Presidente Iacop a Festa del Tricolore a San Vito al Tagliamento
(ACON) San Vito al Tagliamento (PN), 7 gen - COM/MPB - Il
presidente del Consiglio regionale Franco Iacop è intervenuto
alla annuale Festa del Tricolore, che si è svolta a San Vito al
Tagliamento, all'antico Teatro GianGiacomo Arrigoni, in Piazza
del Popolo, e sotto la Loggia Municipale.
Iacop ha ricordato l'origine della Festa.
Il Parlamento della Repubblica con la legge n. 671 del 1996 ha
affidato alla ricorrenza del 7 gennaio il dovere di onorare la
bandiera italiana, adottata 220 anni fa dalla Repubblica
napoleonica della Cispadana che comprendeva buona parte dei
territori dell'Emilia Romagna, poi diventata uno dei simboli del
Risorgimento, vessillo nazionale del Regno d'Italia e dal 1946
della Repubblica.
Fu il Presidente Carlo Azeglio Ciampi che sollecitò più volte
questa iniziativa legislativa ribadendo sempre che il tricolore è
il simbolo dell'Unità nazionale e della Patria.
Nel gennaio 1797 il tricolore nacque a Reggio Emilia, dove si
erano riuniti i rappresentanti delle città emiliane e romagnole,
sull'impulso di una presa di coscienza dei popoli europei che si
ispiravano ai principi di libertà, uguaglianza e fratellanza,
nati con la rivoluzione francese.
"Quegli stessi valori, sui quali si fondò la nostra Repubblica e
che hanno permesso ai tanti protagonisti della Resistenza di
scrivere i princìpi fondanti della nostra Costituzione che
garantisce uguaglianza di diritti e doveri, di opportunità e di
condizioni tra i cittadini e promuove la pace e la giustizia tra
le Nazioni" - ha detto Iacop sottolineando che "non a caso il
riferimento al tricolore italiano, come bandiera della
Repubblica, è contenuto nell'articolo 12 della Costituzione e ne
richiama implicitamente le radici storiche".
Il presidente del Consiglio regionale ha anche evidenziato due
momenti importanti che hanno riguardato la storia della nostra
Regione e il tricolore italiano. Il primo è legato al
Risorgimento e alle numerose dimostrazioni antiasburgiche che si
registrarono a Udine alla metà dell'Ottocento, con ripetute
esposizioni della bandiera in diversi monumenti della città e
sullo stesso campanile del Duomo. Ma prima ancora la resistenza
di Osoppo che contrastò lungamente l'assedio asburgico con
combattenti volontari che il 12 ottobre 1848 issarono sul forte
la bandiera tricolore che inneggiava alla libertà dell'Italia.
Il secondo momento storico riguarda Trieste e la sua annessione
all'Italia assieme a Trento al termine della prima guerra
mondiale, aderendo alle aspirazioni delle popolazioni residenti
in maggioranza italiana. Dopo le vicende del secondo conflitto
mondiale e della suddivisione del territorio conteso tra Italia e
Jugoslavia, il 26 ottobre 1954 Trieste si riunì alla Repubblica
superando gli accordi post-bellici che avevano dato vita al
Territorio libero. Fu il giorno in cui l'Italia ritornò a Trieste
con centinaia e centinaia di tricolori che sventolavano.
"La nostra bandiera - ha detto Iacop - abbraccia il primo e il
secondo Risorgimento italiano e la storia travagliata del secolo
scorso, e rappresenta oggi l'emblema dei valori di democrazia,
libertà giustizia sociale e solidarietà.
"Deve rappresentare anche per i nuovi cittadini italiani un
patrimonio irrinunciabile di valori e princìpi per quanti hanno
scelto la Patria comune e costituire un monito di fronte ai
pericoli del terrorismo fandamentalista.
"La giornata del tricolore è un impegno a tutelare e rinsaldare
l'unità nazionale alla quale moltissimi italiani hanno dedicato
la loro vita.
"L'augurio migliore per l'anno nuovo è rappresentato dal
rinnovato impegno a cui ci chiamano i protagonisti del 1797, i
giovani della Resistenza, i padri costituenti, per generare con
la nostra quotidiana attività nuove speranze per il futuro
dell'Italia".