News


Pd: Cremaschi, perchè un non-voto sulla pdl nazionale sul bullismo

02.02.2017
12:48
(ACON) Trieste, 2 feb - COM/MPB - La consigliera regionale Pd Silvana Cremaschi motiva le ragioni per cui ha dichiarato il suo "non voto" sulla proposta di legge nazionale contro il bullismo presentata dai colleghi Cinquestelle.

"Rritengo che la priorità dell'educazione sulla repressione sia da ribadire con forza; modificare il codice penale nell'articolo che riguarda lo stalking per inserire anche i minorenni che si macchiano di questo reato è sbagliato: il bullismo non è stalking e non è mobbing, è altro, e non va ridotto al codice penale.

"Nella scuola, tra ragazzi, lo spazio di intervento delle forze dell'ordine deve essere assolutamente residuale; preside, insegnanti, genitori devono essere protagonisti di percorsi educativi che riconducono a relazioni pacificate tra i ragazzi; la divisione rigida in persecutori e vittime nasce da un errore logico; stiamo parlando di minorenni e di relazioni circolari tra ragazzi.

"E' necessario educare ad affrontare e superare i conflitti, è necessario punire comportamenti violenti o di sopraffazione, ma tutto questo avviene all'interno di una relazione educativa; un educatore sa che portare in settimana bianca insieme il ragazzo che subisce e quello che agisce in modo prevaricatore, sbaragliare i luoghi comuni, mostrare in una luce diversa le capacità e le caratteristiche dell'uno e dell'altro, può cambiare la vita dei ragazzi; un educatore sa che anche il ragazzo violento è in genere vittima di circostanze e che non vede l'ora che un adulto educatore che sa sognare lo aiuti a vedere se stesso in altra luce; un educatore sa che il ragazzo vittima può essere aiutato a trovare la forza di esigere il rispetto dai coetanei; un educatore sa che il suo modo di essere rispettoso o prevaricatore nella relazione educativa orienta i modelli relazionali dei ragazzi".