AR: Barillari, moz. tutela donne in gravidanza da Citomegalovirus
(ACON) Trieste, 1 apr - COM/AB - "Si chiama Citomegalovirus, è
una patologia che può causare gravi danni permanenti, e colpisce
un bambino su cento. La trasmissione avviene tramite contatto tra
persone, e molte donne entrano in contatto con situazioni di
potenziale contagio. Serve una campagna di prevenzione per
spiegare effetti e sintomi del virus, tramite controlli e
screening gratuiti prima e dopo la gravidanza. Questo virus,
ingiustamente sottovalutato, è una minaccia per le donne in stato
di gravidanza e per la salute dei neonati. Seguendo l'esempio di
altre regioni italiane, sarebbe bene promuovere anche in Friuli
Venezia Giulia la redazione di linee guida aggiornate, che
tutelino le donne in stato di gravidanza che fanno lavori a
rischio, come le insegnanti, prevedendo misure affinché ci sia
una messa in congedo obbligatoria fin da subito per evitare la
possibile esposizione al virus".
È la proposta di Giovanni Barillari, consigliere regionale di
Autonomia Responsabile, che ha depositato una mozione urgente
all'attenzione della Giunta Serracchiani, sulla scia di analoghe
iniziative parlamentari.
"Ritardo mentale, cecità e sordità sono alcune tra le conseguenze
più nefaste della contrazione di questo virus. Nella maggior
parte dei casi, il virus si sviluppa senza provocare danni di
questa portata, ma si tratta, in ogni caso, di un rischio che non
possiamo correre. Nella nostra regione, lo scorso anno sono nati
poco meno di 9.000 bambini: è tollerabile che una novantina sia
potenzialmente a rischio? Naturalmente, la percentuale stimata
dell'1% è riferita ai casi più gravi, ma la diffusione del virus,
in forme fortunatamente meno impattanti, raggiunge livelli
allarmanti a livello nazionale".
Ancora Barillari: "Nell'ambito del rilancio delle politiche per
la maternità e la tutela della natalità, la prevenzione deve
avere un ruolo centrale. Il Citomegalovirus è un pericolo per
tutti, ed è una spada di Damocle per le mamme e i feti. Cosa può
fare la Regione? Informare, spiegare come e dove si contrae il
virus, e rendere gratuiti i controlli e gli screening. Le
diagnosi tardive, legate all'apparizione concreta di sintomi nei
bambini, possono avere conseguenze gravissime, sono molto più
costose e, soprattutto, molto meno efficaci".