretta
la soluzione di rendere obbligatorie le chiusure nelle festività
riconosciute garantendo così il diritto a tutti i dipendenti del
settore commerciale di non essere obbligati a lavorare in tali
giornate. Inoltre il relatore ha indicato che debbano essere
rivisti alcuni aspetti riguardanti le sanzioni per distinguere
chi in maniera evidente tende a eludere le disposizioni normative
da chi invece commette errori procedurali, in buona fede e a
causa dell'onerosità degli adempimenti burocratici previsti
dall'ordinamento che pure questa legge tende a mitigare.
(foto, immagini tv)
(segue)