FdI/AN: Ciriani, voucher cancellati danno per assistenza sociale
(ACON) Trieste, 23 mar - COM/MPB - Voucher cancellati, si torna
alle vecchie regole di "ingaggio" o, peggio ancora, al lavoro
nero. Queste le preoccupazioni del consigliere regionale di
Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale, Luca Ciriani, incredulo
davanti alla decisione drastica del Governo, recependo il testo
del disegno legge votato dalla Commissione lavoro della Camera,
di cancellare completamente la possibilità di utilizzare i buoni
lavoro.
"Un grave errore che spalanca le porte al lavoro sommerso e,
soprattutto, decreterà la fine di quei rapporti di lavoro che,
seppure saltuari, hanno reso possibile a studenti, pensionati o
cassaintegrati impiegati in attività stagionali di coniugare i
loro interessi a quello dei loro datori di lavoro" ribadisce il
consigliere di Fdi/An, il cui pensiero va in particolare a quelle
famiglie che, beneficiarie del Fondo per l'autonomia possibile,
fino a oggi si sono servite proprio dei voucher per garantire ai
propri cari una assistenza adeguata attraverso l'aiuto di
assistenti familiari a chiamata. Opportunità che, l'eliminazione
di questo strumento a partire dal primo gennaio 2018, non
consentirà più.
"La cancellazione repentina dei voucher, frutto di una decisione
troppo legata a ragioni politiche, è stata un errore. I buoni
lavoro sono stati utilizzati anche in maniera non corretta e
senza dubbio il sistema andava rivisto. Tuttavia, per determinate
categorie produttive e lavorative le prestazioni occasionali
costituiscono un pilastro e credo sarà necessario trovare una
forma di retribuzione caratterizzata da flessibilità e snellezza
proprio per fare sì che determinate categorie non scompaiano" -
aggiunge Ciriani, riferendosi in particolare alle assistenti
familiari cui, frequentemente ricorrono le persone che, per la
loro condizione di non autosufficienza, non possono provvedere
alla propria cura e mantenere una normale vita di relazione senza
l'aiuto determinante di altri.
"Regolarizzare una collaboratrice domestica, una assistente
familiare ha dei costi per alcune famiglie proibitivi e, quindi,
ricorrere ai voucher per pagare questa categoria di lavoratori
sociali, fino a oggi rappresentava l'unico strumento utile,
sostenibile dai più". Un costo economico e burocratico che non
può essere affrontato da tutti: "Viene da sé che l'unica via che
queste famiglie hanno per poter pagare una badante oppure una
infermiera in caso di bisogno è ricorrere al lavoro nero".
Da qui l'invito alla Regione di "rivedere e, se fosse necessario,
implementare i contributi messi a disposizione delle famiglie
beneficiarie del Fondo per l'autonomia possibile e per
l'assistenza a lungo termine, qualora risultasse per loro
necessario contrattualizzare la propria collaboratrice domestica
o assistente familiare".