Pd: Cremaschi, perchè un non-voto sulla pdl nazionale sul bullismo
(ACON) Trieste, 2 feb - COM/MPB - La consigliera regionale Pd
Silvana Cremaschi motiva le ragioni per cui ha dichiarato il suo
"non voto" sulla proposta di legge nazionale contro il bullismo
presentata dai colleghi Cinquestelle.
"Rritengo che la priorità dell'educazione sulla repressione sia
da ribadire con forza; modificare il codice penale nell'articolo
che riguarda lo stalking per inserire anche i minorenni che si
macchiano di questo reato è sbagliato: il bullismo non è stalking
e non è mobbing, è altro, e non va ridotto al codice penale.
"Nella scuola, tra ragazzi, lo spazio di intervento delle forze
dell'ordine deve essere assolutamente residuale; preside,
insegnanti, genitori devono essere protagonisti di percorsi
educativi che riconducono a relazioni pacificate tra i ragazzi;
la divisione rigida in persecutori e vittime nasce da un errore
logico; stiamo parlando di minorenni e di relazioni circolari tra
ragazzi.
"E' necessario educare ad affrontare e superare i conflitti, è
necessario punire comportamenti violenti o di sopraffazione, ma
tutto questo avviene all'interno di una relazione educativa;
un educatore sa che portare in settimana bianca insieme il
ragazzo che subisce e quello che agisce in modo prevaricatore,
sbaragliare i luoghi comuni, mostrare in una luce diversa le
capacità e le caratteristiche dell'uno e dell'altro, può cambiare
la vita dei ragazzi; un educatore sa che anche il ragazzo
violento è in genere vittima di circostanze e che non vede l'ora
che un adulto educatore che sa sognare lo aiuti a vedere se
stesso in altra luce; un educatore sa che il ragazzo vittima può
essere aiutato a trovare la forza di esigere il rispetto dai
coetanei; un educatore sa che il suo modo di essere rispettoso o
prevaricatore nella relazione educativa orienta i modelli
relazionali dei ragazzi".