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VI Comm: audizione sindacati su problematiche istruzione in FVG

22.02.2017
16:12
(ACON) Trieste, 22 feb - RCM - 'Nel momento in cui l'attività didattica delle scuole è giunta quasi a metà del suo percorso, è possibile fare un bilancio complessivo delle situazioni che si sono create dalla preparazione e avvio dell'anno scolastico in corso a oggi'.

È quanto hanno affermato i segretari regionali di Snals-Confsal Giovanni Zanuttini, Flc Cgil Adriano Zonta, Cisl Scuola Donato Lamorte e Uil Scuola Ugo Previti, chiamati in audizione dalla VI Commissione consiliare - presidente Franco Codega del Pd - per parlare di temi quali l'organico nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, la situazione degli uffici territoriali del ministero dell'Istruzione (Miur), le prospettive legate al trasferimento di competenze in materia di istruzione previsto dalla legge regionale 26/2014 sul riordino del sistema Regione/Autonomie locali.

Nonostante il processo di attuazione della legge nazionale 107/2015 (cosiddetta della Buona scuola) abbia avuto inizio già nel corso dell'anno scolastico 2015-2016, per le organizzazioni sindacali la fase di preparazione e avvio dell'anno scolastico 2016-2017 ha rappresentato il primo importante banco di prova della legge stessa con la realizzazione di alcuni suoi passaggi fondamentali.

Ecco che per quanto attiene l'organico potenziato, è stato sottolineato che in numerosi casi, e sin dall'inizio dell'anno scolastico, le scuole hanno dovuto prendere atto della non corrispondenza tra le tipologie di docenti che avevano richiesto e quelle che sono state assegnate. Inoltre, l'organico potenziato non è stato assegnato alle scuole dell'infanzia e l'assegnazione prevista per gli istituti del primo ciclo non è stata adeguata sul piano quantitativo.

Quanto alle procedure di trasferimento, Zanuttini, Zonta, Lamorte e Previti hanno fanno notare le enormi difficoltà e le numerose irregolarità oggetto di contestazione a livello nazionale nella fase estiva, solo in parte risolte in sede di conciliazione.

Sulle immissioni in ruolo è stato ricordato che, mentre la procedura relativa alla primaria si è conclusa in questi giorni con le nomine con effetti solo giuridici, quella relativa al concorso della scuola dell'infanzia non è ancora terminata e non è stato quindi possibile procedere alle relative immissioni in ruolo. Per quanto riguarda, invece, i concorsi che si sono conclusi in tempo utile per l'inizio dell'anno scolastico, le assegnazioni del personale alle scuole sono state fatte mediante un modello innovativo che ha evidenziato numerosi problemi organizzativi.

Alla luce di quanto sopra, in riferimento alla fase di preparazione e avvio dell'anno scolastico i sindacati ritengono che la legge 107 abbia mancato i suoi obiettivi, non riuscendo a realizzare nel presente anno scolastico un'ordinata ripresa delle attività scolastiche, che hanno registrato ritardi e disfunzioni di gran lunga superiori a quelle degli anni scorsi.

Accanto ai docenti della scuola dell'infanzia e al personale educativo operante nei convitti, l'altro profilo professionale completamente trascurato dalla legge sulla Buona scuola è quello del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (personale Ata) e sostengono la necessità che a livello ministeriale si preveda un incremento dei contingenti Ata, fortemente decurtati in passato.

Affrontando il tema degli incarichi di reggenza, è stato affermato che, al termine delle operazioni di mobilità dei dirigenti scolastici svoltesi la scorsa estate, in linea con quanto accaduto da anni, le scuole rimaste prive di dirigente scolastico titolare erano 52. A parte le 5 scuole sottodimensionate, dunque prive dei requisiti per avere un dirigente titolare, 47 erano gli istituti scolastici da affidare in reggenza. La maggior parte di queste scuole si trova nelle province di Gorizia, Pordenone e Udine. Mentre a livello nazionale la percentuale di scuole scoperte è del 16%, nella nostra regione è del 30,4%. Da ciò si evidenzia che l'istituto della reggenza, nato per far fronte a situazioni eccezionali, oggi è utilizzato per fronte a una carenza di dirigenti scolastici che in FVG ha assunto caratteri emergenziali, destinata ad aggravarsi nel prossimo anno causa i prevedibili ulteriori pensionamenti, mentre ancora si aspetta l'emanazione del concorso.

Anche per il profilo professionale dei direttori dei Servizi generali e amministrativi, è stata evidenziata la forte possibilità di una situazione emergenziale, legata al rischio che i pensionamenti del prossimo anno aggravino ulteriormente la situazione dell'organico di questa figura professionale, unica per ogni istituzione scolastica. Per sopperire alla carenza di organico, che in FVG è intorno al 25%, si ricorre da anni a personale amministrativo di ruolo resosi disponibile, al quale però non è data la possibilità di accedere, mediante un concorso riservato indetto a livello nazionale, al profilo professionale che da anni svolge.

Sulla situazione dell'Ufficio scolastico regionale, Snals, Cgil, Cisl e Uil hanno fatto presente che, al momento, il titolare dell'Ufficio ricopre contemporaneamente il ruolo di reggente dei tre Uffici territoriali di Gorizia, Pordenone e Udine. Quanto agli uffici periferici, si è registrato un enorme calo del personale nel corso degli anni. Per quanto attiene le reggenze, in FVG la situazione è più grave che altrove in Italia. Siamo vicini a un punto di non ritorno - è stato rimarcato -. Il personale dirigenziale sulla carta dovrebbe vantare in tutto 13 unità, invece sono 6. Il personale non dirigente (funzionari ed esecutivi) sempre sulla carta dovrebbe contare 135 dipendenti, invece alla fine dell'anno, dopo i vari pensionamenti, saranno poco più di 70. A Udine, ad esempio, nel 2011 erano 33 unità, oggi sono 19; Pordenone ne aveva 31, oggi 15.

Non da ultimo, è stata rimarcata l'esigenza di un attento monitoraggio del passaggio ancora in atto delle funzioni in materia d'istruzione dalle Province alla Regione o ai Comuni e alle Unioni territoriali (Uti). Al momento - hanno fatto sapere gli auditi - si registra una situazione che vede da una parte le Province di Gorizia, Pordenone e Trieste, la cui procedura di soppressione è iniziata il primo gennaio di quest'anno e si concluderà il 31 ottobre prossimo, e dall'altra la Provincia di Udine, per la quale è previsto che il procedimento abbia inizio 'il giorno successivo alla scadenza del mandato o alla cessazione anticipata dei rispettivi organi', per concludersi nei 12 mesi successivi. Mentre con l'1 gennaio 2017 alcuni aspetti dell'istruzione, come il dimensionamento scolastico o il diritto allo studio, sono state trasferiti dalle Province alla Regione, lo stesso non è avvenuto per l'edilizia scolastica, il cui trasferimento è stato spostato al primo aprile 2017. Su questo punto, alla luce del fatto che alcuni Comuni hanno manifestato preoccupazione per gli oneri connessi al trasferimento in atto, che la costituzione di alcune Uti non è ancora completa e che il trasferimento dovrebbe avvenire mentre è in pieno svolgimento l'attività didattica, le segreterie regionali propongono una ulteriore posticipazione del trasferimento.

Una nota a parte è stata fatta sulla figura degli insegnanti di sostegno: non mancano le persone, che oltretutto troverebbero subito lavoro - hanno detto gli intervenuti -, ma il riconoscimento degli specializzati: l'Università di Udine, preposta a farlo, dovrebbe accelerare il processo della loro formazione, ma dovrebbe essere coinvolta in questo anche l'Università di Trieste.

Vi chiediamo - hanno chiosato Zanuttini, Zonta, Lamorte e Previti - di adoperarvi per garantire gli adeguati approfondimenti e il controllo della situazione. Rammentate che, alla fine, chi subirà maggiormente le conseguenze della mancanza di organico saranno gli studenti in termini di qualità della loro istruzione.

Da parte dei consiglieri, primo fra tutti il forzista Roberto Novelli, la richiesta alla presidenza della VI Commissione di valutare la possibilità di chiamare in audizione il ministero dell'Istruzione e l'assessore regionale referente per discutere, pur nei limiti legislativi e deliberativi della Regione, della situazione friulano-giuliana e delle possibili azioni da mettere in campo. Da parte della Dem Silvana Cremaschi, inoltre, verificare anche il potere di intervento della Commissione sui tempi di predisposizione dei bandi di concorso.

(immagini tv)